Libri di M. Praloran
Orlando furioso
Ludovico Ariosto
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2016
pagine: 1416
Il 22 aprile 1516 usciva a Ferrara, presso l'editore Giovanni Mazocco, la prima edizione dell'"Orlando furioso". Ariosto coronava così il lavoro di una dozzina d'anni, ma le cose non sarebbero finite lì. Per il poeta iniziò subito un periodo di revisione del suo capolavoro che avrebbe portato all'edizione intermedia del 1521 e a quella definitiva del 1532. Questo lavoro di riscrittura avrebbe indotto l'autore ad ampliare il poema portandolo da quaranta a quarantasei canti, a ristrutturare l'intreccio dei vari episodi, e soprattutto a cambiare profondamente la lingua adeguandola ai dettami ispirati alle "Prose della volgar lingua" di Pietro Bembo, che nel frattempo si stavano imponendo fra i letterati italiani di ogni regione. Dunque il "Furioso" che tutti leggono normalmente è scritto nel toscano letterario esemplato sui grandi trecentisti, quell'italiano che ha costituito la lingua letteraria dominante fino ai primi del Novecento. Il primo "Furioso", invece, assemblava liberamente il toscano con molti latinismi, con il lessico del volgare padano, con svariati termini dell'espressività popolare. Una lingua imperfetta ma molto creativa, quasi inventata ottava dopo ottava. L'edizione che qui proponiamo offre il testo del "Furioso" originario con un ampio commento sugli elementi caratteristici di questa lingua, sottolineando tutti i passaggi più rilevanti che avverranno nell'edizione definitiva.
Stilistica, metrica e storia della lingua. Studi in onore di Pier Vincenzo Mengaldo
Libro: Libro in brossura
editore: Antenore
anno edizione: 2000
pagine: XXX-444
La metrica dei «Fragmenta»
Libro: Libro in brossura
editore: Antenore
anno edizione: 2003
pagine: XXXVI-644
Questo volume nasce da un'idea collettiva ed è il frutto di un lungo periodo di studio, anche seminariale, sulla storia degli aspetti formativi della lirica due-trecentesca. Gli autori, fondatori della rivista "Stilistica e Metrica italiana", hanno lavorato su diversi tipi di strutture: prosodiche, ritmiche, sintattiche, tenendo sempre conto del fortissimo grado di interrelazione che lega questi aspetti fra di loro. Dall'insieme di questi studi risalta il sistema profondamente innovativo della lingua poetica petrarchesca, l'estrema varietà delle soluzioni tecniche, uno spettro così ampio e complesso da non essere interamente coperto nemmeno dal petrarchismo cinquecentesco.