Libri di N. Zeper
La Divina Comedia. El Purgatorio
Dante Alighieri
Libro: Libro in brossura
editore: Mgs Press
anno edizione: 2013
pagine: 208
"C'è uno strano, presuntuoso e improponibile parallelismo - ma pure c'è - tra il volgare dantesco e il dialetto triestino di questa traduzione. Come il primo aveva alle spalle il latino che era la lingua alta, la lingua del pensiero e dell'arte, così il secondo ha alle spalle l'italiano, che per ogni triestino ha la stessa funzione. Come il primo era una lingua popolare che cercava di nobilitarsi affrontando argomenti che fino ad allora non erano stati mai sua prerogativa, così il secondo cerca di forzare l'ambito ristretto e talora persino plebeo dei significati di tante sue parole e locuzioni. Certo Dante aveva a disposizione il toscano, lingua quant'altre mai ricca ed espressiva, e il traduttore di questo "Purgatorio" ha un triestino che è povero sia quanto al lessico sia quanto alla sintassi (pensiamo solo alla mancanza di pronomi relativi che non siano il misero che). Ciò nonostante lo sforzo di nobilitarlo è stato compiuto e il campo semantico di tante voci - che al lettore non possono non suggerire ancora il tono greve dei parlanti più beceri - è stato allargato."
Pinuci
Carlo Collodi
Libro
editore: Mgs Press
anno edizione: 2001
pagine: 256
Pinuci altri non è che Pinocchio. Nereo Zeper ha voluto dare alla versione in dialetto triestino della celebre favola "toscana" di Carlo Collodi una funzione di totale trasfigurazione ambientale, culturale e umana. Pinuci è un diminutivo di Giuseppe (Pino) ormai desueto a Trieste, come Pinocchio lo è in tutto il resto d'Italia, ma Pinuci ci porta in una Trieste passata, come Pinocchio ci fa conoscere un'Italia ottocentesca con i suoi paesi, le sue scuole, i suoi gendarmi che i ragazzi di oggi non conoscono più. Penetrare nella versione triestina di Pinocchio, quindi, è penetrare in un mondo sconosciuto ai piccoli triestini, ma che è il mondo dei loro nonni ed è il mondo che si esprimeva in un idioma che non va dimenticato.
La Divina Comedia di Dante Alighieri. L'Inferno. Version original in triestin con vizin la traduzion toscana pei poveri ignoranti
Dante Alighieri
Libro
editore: Mgs Press
anno edizione: 1999
pagine: 216
"Dante Alighieri iera de Firenze e 'l parlava in fiorentin ma durante l'esilio el iera sta' un bon toco ospite dei Signori de Duin, e là el gaveva 'vu ocasion de impararse el triestin; e lo gaveva imparà tanto ben, ma tanto ben ch'el se gaveva fina messo a scriver in poisia in triestin: che difati, come che tuti sa, in triestin, po, el ga scrito la Divina Comedia. Su 'stà Divina Comedia tanto se ga parlà e tanti xe stai nei secoli i comenti, ma solo adesso un - un sclebez qualunque - se ga insognà de farghene una traduzion in toscan, sostignindo che, se Dante gavessi scritto la Divina Comedia in toscan (visto che de sicuro el iera bon di scriver anche in toscan), la gaveria scrita proprio cussì".