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Cinema, televisione e radio

La fortuna di essere donna. E altre storie per il cinema

La fortuna di essere donna. E altre storie per il cinema

Suso Cecchi D'Amico

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2025

pagine: 824

Per quanto dietro le quinte, Suso Cecchi d’Amico è stata una protagonista del cinema italiano per oltre mezzo secolo, dall’immediato dopoguerra fino ai primi anni Duemila. Ha scritto piú di centoventi sceneggiature per registi come De Sica, Visconti, Antonioni, Comencini, Monicelli e tanti altri. Per dare un’idea dell’opera complessiva di Suso, ma anche per dare un’idea della varietà delle scritture per il cinema, Caterina d’Amico e Francesco Piccolo hanno scelto quattro sceneggiature, sei soggetti e un trattamento (che è una via di mezzo tra il soggetto e la sceneggiatura), e anche un racconto focalizzato su un solo personaggio (la Nadia di “Rocco e i suoi fratelli”) e una lettera al regista Michalkov in cui c’è già l’idea di “Oci ciornie” per come verrà poi effettivamente realizzato. Insomma, il volume si propone come ritratto di una grande scrittrice ma anche come repertorio delle forme di scrittura cinematografica. L’intento è quello di rivalutare la scrittura per il cinema, finora considerata unicamente ancillare nei confronti del lavoro registico. Gli sceneggiatori sono stati e sono scrittori “tout court”. Questo vale senza alcun dubbio per Suso e tanti suoi colleghi che hanno costruito, insieme ai registi, la leggenda del cinema italiano del dopoguerra. Un discorso a parte meriterebbe il fatto che ai tempi di Suso “la fortuna di essere donna” non si abbinava al fare fortuna nel mondo del cinema (attrici a parte). Il caso di Suso è stato più unico che raro nel mondo della sceneggiatura italiana. Oggi la situazione è molto diversa, ma la carriera di Suso va considerata per certi versi pionieristica da questo punto di vista e dunque porta con sé un valore aggiunto. Da film come “Bellissima” e “Speriamo che sia femmina” a una sceneggiatura e tre soggetti inediti, il campione qui proposto spazia dai lavori più noti a quelli sconosciuti e copre pressoché l’intero arco della carriera di Suso. Con un apparato di foto tratte dai film, dai backstage e dall’archivio di famiglia.
90,00

Un corpo per tutti. Biografia del mestiere di attrice

Un corpo per tutti. Biografia del mestiere di attrice

Sonia Bergamasco

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2023

pagine: 152

«Il mestiere dell'attrice è sicuramente una professione, ma è anche qualcosa di più. Perché dà voce alle storie di tutti. Fa spazio, dentro, ai ruoli incarnati ogni giorno dalle creature più diverse. Un corpo per tutti, un testimone». Né uomo né dio, né maschio né femmina, né buono né cattivo, né bello né brutto, e comunque mai nessuna di queste cose per sempre o in assoluto, Eros è un messaggero, un traghettatore di pulsioni. Lo si diceva ventiquattro secoli fa, durante il Simposio più celebre della storia d'Occidente, e da allora le cose non sono cambiate. Né è cambiato il ruolo dell'attore, che di Eros, da sempre, è il tramite e l'interprete. Con la sua voce, incantevole anche quando scrive, Sonia Bergamasco spiega come si realizzi, nella pratica viva del mestiere, questo farsi medium incarnato di emozioni e parole. È un processo che si costruisce per gradi, con dedizione, entusiasmo e fatica e ha come punto di partenza e di arrivo il corpo. Il corpo dell'attore è materia plasmabile: va addestrato a vibrare attraverso l'educazione al suono e al gesto; va domato attraverso l'alchimia della ripetizione; va trasceso nelle sue caratteristiche personali per insegnargli a fare spazio a quelle universali; va sedotto, infine, per dargli modo di sedurre a sua volta e ogni volta, consapevolmente, il pubblico (o l'obiettivo della macchina da presa). Con generosità, Sonia Bergamasco mette a disposizione del lettore una serie di ricordi e di esperienze sempre personali, attinte dal suo specifico percorso – che partiva in modo eccentrico e connotante dalla musica –, dai maestri (come Carmelo Bene), dai "modelli" amati (come Eleonora Duse), dalle sfide accolte per continuare a evolvere, a imparare, a crescere e anche a trasmettere conoscenze e stimoli alle nuove generazioni. Curiosamente (avrebbe forse detto Luca Ronconi), l'immagine che emerge da questo sincero rispecchiamento non è un riflesso di Narciso. La figura che ci guarda e ci parla da dietro il vetro è ancora più antica, perenne, proteiforme: un corpo per tutti.
16,00

