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Libri di A. Bacchetta

Mare veneziano

Mare veneziano

Olivier Chaline, Jean-Christoph Dartoux

Libro: Libro rilegato

editore: Jaca Book

anno edizione: 2015

pagine: 200

Dalla laguna del Golfo di Venezia a Corfù, attraverso il Canale d'Otranto, l'Adriatico è il "mare veneziano". Il racconto di un grande storico dell'età moderna e le immagini fotografiche ci invitano a un viaggio inaspettato nello spazio e nella storia, disegnando i confini di un'esplorazione tra terra e mare alla scoperta di una Venezia sconosciuta, delle città e delle coste dalmate. Una finestra aperta su una straordinaria avventura marittima, su paesaggi di bellezza lungo rotte e fortezze poste a difesa di calette intervallate da rocce, portali gotici e balconi protesi su un mare turchese. I Leoni di San Marco scolpiti nella pietra, congelati nella loro forza tranquilla, vegliano come sentinelle senza tempo a testimonianza dell'impronta perenne che l'originalissimo impero veneziano ha lasciato sulle rive del Mare Adriatico.
70,00

Le Corbusier. Ronchamp. La cappella di Notre-Dame du Haut

Le Corbusier. Ronchamp. La cappella di Notre-Dame du Haut

Maria Antonietta Crippa, Françoise Caussé

Libro: Libro rilegato

editore: Jaca Book

anno edizione: 2014

pagine: 240

Ritenuto uno dei più rappresentativi capolavori del Novecento architettonico, il santuario di Notre-Dame du Haut a Ronchamp in Francia, quasi al confine con la Germania, è tra le opere più discusse fra gli studiosi di architettura contemporanea. Visitato da turisti di tutti i continenti, oltre che meta di pellegrinaggio, da tempo attendeva una pubblicazione di riferimento nel panorama editoriale italiano e internazionale. Il presente volume, con una documentazione che si avvale di inediti, permette di far luce sulla genesi del lavoro di Le Corbusier e di chi lo ha accompagnato in una scommessa il cui esito era tutt'altro che scontato. Una campagna fotografica completa, ideata da Jaca Book e realizzata dallo studio BAMSphoto - Rodella, ha permesso agli autori di illustrare il percorso di lettura del monumento, cogliendo, oltre al contesto e alla struttura, dettagli costruttivi, cromatici, materici e simbolici. Gli autori entrano appieno nel rapporto tra l'architetto e i committenti - la Commissione d'arte sacra della diocesi di Besançon, che aveva fortemente voluto l'intervento di Le Corbusier, tramite due suoi membri, Mathey e Ledeur. Un rapporto che lascia all'architetto la mano completamente libera nell'innovare processi e forme architettoniche e lo impegna a ricostruire, dopo la distruzione bellica, un luogo sacro, già meta di pellegrinaggio. Il volume dipana il tema di come un fondatore del Razionalismo abbia realizzato un'opera da molti ritenuta espressionista...
70,00

Herri met de Bles. Gli stratagemmi del paesaggio al tempo di Bruegel e di Erasmo

Herri met de Bles. Gli stratagemmi del paesaggio al tempo di Bruegel e di Erasmo

Michael Weemans

Libro: Libro rilegato

editore: Jaca Book

anno edizione: 2013

pagine: 320

Il volume è la prima monografia importante pubblicata su Herri met de Bles (1500-1558 ca.), uno dei principali rappresentanti della pittura di paesaggio fiamminga del XVI secolo insieme con Joachim Patinir e Pieter Bruegel. Bles è anche uno dei pittori più enigmatici nella storia della pittura di paesaggio, il cui ricco corpus suscita ancora numerosi interrogativi. Le sue opere sono affrontate qui nel contesto storico della città di Anversa, che si trasforma in quest'epoca in una metropoli economica e culturale internazionale: luogo d'intensa produzione artistica ed editoriale, di dibattito sul significato delle Scritture e anche di contestazione dei dogmi della Chiesa, in uno spirito erasmiano - che contrappone materia e spirito, visibile e invisibile di cui i paesaggi religiosi di Bles rimandano l'eco. Superando i limiti del semplice studio monografico, questo libro propone una riflessione sull'immagine come "esegesi visiva". L'autore mette in discussione l'approccio iconografico tradizionale e propone una interpretazione inedita degli affascinanti paesaggi di questo erudito pittore, e ci permette anche di scoprire un fenomeno pittorico fino ad oggi pressoché ignorato: la presenza di stravaganti figure antropomorfe nascoste nella trama vegetale e nelle rocce. Lungi dall'essere marginali e insignificanti, queste immagini doppie offrono una via privilegiata per la comprensione dei paesaggi di Bles.
130,00

