Narrativa di argomento religioso e spirituale

La figura maestosa, torreggiante di Mosè, dalle pagine bibliche è trasmigrata più volte nella letteratura, ha sedotto pittori e scultori, attratti dal cammino della sua spiritualità. Sono proprio i percorsi talora lenti e perplessi, e i nodi critici di questo viaggio interiore, coniugato con l'evoluzione della religione stessa d'Israele, ad apparire in questo romanzo dell'autore dell'Ombra del Padre. In parallelo, il deserto è teatro degli itinerari umanamente incomprensibili di Israele - popolo consacrato al culto di Jahvè, il "Dio geloso" dei padri - custode, nonostante le continue infedeltà, della promessa che gli ha assegnato la terra di Canaan. È il deserto che la "prima generazione" uscita dall'Egitto odia e rifiuta, e che la "seconda generazione" nutrita dal "cibo del cielo", non si risolve, pur continuando a detestarlo, ad abbandonare per affrontare la lotta con le popolazioni cananee. In mezzo a una folla di personaggi - i capi delle tribù, alcuni dei quali vigorosi e ardenti guerrieri; Aronne, Eleazaro, il levita intransigente Finees, l'"integralista" Giosuè, i faraoni Tutmosi e Amenofi ii, i prìncipi della Terra Promessa come Balak, l'indovino Balaam, selvaggiamente estatico, le donne cesellate con finezza, quali Noa e Uta, si staglia Mosè, l'"amico di Dio"; in lui la religiosità ebraica rivela infine, attraverso tempeste di dubbio, una consonanza con la misericordia infinita di Jahvè, che prelude alla novità cristiana.

Non servono dogmi, basta il silenzio di un sentiero. "La chiamata" racconta il cammino di Santiago come esperienza di verità e ascolto, dove la fede non è una regola ma una presenza discreta. L'autore cammina tra paure e speranze, raccoglie simboli e incontri, prega, si ferma, riparte. Questo libro parla a chi è in cammino, dentro o fuori. A chi cerca un senso, una quiete, un segno.

Romanzo di esplorazione dell'anima umana, che trascende la realtà per immergersi nelle profondità dell'esistenza. Protagonista del viaggio è Augusto Fenice, un uomo alla ricerca di risposte esistenziali sulle grandi domande della vita: qual è il vero significato dell'esistenza? Come si arriva alla verità e alla comprensione di sé? Attraverso ricordi del passato, una serie di incontri ed esperienze trasformative, Augusto si troverà ad affrontare le sue paure più profonde, esplorando la natura del cambiamento e dell'evoluzione umana. Il suo cammino lo porterà a un confronto con la realtà stessa, mettendo in discussione tutto ciò che dava per scontato. Un'opera che fonde filosofia, riflessioni esistenziali e introspezione, invitando il lettore a intraprendere un viaggio simile, alla ricerca del proprio significato nella vita.

Da tempi immemori, l'umanità ha cercato di comprendere le proprie origini, il senso della propria esistenza e il mistero che avvolge i grandi eventi della storia. La Bibbia, come testo sacro e patrimonio culturale universale, rappresenta una delle più antiche e profonde testimonianze di questa ricerca di verità. Tuttavia, al di là della sua dimensione religiosa, la Bibbia e anche un racconto ricco di simbolismi, miti e storie che si intrecciano con le civiltà antiche, le tradizioni e le credenze di popoli lontani nel tempo e nello spazio. Questo racconto e un viaggio straordinario attraverso i misteri dell'universo, i principi della creazione e le vicende che hanno plasmato l'umanità fin dai suoi albori. È narrato in prima persona da un'entità misteriosa, che, insieme ai suoi fedeli combattenti, ha vissuto in prima persona questi eventi.

Conosciamo, per aver letto almeno una volta nella vita il Vangelo scritto da quattro Discepoli che riportano gli avvenimenti di maggiore rilevanza durante il lungo periodo dell'apostolato. Prodigi, miracoli, parabole, metafore, ma nulla accenna sull'esistenza interattiva tra il Creatore e i suoi uomini, Discepoli. Gesù fatto uomo non era diverso dalle necessità provate da un comune mortale ogni giorno, ogni notte. Dolori, passioni, tristezza, allegria e paura al cospetto della morte, sensazioni fornite dalla mera immaginazione. Una trama dai tanti risvolti intercalati dal narratore di nome Agostino, passato a miglior vita, inserito nel libro con i suoi ricordi e destato da Dio stesso con l'incarico di produrre la convivenza. Agostino, in compagnia di amici come se non ci fosse di mezzo l'inesistenza. Appena dopo la tragica fine di Gesù, Agostino ritrova una vecchia fiamma di gioventù, amata e desiderata, e dolcemente, con rinnovato piacere, si rilassa apponendo la parola fine al racconto e Seth, con l'aiuto di Agostino come promesso, si mette alla ricerca della amata sposa.

Adamo ed Eva, appena cacciati dall’Eden, discutono tra loro sotto lo sgomento per quanto accaduto e preoccupati per l’avvenire. Sbaglieranno anche nell’educare i figli, visto che Caino ucciderà Abele (e vedremo perché). La Genesi ci presenta la terribile potenza di Dio e la terribile debolezza dell’umanità, sulla quale si abbattono prove devastanti. Seguiremo gli sforzi di Noè, seicentenario, per costruire la sua Arca; calcoleremo quanta acqua servì per il grande diluvio; lo compiangeremo depositato a cinquemila metri di altezza su un mondo devastato dall’ira divina. Ci mescoleremo tra i costruttori della Torre di Babele cogliendo il loro sgomento di non comprendersi più. Tutto ciò non con l’irriverenza del non credente, ma con la costernazione di chi di fronte all’immane racconto biblico non trova la traccia di un messaggio d’amore.

Fidelius, appena uscito di prigione, si trova a un bivio nella propria vita, sapendo che dovrà lasciarsi il passato alle spalle. In maniera inaspettata viene confrontato da alcuni esseri celesti che gli affidano una missione, insieme, la possibilità di riscattare il proprio passato e raggiungere la propria realizzazione. In questo processo, niente affatto indolore, egli incontrerà ostacoli, pericoli e nemici, ma anche un amico fidato e l'amore. Ma soprattutto sarà se stesso che scoprirà, mediante un lungo peregrinare nel corso di un viaggio sia fisico che interiore, da cui emergerà un uomo diverso che ha saputo conquistare, tra alterne fortune e avventure straordinarie, la propria vera dimensione.