Storia dell'arte: stili artistici
Lo specchio degli dei. La mitologia classica nell'arte rinascimentale
Malcolm Bull
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2015
pagine: 502
Alla fine del xv secolo, i resti delle antiche divinità ingombravano il paesaggio dell'Italia e dell'Europa occidentale. Il cristianesimo aveva cancellato le religioni dell'antica Grecia e di Roma e la maggior parte degli europei riteneva che la distruzione dell'arte classica fosse espressione del giudizio di Dio sul mondo pagano. Eppure, nel corso dei tre secoli successivi, dèi e divinità della mitologia riemersero nel bel mezzo dell'Europa cristiana in capolavori quali La nascita di Venere di Botticelli o il Parnaso di Raffaello. Nello "Specchio degli dèi", Malcolm Bull ricostruisce nella sua interezza la rinascita degli antichi miti. Ogni capitolo del saggio è dedicato a una diversa divinità (Diana, Apollo, Ercole, Venere, Bacco, Giove), non limitandosi alla pittura e alla scultura, ma ridando vita all'intero mondo vissuto e progettato dall'uomo rinascimentale, nel quale i personaggi della mitologia potevano comparire su carri allegorici, nei banchetti o perfino sotto forma di pupazzi di neve e fuochi d'artificio. I ricchi e potenti principi d'Europa potevano identificarsi con le divinità pagane e il mito poteva divenire un docile strumento in mano all'artista per raccontare la storia del suo tempo. Un fenomeno che dal xv secolo giunge all'età barocca, quando le scandalose storie degli dèi della letteratura classica vennero reinventate da artisti quali Leonardo, Raffaello, Botticelli, Tiziano, Poussin, Rubens e Rembrandt per dar vita a opere bellissime e sovversive.
Alberto Ghinzani. Una linea lombarda. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2015
pagine: 112
Dedicata all'opera di uno dei protagonisti della scultura italiana contemporanea, forse l'ultimo erede lombardo della grande tradizione plastica che va da Medardo Rosso a Marino Marini, la monografia, a corredo della mostra di Bellinzona, ripercorre attraverso una selezione di sculture e un nucleo di disegni l'intero cammino espressivo dell'artista, mettendone in luce il rapporto con i maestri e documentando, in particolare, alcune stagioni della sua produzione meno note, ma di intenso fascino e rilevanza linguistica. Medardo Rosso è un artista che Ghinzani ha amato fin dalla giovinezza, negli anni acerbi dell'accademia, colpito non da un'opera in particolare ma dalla sua idea di scultura e dal suo lavoro sulla materia, sulla superficie. Alla lezione di Medardo, però, Ghinzani ha subito avvicinato quella di Giacometti. Dal grande artista elvetico, visto in un viaggio a Parigi nel 1963, l'artista lombardo non ha ripreso forme o motivi, ma piuttosto un modo di pensare e interpretare le cose. Un'analoga aspirazione all'essenzialità e all'essenza si ritrova anche nell'opera di Ghinzani, che è sempre un esercizio di sintesi e di spoliazione, un procedimento per via di levare, una ricerca dei minimi termini delle cose, anche se non giunge mai a un incorporeo minimalismo.
Venezia, l'altro Rinascimento. 1450-1581
Giovanni Carlo Federico Villa
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: XV-332
Nell'arco secolare tra la metà del Quattrocento e la metà del Cinquecento, con una velocità di acquisizioni, proposte, scelte che non ha eguali, l'arte a Venezia si emancipa dall'ultima eredità bizantina, propone prima una lezione tutta "italiana" con Giovanni Bellini, poi si impone come pienamente "europea" con Tiziano Vecellio. "Nuova Bisanzio" e poi "Nuova Roma" Venezia assimila le versioni dei fiamminghi e dei nordici e restituisce una lezione coloristica con cui l'intera arte occidentale dovrà fare i conti. Questo libro percorre quel secolo densissimo nel dialogo fra la pittura e l'architettura, la scultura e le arti proprie di Venezia: i colori dei mosaici e dei marmi, dei tessuti e dei vetri, nel variare continuo di una città che affronta pericoli mortali e una civiltà orgogliosa della propria distinzione. L'umanesimo civile del patriziato, la committenza ecclesiastica e dogale, le Scuole maggiori e minori danno vita a dialoghi intensi e ricchissimi, di cui ogni pittore seppe dare personale, e insieme collettiva, traduzione in immagini. Che restano, nella loro autonomia, una componente essenziale ma anche "altra" del Rinascimento.
Storia della pittura bizantina
Viktor Lazarev
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 620
Viktor Lazarev ha consegnato alla storia dell'arte un'opera di riferimento sulla pittura bizantina, contribuendo sostanzialmente a definirne un quadro complessivo e coerente. Il termine "bizantino", applicato talvolta come etichetta alle opere di altri contesti, era stato spesso sminuito e alterato nel suo valore storico-artistico. Lazarev ha cercato di restituire all'arte di Bisanzio e delle province bizantine i loro caratteri essenziali, ricostruendo le fasi del loro sviluppo: dai monumenti del VI secolo alla dissoluzione di un impero e di una cultura sopravvissuti alle ragioni che ne avevano reso possibile la nascita. L'opera non è la semplice traduzione dell'originale russo apparso nel 1947-1948: essa venne radicalmente riveduta e ampliata dall'autore in vista della prima edizione einaudiana apparsa nel 1967, divenendo cosi uno dei punti di riferimento classici per la storia dell'arte e della bizantinistica. Per queste ragioni, dopo la seconda edizione nel 1981 (BSA), l'opera viene ora riproposta.