Dario Argento. Due o tre cose che sappiamo di lui-Two or three things we know about him

Dario Argento. Due o tre cose che sappiamo di lui-Two or three things we know about him

Libro: Copertina rigida

editore: Electa

anno edizione: 2021

pagine: 160

Il volume è pubblicato in occasione della rassegna cinematografica organizzata da Luce Cinecittà, in collaborazione con il Lincoln Center, allestita a New York nell'autunnno del 2021, con la proiezione di 16 film originali integralmente restaurati. Curato dal critico cinematografico Steve Della Casa, il libro, in edizione bilingue italiano inglese, è un omaggio a uno dei registi italiani più noti nel mondo. Oltre ai suoi film piacciono le storie che ha scritto (tra queste "C'era una volta il West", in coppia con Bertolucci) e soprattutto piace la sua concezione di cinema, che lo ha reso protagonista di memorabili incontri. Da Banana Yoshimoto a George Romero e John Carpenter, dalle firme della Cinémathèque Francaise a quelle del Lincoln Center, il libro è un viaggio attraverso il successo mondiale del maestro del brivido con un'intervista inedita e un approfondimento sul suo rapporto con la musica, vera protagonista dei film di Dario Argento, le cui colonne sonore sono ricordate ancora oggi come veri e propri classici del genere. Traduzione di Adrian Bedford.
28,00

Che hai fatto in tutti questi anni. Sergio Leone e l'avventura di «C'era una volta in America»

Che hai fatto in tutti questi anni. Sergio Leone e l'avventura di «C'era una volta in America»

Piero Negri Scaglione

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2021

pagine: 248

C'è un'avventura dentro l'avventura, una storia dentro la storia di C'era una volta in America. Raccontare i diciotto anni che impiegò Sergio Leone a realizzare il suo capolavoro – diciotto anni di incontri, sconfitte, colpi di scena, di attori e truffatori – significa scrivere il grande romanzo di un artista, di un'ossessione, di un Paese intero. C'è un'avventura dentro l'avventura, una storia dentro la storia in C'era una volta in America: dal momento in cui è stato pensato per la prima volta a quello in cui è stato presentato a Cannes, evento speciale al Festival, passano diciotto anni. Diciotto anni durante i quali avviene di tutto. Ma dopo mezz'ora di film, la magia è svelata: altro che gangster movie, C'era una volta in America è un'opera-mondo, un'epica moderna, o postmoderna, l'unica possibile. «Nasco con il neorealismo, – diceva Sergio Leone, – ma ho sempre pensato che il cinema è avventura, mito, e che l'avventura e il mito possono raccontare i piccoli fantasmi che ognuno di noi ha dentro». Sono i fantasmi dell'amore non corrisposto che diventa volontà di potenza, della violenza, dell'amicizia, del tradimento, della vendetta, del desiderio e del suo lato oscuro, la delusione o – peggio ancora – la sua completa soddisfazione. I fantasmi di chi ha sognato il Sogno americano. Di piccoli fantasmi in C'era una volta in America ce ne sono tanti, e lo sa bene Piero Negri Scaglione che quando lo vide per la prima volta, nel 1984, non aveva nemmeno vent'anni e gli sembrò che quel film ambientato in un tempo e uno spazio lontani raccontasse meglio di mille altri una generazione, un'epoca, forse un'ossessione. Ossessione-passione che divenne la sua: per anni Negri Scaglione ha indagato le vicende che portarono alla realizzazione del film, è andato a cercare e intervistare i protagonisti di quella storia o anche chi l'ha soltanto sfiorata in un piccolo ruolo, i produttori, gli sceneggiatori, gli attori. Ne viene fuori il ritratto epico di un personaggio 'larger than life', e di un film che, dettaglio dopo dettaglio, aneddoto dopo aneddoto, diventa spaccato di un'epoca e di un Paese, il nostro. «Non ho mai pensato a Noodles come vincente o come perdente. Oggi usiamo spesso, troppo spesso, questi termini. Il film è tutta un'altra cosa, è un sogno. Oppure no? È questo il punto. E io mi sono buttato, ho seguito il disegno di Sergio» (Robert De Niro) «Dico a tutti che si tratta del mio film migliore, probabilmente è così e di sicuro lo penso davvero, ma quel che voglio precisamente dire è che C'era una volta in America sono io» (Sergio Leone).
20,00

