Libri di Augusto Stacchini
Nadel. Poesie in dialetto di Serravalle. Volume Vol. 1
Augusto Stacchini
Libro: Libro in brossura
editore: Carlo Filippini Editore
anno edizione: 2016
pagine: 97
Le poesie di Augusto Stacchini sono scritte nel dialetto di Serravalle, che si rifà al dialetto gallico-celtico, e la musicalità della "lingua" adoperata è il valore aggiunto della già notevole forza poetica e lirica delle stesse. La sensibilità e la profondità delle sue poesie colpiscono davvero al cuore del lettore, anche per l'estrema sincerità con cui l'Autore si mette a nudo, e le sue infallibili rime hanno il potere di suscitare il sorriso o la malinconia, ma soprattutto di farci riflettere sulla forza evocativa del dialetto.
Veleni in Valmarecchia la guerra uccide ancora. La battaglia di Torriana
Augusto Stacchini
Libro: Libro in brossura
editore: Carlo Filippini Editore
anno edizione: 2015
pagine: 266
“La storia la scrivono i vincitori”. Questo è stato il consiglio ricevuto da persone che si reputano colte ed intelligenti, perché loro hanno capito come va il mondo. Io ho solo cercato di vederci un po' più chiaro. Nella galleria ferroviaria di Ponte Verucchio c’era un deposito di aggressivi chimici; lo hanno rivelato i documenti conservati nell'archivio comunale di Verucchio. Ed era arsenico; lo hanno rivelato, per deduzione, i documenti conservati nell’archivio di Stato di Pesaro, sede di Urbino e testimoni che assistettero all'incidente a Ponte Verucchio quando una nube di gas di arsenico si sprigionò dalla galleria. Ho incontrato molti anziani con tanta voglia di raccontare finalmente la loro storia vista coi loro occhi, ricca di particolari umani e di vita, stampata a fuoco nella loro memoria al contrario dei silenzi interessati dei politicanti, della reticenza di tanti “che tengono famiglia”, dei freddi resoconti militari in cui operano sempre i generali ed i politici e mai i soldati mandati al macello, dopo essere stati rimpinzati degli ideali di libertà e di democrazia da parte dei soliti grandi che nelle loro comode poltrone pensavano solo a spartirsi il mondo...