«A tenere la conferenza di Kreuzlingen era, dovremmo ricordarlo, un uomo malato, che voleva dimostrare di avere sconfitto la malattia (o di essere sul punto di sconfiggerla) con le proprie forze. La sua conferenza fa parte del programma di autoguarigione, e ne è in pari tempo il manifesto. Dopo aver lottato per anni contro i demoni, Warburg vede ora la vittoria a portata di mano, e si arrischia a tradurre in un simbolo le potenze fobiche di cui è stato vittima: tiene una conferenza sulla quintessenza stessa del terrore, ovvero sul serpente. Trasforma così il simbolo della minaccia estrema alla razionalità umana nel banco di prova della sua ratio personale. Gli indiani d’America – il tema della sua conferenza – offrivano a Warburg in certo qual modo una maschera protettiva dietro la quale nascondersi per poter affrontare un’impresa assai rischiosa: dimostrare che cosa significhi esorcizzare la paura mediante i simboli». (Ulrich Raulff)
Il rituale del serpente. Una relazione di viaggio
| Titolo | Il rituale del serpente. Una relazione di viaggio |
| Autore | Aby Warburg |
| Prefazione | Ulrich Raulff |
| Traduttori | Gianni Carchia, Flavio Cuniberto |
| Argomento | Società, scienze sociali e politica Sociologia e antropologia |
| Collana | Gli Adelphi |
| Editore | Adelphi |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 113 |
| Pubblicazione | 03/2025 |
| ISBN | 9788845939761 |
Libri dello stesso autore
Arte del ritratto e borghesia fiorentina-Le ultime volontà di Francesco Sassetti
Aby Warburg
Abscondita
Chi ha cercato questo ha cercato anche...
Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita
Francesca Coin
Einaudi