Storia dell'arte romana. Volume Vol. 2

Storia dell'arte romana. Volume Vol. 2

Gilles Sauron

Libro: Libro rilegato

editore: Jaca Book

anno edizione: 2013

pagine: 310

La formazione dell'arte occidentale parte dall'incontro-scontro fra mondo romano e mondo greco ellenistico. Negli ultimi due secoli prima della nostra era, la Roma repubblicana conquista definitivamente il mediterraneo ellenistico con la forza delle armi e del diritto romano. Roma inizia prelevando opere d'arte dalle città greche conquistate, poi la "maniera greca" viene imitata dagli artisti dell'Urbe. Ma Roma cercherà sempre di adattare l'arte greca alle proprie tradizioni perché nessun esercizio dell'arte poteva essere approvato se non sfociava in una qualche "utilità" per la cosa pubblica. Da qui la grande ritrattistica e l'arte del decoro pubblico. I Romani non sono stati, secondo la celebre formula di Orazio, "vinti" sul terreno culturale dai Greci. Essi hanno fissato precisi caratteri fondamentali all'arte ornamentale, imposto scelte estetiche originali all'arte del ritratto, inventato forme inedite di utilizzo dell'arte pittorica, introdotto anche rivoluzioni ricche di avvenire nel campo della rappresentazione della realtà. Le guerre civili hanno ricadute nel decoro delle ville private, come a Pompei, sino a giungere a ciò che l'autore identifica come "estetica del caos". Nell'epoca del triumvirato, dopo l'assassinio di Cesare, le iniluenze ellenistiche raggiungono Roma da vari paesi dell'Impero e l'estetica del caos giunge al parossismo.
98,00

Grünewald

Grünewald

Françoise-René Martin, Michel Menu, Sylvie Ramond

Libro: Libro rilegato

editore: Jaca Book

anno edizione: 2012

pagine: 352

Matthias Grünewald è uno dei massimi artisti tedeschi del Rinascimento. Ma ormai lo si deve considerare a livello europeo non inferiore a Rembrandt. Lo stile originale di questo contemporaneo di Dürer e di Holbein, autore del Polittico di Isenheim e disegnatore prodigioso, fa di lui un "visionario", le cui composizioni affascineranno gli espressionisti. Le ultime scoperte biografiche permettono di mettere meglio in luce la personalità ancora misteriosa di questo artista che era insieme ingegnere minerario e progettista di fontane, oltre che pittore. In mancanza di prove archivistiche sui suoi eventuali spostamenti, i debiti stilistici e i prestiti iconografici permettono di individuare un dialogo affascinante con le opere di Mantegna e, forse, con l'arte di Leonardo da Vinci, accostamento che sarà oggetto di discussione. Questa originalità e la consapevolezza che ne hanno avuto assai presto i contemporanei costituiscono l'oggetto di un ampio capitolo, parallelamente all'esame della sua opera. La sua tecnica pittorica, fortemente simbolica in quei tempi caratterizzati dall'alchimia, studiata in dettaglio dal Centre de recherche et de restauration des musées de France (C2RMF), rappresenta l'argomento di un capitolo redatto da uno dei suoi membri. L'ultima parte dell'opera tratta dell'eredità di Grünewald. Prefazione di Edoardo Villata.
150,00

Monumentum. L'abitare, il politico, il sacro

Monumentum. L'abitare, il politico, il sacro

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2011

pagine: 249

Il volume raccoglie gli atti del primo Seminario Internazionale organizzato nel 2010 dall'"Archivio "Julien Ries" per l'antropologia simbolica" presso l'Università Cattolica di Milano. Al centro del volume è posto il tema dell'abitare interpretato come il gesto antropologico per eccellenza: l'uomo esiste in quanto abita, e nell'abitare egli manifesta sempre il proprio specifico modo d'essere. All'interno di questa prospettiva il "monumentale" è emerso, più che come il tratto specifico di determinate costruzioni (i monumenti in senso stretto), come il carattere stesso di ogni costruire umano, che in quanto tale sarebbe sempre abitato dal rinvio all'altro e dunque dal simbolo. Attorno a questa ipotesi lavorano saggi che da una parte mettono in luce i fondamenti simbolici delle società umane (Cina imperiale, Antico Egitto, Mesoamerica, ecc.), dall'altra denunciano anche le derive di una rappresentazione del potere che, come accade in molta architettura contemporanea, scollandosi da ogni legame comunitario, finisce per interpretare la monumentalità solo come feticcio mercificato.
24,00

Il grande camuffamento. Scritti di dissidenza (1941-1945)

Il grande camuffamento. Scritti di dissidenza (1941-1945)