Il richiamo dell'ombra. Il cinema e l'altro volto del visibile

Il richiamo dell'ombra. Il cinema e l'altro volto del visibile

Antonio Costa

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2021

pagine: 180

Perché il richiamo dell'ombra, quando tutti sanno che i momenti di massima fortuna del cinema sono legati al sex appeal degli interpreti, al fascino radioso di corpi e volti? Negli ultimi trent'anni numerosi filosofi, storici, teorici dell'arte e del cinema si sono occupati del tema dell'ombra. Questo libro ci invita a compiere un viaggio che comincia a Cape Cod, Massachusetts, dove il mito della caverna di Platone incontra la pittura di Hopper e il cinema sperimentale di Gustav Deutsch, e si conclude nella grotta Chauvet, dove Werner Herzog rievoca le origini della pittura e ci mostra Fred Astaire che balla con la sua ombra. Il saggio procede per accostamenti e intersezioni, tra cinema, letteratura e arti visive, tra Ombra di E. A. Poe, Faust di Murnau e Fantasia di W. Disney, tra le ombre di Peter Schlemihl, di Peter Pan e di Pinocchio, tra Antonioni, Lars von Trier, Deleuze, Tanizaki e il cinema di Ozu, tra le piazze deserte di Giorgio de Chirico e le video-installazioni di William Kentridge. Specifici approfondimenti sono dedicati a due momenti irripetibili della storia del cinema: l'espressionismo, quando le ombre di Caligari, Nosferatu e il Kammerspielfilm coniugavano «urlo e geometria», e l'età del noir americano in cui grandi direttori della fotografia sapevano agitare le ombre più inquietanti dello spazio metropolitano esaltando, al tempo stesso, tutto il fulgore delle star.
22,00

Il Vangelo secondo Matteo-Edipo re-Medea

Il Vangelo secondo Matteo-Edipo re-Medea

Pier Paolo Pasolini

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2020

pagine: 600

"Questo volume raccoglie le sceneggiature di tre film tra i più intensi e poetici di Pasolini: opere che al loro apparire suscitarono entusiasmi, discussioni e polemiche. Nel Vangelo secondo Matteo (1964) Pasolini esplora la figura sociale di Cristo e il rilievo storico del suo messaggio, dipingendo un Gesù più feroce contro i ricchi che contro i duri di cuore. Nell'Edipo re (1967), la tragedia di Sofocle viene riletta in una luce inedita: la vicenda del sovrano di Tebe segna l'imporsi dei tempi circolari della vita e del mito su quello lineare della storia. In Medea (1969) Pasolini rappresenta nuovamente il conflitto tra una visione religiosa e una visione illuminista e razionalista del mondo." (dalla prefazione di Morando Morandini)
23,00

Accattone-Mamma Roma-Ostia

Accattone-Mamma Roma-Ostia

Pier Paolo Pasolini

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2019

pagine: 612

Questo volume raccoglie tre sceneggiature: Accattone, Mamma Roma e Ostia (quest'ultima realizzata a quattro mani con Sergio Citti, che del poeta era «consulente linguistico» per i romanzi e i film, nonché collaboratore fidato alle sceneggiature e ai dialoghi). In "Accattone" (1961), che segna il suo esordio come regista, Pasolini ripropone il mondo dei suoi romanzi in una struttura più scarna e profonda; l'odissea del diseredato Accattone si dipana come in un affresco antico conferendo una dimensione sacrale a un universo che sta per scomparire. Con "Mamma Roma" (1962), partendo da una situazione di analoga «angoscia mortale», attraverso le vicende dell'ex prostituta che vuole strappare il figlio alla strada, ci avviciniamo a un ideale piccolo-borghese. "Ostia" (1970) rivisita in forma di apologo tragicomico i temi della morte, del mito, della congiunzione di sacro e profano, spogliati della loro drammaticità, cantati con vena ingenua, nostalgica, straordinariamente arguta. Il libro è corredato da numerosi interventi scelti da Pier Paolo Pasolini - pagine dai diari di lavorazione, appunti personali, riflessioni sull'arte cinematografica, letture private - che permettono di osservare da una prospettiva privilegiata l'officina creativa di un grande artista. Prefazione di Ugo Casiraghi,
23,00