Francesco. Storie della vita del Santo
Rosa Giorgi
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2014
pagine: 119
Un album che racconta la vita di san Francesco - il santo più amato dai cattolici nel mondo - attraverso i capolavori della pittura, dal Duecento al Seicento. Non c'è infatti periodo della storia dell'arte che non abbia visto artista cimentarsi con la rappresentazione del "poverello" di Assisi: una tradizione mai interrotta che ha origine in tempi molto vicini alla sua vicenda terrena. Da Giotto fino a Caravaggio, passando per Cimabue, Sassetta e Gentile da Fabriano, ogni episodio della vita del Santo è illustrato da una serie di tavole a piena pagina accompagnate da una citazione tratta dalle Fonti Francescane e da un testo descrittivo dell'episodio stesso e dell'iconografia a esso collegata. Correda il volume un apparato documentario che raccoglie alcuni scritti, preghiere e il testamento di Francesco.
Trittico. Tre studi da Francis Bacon
Jonathan Littell
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 143
Ci sono occasioni in cui non serve essere un addetto ai lavori per comprendere a fondo un'opera d'arte. Specie se quello a cui si mira non è tanto l'analisi di una tecnica o l'esegesi di un significato, quanto piuttosto la ricostruzione di una grammatica del pensiero. Di Jonathan Littell conoscevamo finora il registro narrativo (il monumentale "Le Benevole"), saggistico ("Il secco e l'umido") e quello del reportage, giocato anch'esso sul filo della narrazione in continuo dialogo però con una realtà spesso atroce e complessa (i taccuini ceceni e siriani). "Trittico" ci propone un nuovo volto dello scrittore, che non contraddice i precedenti ma anzi li integra grazie a un serrato confronto, emozionale e stilistico, con le immagini. E non con immagini qualsiasi, ma con quelle della pittura di Francis Bacon, un artista che ha affrontato, con una tecnica inconfondibile e unica, molti dei fantasmi della modernità, dall'angoscia all'incomunicabilità, e soprattutto il grande tema del corpo. Bacon è anzitutto un pittore di figure deformate che sono in realtà specchio dei fantasmi interiori. Armato di un amore intenso per la sua opera, di un'intelligenza acuta e supportato da uno studio approfondito, Littell articola la riflessione sulla vita e sulle opere di Bacon attraverso tre diversi punti di vista, regalandoci così il suo personalissimo "Trittico".
Duchamp re-made in Italy. Catalogo della mostra (Roma, 8 settembre 20 13-9 febbraio 2014)
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2013
pagine: 301
Nell'anno in cui si celebra il centenario del primo ready-made (Ruota di bicicletta, 1913) creato da Marcel Duchamp, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma propone una mostra che verte sull'itinerario delle opere storiche di Duchamp, facenti parte del lascito di Arturo Schwarz. Un'occasione per raccontare la storia del passaggio espositivo dell'artista in Italia nel 1964 e 1965, e delle conseguenze che questo ha comportato sul lavoro di alcuni artisti italiani che entrarono in contatto diretto con lui. Il percorso si focalizza quindi su due importanti appuntamenti di quegli anni: la mostra a Milano presso la Galleria Schwarz, dal 5 giugno al 30 settembre del 1964, e l'esposizione realizzata a Roma presso lo spazio Gavina di via Condotti, nel giugno 1965. L'alchimia del ready-made (trasformare le cose lasciandole uguali, per poi definirle in maniera diversa) è un processo affascinante nel percorso di Marcel Duchamp. Le icone di questo percorso, gli emblemi di questa iconografia possiamo ritrovarli nell'immaginario collettivo della sua produzione seriale: Bottle Dryer (Bottlerack); Fresh Widow; Why Not Sneeze Rose Sélavy; Fountain; Traveler's Folding Item; In Advance of the Broken Arm; Piston de courant d'air; Roue de bicyclette, ecc. Questi celebri ready-made sono il frutto di un assoluto rigore dell'immaginazione, ed è proprio questo rigore che governa il processo di trasformazione dell'oggetto banale quotidiano in opera d'arte.
