Libri di B. Carnevali (cur.)
Stile moderno. Saggi di estetica sociale
Georg Simmel
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: 438
Il filo che lega le riflessioni di Simmel, nella prospettiva originale proposta dai curatori, è quello dell'estetica sociale, ovvero lo studio dei fenomeni sociali alla luce dei metodi attinti dall'estetica, intesa sia come teoria della percezione sensibile sia come teoria dell'arte. Unendo l'interesse per le costanti antropologiche a un più sociologico «senso intensissimo del presente», Simmel ci insegna a riconoscere nell'estetica una dimensione costitutiva della società umana e a distinguere le modificazioni storiche del sensorio promosse dall'avvento del moderno stile di vita. Giochi di sguardi e di odori, ornamenti e corteggiamenti, ponti e porte, manici e cornici, mode e tipi urbani, fiere industriali e trasformazioni della sensibilità: l'estetica sociale non è solo un capitolo imprescindibile della filosofia di Simmel, ma un pensiero vivente, ancora valido per esplorare la nostra estetica quotidiana e per comprendere le trasformazioni della società contemporanea.
Il flauto di vertebre. Prime poesie 1912-1916
Vladimir Majakovskij
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 1999
pagine: 174
"Amavo profondamente le prime poesie di Majakovskij. Sullo sfondo delle pagliacciate dell'epoca la sua serietà era grave, severa, dolente, era così insolita! Era una poesia magistralmente scolpita, altera, demoniaca e al tempo stesso terribilmente condannata, agonizzante, quasi implorante soccorso." (Boris Pasternak)
Poesie
Aleksandr Blok
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 1999
pagine: 123
Nessun poeta, dopo Puskin, ha avuto una influenza sulla poesia russa del Novecento paragonabile a quella di Aleksandr Aleksandrovic Blok, nato a Pietroburgo nel 1880 e dunque appartenente alla generazione di pochi anni precedente a quella dei Majakovskij, Esenin, Pasternak. Talento vivissimo, pubblicò a ventiquattro anni una delle sue opere fondamentali, quei "Versi della Bellissima Dama" che lo rivelarono immediatamente come il caposcuola della poesia simbolista, ed ebbero grandissima influenza su Andrej Belyi, l'altro grande simbolista russo che a Blok dedicò un fondamentale libro di "Ricordi". Ma la poesia di Blok raggiunse il culmine della sua intensità lirica nelle opere di poco successive, quando, come scrive Bruno Carnevali nella prefazione al volume, "la bellissima Dama, l'ipostasi femminile della divinità, che nel metafisico e immobile disegno simbolista doveva essere la metafora dell'ineffabile incontro con la realtà più reale, d'improvviso si vanifica, si rifiuta all'amante, e la Bellissima si fa Sconosciuta", volgendo il tema metafisico in una più amara esperienza esistenziale. Vicino agli anarchici mistici al tempo della rivolta del 1905, la rivoluzione bolscevica fu da lui salutata come la rinascita dell'anima russa, e gli dettò il più famoso dei suoi poemi, "I dodici". L'epica amara di questo poema, una delle massime espressioni della poesia del Novecento, chiude anche simbolicamente la parabola creativa del grande scrittore russo.