L'immagine-movimento. Cinema. Volume Vol. 1

L'immagine-movimento. Cinema. Volume Vol. 1

Gilles Deleuze

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2016

pagine: VII-276

A più di trent'anni dalla sua uscita, e insieme al secondo volume "L'immaginetempo", "L'immagine-movimento" costituisce uno dei libri più importanti in assoluto della saggistica cinematografica. Al tempo stesso saggio di filosofia, estetica e storia del cinema, il libro di Gilles Deleuze, ispirato alle teorie di C. S. Peirce come al pensiero di H. Bergson, si propone di stabilire una tassonomia dell'immenso universo delle immagini in movimento di cui è costituito un secolo di produzione cinematografica. Le immagini vengono dissezionate nelle loro componenti costitutive e classificate secondo alcune tipologie fondamentali, dall'intreccio delle quali derivano età e dominanze estetiche della storia del cinema. Da tale prospettiva, il filosofo francese dissolve le tradizionali classificazioni, proponendo al lettore inedite esplorazioni di una geografia delle immagini al tempo stesso teorica e percettiva, così come illuminanti rivisitazioni critiche di tutte le massime espressioni artistiche del cinema, dall'età del muto a Griffith, dalle comiche ai grandi generi cinematografici americani, da Ejzenstejn a Vertov, da Renoir a Ford e Hawks, dai maestri giapponesi a Hitchcock e Godard, da Scorsese ad Altman. Una cartografia che si ribella dunque a ogni convenzionalità storiografica ed estetica, elevando protagonisti, linguaggio e tecniche dell'arte cinematografica ad altrettante forme di pensiero.
26,00

Fare un film

Fare un film

Federico Fellini

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2015

Il regista americano Joseph Losey scrive a Fellini: "Caro Federico, solo per dirti che la settimana scorsa ho rivisto alla televisione francese La dolce vita. Che film stupendo! Coraggio!" E Fellini risponde: "Caro Joseph, io non rivedo mai tutti i miei film e quando un amico me ne parla perché ne ha visto uno di recente, ho sempre un soprassalto, come se avessero scoperto all'improvviso che non ho pagato le tasse, o come se venissi a sapere che il marito di una bella signora ha scoperto tutto e mi cerca..." In questo libro, Federico Fellini ha svelato per la prima volta i legami misteriosi, talvolta inquietanti, che lo avvincono al suo lavoro. Fra divagazioni estrose e vagabondaggi della memoria, egli racconta l'atmosfera in cui ha realizzato i suoi film, gli episodi bizzarri o drammatici, gli incontri che sembravano insignificanti e furono memorabili. Ma soprattutto Fellini racconta come si offre alla sua immaginazione l'idea di un film, a cui è solito accostarsi buttando giù piccoli disegni.
13,50

