Libri di Gabriele Sarti
La federazione russa: un mondo da conoscere
Gabriele Sarti
Libro: Libro in brossura
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2020
pagine: 194
Quarant'anni di storia possono essere un tempo brevissimo per un Paese. Tuttavia ci sono delle realtà in grado di accumulare in un periodo limitato fatti e vicende degni di attenzione: la Federazione russa nata dalla disgregazione dell'URSS ne è un chiaro esempio. Con puntualità e dovizia di particolari, Gabriele Sarti racconta la sua personale esperienza in terra russa, con l'obiettivo di offrire una narrativa diversa da quella suggerita dalla politica e dai mass media. Racconta un Paese esteso per undici fusi orari, popolato da trecento milioni di cittadini, ricco di risorse naturali e notevoli potenzialità a chi, per ragioni di scambio culturale, o per esigenze economiche e commerciali, o anche solo per curiosità turistica, è intenzionato a conoscere una storia differente.
Un libro ravennate di spiritualità monastica dell'inizio del secolo VIII nell'Archivio storico diocesano di Ravenna-Cervia
Gabriele Sarti
Libro: Libro in brossura
editore: Longo Angelo
anno edizione: 2017
pagine: 176
La cultura scritta ravennate dell'Alto Medioevo è conosciuta per il Liber pontificalis di Agnello, per i documenti su papiro o pergamena (secc. V-X), per splendidi codici tardoantichi. Meno nota è la vita culturale e la produzione libraria della città nei primi secoli del medioevo. Un contributo inedito per questo specifico ambito cronologico è offerto dal presente volume. La sezione introduttiva presenta i tesori in parte ancora da indagare custoditi dall'antichissimo Archivio Arcivescovile e il contesto storico-culturale di Ravenna fra VII e VIII secolo. Il lettore è poi guidato, attraverso uno studio monografico complessivo, a conoscere gli aspetti esterni e interni di un piccolo codice latino antico, databile al 700 circa, di cui si dimostra l'origine ravennate. Il manoscritto, se pur con lacune, tramanda due scritti inediti di autore ignoto e una selezione di detti dei padri del deserto egiziano nella traduzione dal greco in latino di un dotto diacono romano, futuro papa Pelagio I (556-561); costituisce pertanto un testimone di straordinario valore della circolazione libraria fra Roma e Ravenna fra VI e VII secolo. Il prezioso cimelio - qui riprodotto parzialmente in sedici tavole a colori - è integralmente trascritto, tradotto in italiano e corredato di un ampio commento codicologico, paleografico e linguistico.