L'arte contemporanea. Il secondo Novecento
Alessandro Del Puppo
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 255
Gli oggetti e le idee che concorrono all'odierna nozione di arte contemporanea sono cambiati negli ultimi cinquant'anni più che in tutti i secoli precedenti. Sappiamo che significano qualcosa, ma è sempre più difficile dire che cosa. Di volta in volta, l'opera d'arte può aderire nel modo più ossequioso all'economia di mercato oppure innescare una viscerale critica ai suoi meccanismi. È una merce omologata al flusso del capitale globale e al tempo stesso un formidabile strumento di resistenza. Nel bene e nel male, essa ci appare come un linguaggio di questo mondo. Ma è ancora possibile comprendere oggi lo sviluppo dell'arte contemporanea entro le tradizionali categorie della storia dell'arte? Percorrendo lo spazio compreso fra l'inventario e il diario (opere, mostre, fonti e modelli da un lato; intenzioni, ragionamenti e aspettative degli artisti e del pubblico dall'altro), questo libro prova a seguire le vicende dell'arte del secondo Novecento lungo due traiettorie. La prima analizza l'esaurirsi della tradizionale narrazione in termini evolutivi e di avvicendamenti stilistici caratteristica del modernismo. La seconda ricostruisce lo spettacolare pluralismo estetico affermatosi dagli anni Sessanta in avanti. Assistiamo cosi a fenomeni che nascono, coesistono, si sovrappongono e svaniscono, depotenziando ogni tentativo di egemonia culturale. Ne emerge un'inedita geografia, questa volta mondiale, dell'arte contemporanea.
Tempo in processo. Rapporti misure connessioni 1983-2012
Giovanni Campus
Libro: Copertina rigida
editore: Belforte Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 158
Nel segno della Sibilla Tiburtina. Dagli incunaboli della Palatina alla «Tempesta» di Giorgione riletta in chiave asburgica
Erminio Morenghi
Libro: Copertina morbida
editore: Apostrofo
anno edizione: 2013
pagine: 172
La Tempesta di Giorgione è senza dubbio uno dei più enigmatici e affascinanti capolavori della pittura del Cinquecento italiano. Racconto biblico? Leggenda cristiana? Mito classico? Episodio letterario? Evento storico? Concetto filosofico? Allegoria ermetico-alchemica? Esiste il soggetto? Quando ha visto la luce questo capolavoro? Le congetture non si contano. Eppure Erminio Morenghi, in questo suo studio pluridecennale, sulla scorta del quadro in chiaro Auguste et la Sibylle de Tibur di Antoine Caron conservato al Louvre, ha riletto la più reticente delle opere di Giorgione nel segno della Sibilla Tiburtina, della sua tradizione iconografica e della sua valenza storica, approdando a un'interpretazione in chiave asburgica della Tempesta, calandola nel contesto politico e culturale della Serenissima e del Sacro Romano Impero. Questo libro è un viaggio suggestivo nel mondo misterioso del grande maestro di Castelfranco Veneto.
Jazz
Henri Matisse
Libro: Libro rilegato
editore: Electa
anno edizione: 2012
pagine: 152
L'artista francese realizza quest'opera all'età di 78 anni; afflitto da problemi di salute che lo costringono in carrozzina, Matisse non perde la sua instancabile curiosità e, aiutato dai suoi assistenti, sperimenta un nuovo modo di dipingere: con dei ritagli di carta dai colori intensi e brillanti crea dei grandi collage raffigurando composizioni di carattere astratto. Questo modo di dipingere viene denominato "papiers découpés" o tecnica del "dipingere con le forbici". L'uso delle forbici infatti permette a Matisse di stancarsi meno che con tavolozza e pennello ma di ottenere comunque risultati sorprendenti per senso di equilibrio e purezza delle immagini. Per creare "Jazz" Matisse trae ispirazione dai saltimbanchi, dal teatro, dalla musica e dalla mitologia; alcune tavole, come "Icaro" o "Il Mangiatore di spade", sono diventate vere e proprie icone dell'arte moderna. Questo capolavoro fu pubblicato nel 1947 da Editions Tériade con tiratura di soli 250 esemplari.
L'arte del Trecento in Europa
Michele Tomasi
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2012
pagine: 263
Il Trecento fu un secolo di notevoli cambiamenti nell'arte europea, molti dei quali destinati a un grande avvenire: se il ritratto inteso in senso moderno è in fase embrionale, un nuovo interesse per la natura prepara il terreno alla rappresentazione del paesaggio. La progettazione urbana acquista un'importanza fino ad allora sconosciuta, mentre si fa strada un concetto diverso del mestiere d'artista, da cui scaturirà la nostra idea di genio creatore. Nuovi committenti e acquirenti avanzano sulla scena, richiedendo la realizzazione tanto di oggetti originali quanto di temi inediti. Nuovi centri artistici s'impongono, come Avignone, Barcellona, Praga, Vienna. Abbracciando in uno sguardo unitario buona parte del continente europeo, questo volume offre alcune chiavi di lettura per decifrare i capolavori di un'epoca di sfolgorante varietà, prestando particolare attenzione agli uomini e alle donne che hanno fabbricato, usato, osservato le opere d'arte. Artisti ancor oggi celebri, come Giotto o Giovanni Pisano, o straordinari maestri ormai anonimi, sovrani o suore, vescovi o mercanti vollero gli edifici, le sculture, i dipinti, ma anche gli oggetti preziosi - arazzi e ricami, avori e oreficerie - che ancora ci parlano dei loro bisogni, desideri, paure e convincimenti, continuando a suscitare la nostra ammirazione.