Suzanne Césaire

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2011

pagine: 109

Suzanne Césaire (1915-1966) è stata, con suo marito Aimé, l'anima della rivista Tropi-ques, che all'inizio degli anni Quaranta, durante la guerra mondiale, pubblicò in Martinica alcuni numeri che furono un pilastro per il movimento della negritude e per il pensiero anticoloniale internazionale. Inediti in italiano, qui pubblichiamo i testi di Suzanne, protagonista dell'avventura letteraria e culturale che costituì la base del movimento politico della decolonizzazione nella Martinica e nei Caraibi, e che ebbe enorme influenza sulla situazione africana. Il volume racconta con testimonianze pregnanti anche lo straordinario incontro tra i Césaire e un gruppo di intellettuali esuli dalla Francia occupata dai nazisti. Tra questi esuli, André Breton e altri surrealisti che trovarono per caso in libreria la rivista e il Diario del ritorno al paese natale, capolavoro di Aimé Césaire. Un incontro culturalmente epocale, un'amicizia che proseguirà nella Parigi liberata e renderà i surrealisti portavoce di quanto espresso da Tropiques e da Suzanne Césaire. Il colonialismo, che crea un'espropriazione radicale nei paesi colonizzati, produce altresì una cecità culturale nei paesi colonizzatori. Tutto viene camuffato. Suzanne svela con grazia e decisione le origini di questo imbroglio: antropologia, letteratura e politica sono gli ambiti del suo disvelamento.
12,00

Gli Indoeuropei. Fatti, dibattiti, soluzioni

Gli Indoeuropei. Fatti, dibattiti, soluzioni

Iaroslav Lebedynsky

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2011

pagine: 271

Quasi tutte le lingue d'Europa e molte grandi lingue dell'Asia sono apparentate dal vocabolario e dalle strutture grammaticali e formano una famiglia chiamata convenzionalmente "indoeuropea", oggi come oggi la più importante al mondo. Come le somiglianze tra l'italiano, il francese e lo spagnolo si spiegano con la comune origine latina, quelle tra il latino stesso, il greco, lo slavo e il sanscrito indicano la provenienza da una fonte comune, una lingua madre battezzata "indoeuropeo". Da due secoli i comparatisti si sforzano di ricostruirne la fonologia, la morfologia e il vocabolario. Questa lingua è stata necessariamente parlata, in origine, da un concreto gruppo umano che chiamiamo gli "Indoeuropei". Quando e dove vivevano? Che cosa avevano in comune oltre alla lingua? Come si è diffuso il loro linguaggio? Possiamo ritrovare le loro tracce materiali? Numerose teorie pretendono di rispondere a tali domande, ma nessuna è ancora stata dimostrata compiutamente. Questo libro presenta le tre dimensioni essenziali del problema indoeuropeo: linguistica, culturale e archeologica. Ritraccia la storia delle ricerche fino agli sviluppi più recenti e più discussi (genetica delle popolazioni, "super-famiglia" di lingue...). Un posto di riguardo è riservato ai dibattiti attuali sull'associazione degli Indoeuropei a certi fenomeni archeologici, nonché sui loro legami con i popoli storici che ne sono gli eredi.
34,00

Il grande affresco della villa dei Misteri a Pompei. Memorie di una devota di Dioniso

Il grande affresco della villa dei Misteri a Pompei. Memorie di una devota di Dioniso

Gilles Sauron

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2010

pagine: 176

Il grande affresco dionisiaco della villa dei Misteri esercita uno strano fascino sugli innumerevoli visitatori di Pompei. Il suo significato ha suscitato numerose polemiche, più feconde di quanto non lasci intendere un recente studio nel quale i misteri evocati dalla pittura sono ridotti a dei segreti d'alcova. Questo successo, unico nel suo genere forse in tutta la storia della pittura, è dovuto al genio pubblicitario dell'archeologo italiano Amedeo Maiuri, che ebbe l'idea di chiamare "Villa dei Misteri" quella che era ancora villa Item, dal nome del proprietario del terreno dove la villa fu portata alla luce a partire dal 1906. Anche dopo le spettacolari scoperte in Macedonia, questo affresco rimane tra le testimonianze più impressionanti che noi possediamo di quella che fu la grande pittura antica della tradizione greca, e grazie ad esso si può condividere un po' dell'ammirazione che gli Antichi hanno rivolto a maestri come Zeusi, Parrasio o Apelle, le cui opere sono irrimediabilmente perdute. Nessuno può restare insensibile alla straordinaria presenza di questi personaggi distribuiti sui quattro lati di una grande sala della villa, all'intensità dei loro sguardi, ai sentimenti spesso violenti che esprimono e che li rendono così vivi.
26,00

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