Ejzenstejn. Il cinema, le arti, il montaggio

Ejzenstejn. Il cinema, le arti, il montaggio

Antonio Somaini

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2011

pagine: 446

Ejzenstejn non è solo il regista che ha saputo imporsi con film come La corazzata Potèmkin e Ivan il Terribile nel grande canone della storia del cinema mondiale, ma anche l'autore di un'ampia ricerca sul senso e sulle possibilità del montaggio che si sviluppa attraverso le sue regie, i suoi disegni e i suoi scritti teorici. Ripercorrendo tutta l'opera di Ejzenstejn, dagli spettacoli teatrali dei primi anni '20 fino agli ultimi progetti a cui lavora poco prima della morte nel 1948, questo libro si propone di riconsiderare la produzione del regista sovietico portando in primo piano scritti, progetti di film e disegni che solo negli ultimi anni sono venuti alla luce. Lungo questo percorso, emerge in tutta la sua ricchezza e complessità una ricerca che ha visto nel montaggio un metodo compositivo con cui realizzare delle opere efficaci, capaci di agire sul presente, e al tempo stesso uno strumento con cui confrontarsi con il passato, smontando e rimontando quella storia delle arti di cui il cinema è pensato come l'"erede" e la "sintesi". Considerata in quest'ottica, l'opera di Ejzenstejn può essere discussa in relazione a tutta quella riflessione sul montaggio che negli anni '20 e '30 coinvolge registi, artisti, storici, critici e filosofi come Vertov ed Epstein, Moholy-Nagy ed El Lisickij, Warburg e Bataille, Kracauer, Benjamin e Bloch.
28,00

Il sergente nella neve. La sceneggiatura

Il sergente nella neve. La sceneggiatura

Ermanno Olmi, Mario Rigoni Stern

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2008

pagine: 237

Nel 1962 Ermanno Olmi rilascia un'intervista in cui dichiara: "Nel mio prossimo film, tratto dai ricordi di Russia di Mario Rigoni Stern, "Il sergente nella neve", non ho nessuna intenzione di fare della critica storica. La verità totale della guerra (perché la guerra è verità, la guerra è morte, e nessuno fa il mistificatore di fronte alla morte) mi servirà per fare il bilancio dei valori umani che considero essenziali. Ogni soldato, ogni alpino, vedrà le cose che contano veramente nella vita e quelle che sono soltanto epidermiche, marginali". Quando pronuncia quelle parole, il giovane regista sta lottando da tre anni per riuscire a realizzare il film che ha in mente da quando ha letto il libro di Rigoni Stern: ha terminato di scrivere insieme a lui la sceneggiatura, ha fatto dei sopralluoghi in Slovenia e in altre località in cerca di ambientazioni e di attori non professionisti, ha provato ad aggirare tutti gli ostacoli creati dalle case di produzione. Quel film non nascerà mai, per molte ragioni di cui dà conto Gian Piero Brunetta nel saggio che chiude questo volume, ma "a distanza di poco meno di cinquant'anni questo manoscritto si presenta ancora, così com'è, come esempio di sceneggiatura perfetta, capace di sfidare il tempo". Una sceneggiatura che può essere letta come un libro a sé stante: che diventa ancora più preziosa se accostata al testo de "Il sergente nella neve".
18,50

L'età del noir. Ombre, incubi e delitti nel cinema americano, 1940-60

L'età del noir. Ombre, incubi e delitti nel cinema americano, 1940-60

Renato Venturelli

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2007

pagine: X-498

All'inizio degli anni quaranta, il cinema poliziesco americano comincia a cambiare radicalmente. Le immagini si fanno sempre più cupe, gli eroi diventano incerti e frastornati, il racconto è reso tortuoso da flashback, incubi, violenze sadiche. È il segno di un'angoscia novecentesca che si sta insinuando all'interno della fabbrica dei sogni hollywoodiana. La critica francese si accorse di questa visione cupa del mondo e parlò di "film noir" americano: un cinema che diventava improvvisamente nero e disperato. Con il tempo, il termine è diventato un'icona alla moda, rappresentando un malessere nel cuore della società dello spettacolo. Ma secondo quali percorsi il cinema criminale americano ha attraversato la sua stagione classica del noir, dove di colpo il pubblico veniva scosso nelle sue certezze, era costretto a identificarsi con un assassino, veniva avvolto da immagini dai contorni sempre più indecifrabili? Questo libro ripercorre quella grande stagione, attraverso i film più famosi e i più oscuri B-movie, alle origini delle mescolanze fra poliziesco e melodramma, suspense e horror. È il cinema di Humphrey Bogart e di Rita Hayworth, di Fritz Lang e di Billy Wilder, ma anche di Orson Welles e del primo Stanley Kubrick: da "Il mistero del falco" a "Rapina a mano armata", passando per tanti piccoli e grandi classici. Un affresco di ampio respiro su un periodo leggendario della storia di Hollywood: per capire finalmente da dove proviene il noir di oggi.
24,00

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