Libri di P. A. Dossena
Il piccolo libro del colore. Come i colori possono cambiarti la vita
Karen Haller
Libro: Copertina morbida
editore: Corbaccio
anno edizione: 2019
pagine: 272
Non vi piacerebbe sentirvi più sicuri di voi stessi semplicemente indossando una camicia gialla? O rilassarvi rientrando in casa, dopo una giornata stressante, fra le pareti del soggiorno colorate di un verde delicato? I colori dominano il nostro mondo e liberano le nostre energie emotive. Karen Haller, specialista nella psicologia dei colori, spiega il loro potere intrinseco. Soffermarsi, per esempio, su un colore che ci rende immediatamente allegri oppure tristi può risvegliare ricordi sopiti da tempo e aiutarvi a sciogliere nodi emotivi irrisolti. "Il piccolo libro del colore" è un libro rivoluzionario per il vostro benessere, che vi renderà responsabili della scelta dei colori che arricchiscono la vostra vita, la vostra autostima e la vostra motivazione. Analizzando la scienza, la psicologia e il significato emotivo del colore, e con una serie di test pratici per trovare le vostre «intolleranze» personali e, viceversa, le vostre combinazioni ideali, questo libro vi aiuterà a riscoprire la gioia di ciò che state facendo, attraverso la gioia del colore.
Lingua madre. Cure materne e origini del linguaggio
Dean Falk
Libro: Copertina rigida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2011
pagine: 283
In un periodo remotissimo della preistoria, tra i sette e i cinque milioni di anni fa, accadde qualcosa dalla portata evolutiva incalcolabile: i nostri progenitori raggiunsero la postura eretta, diventando bipedi. Secondo la paleoantropologa Dean Falk ciò pose le condizioni per un altro, dirompente accadimento. Si tratta della nascita del linguaggio, l'elemento distintivo dell'animale uomo. Nella sua ricostruzione dello scenario primordiale protagoniste assolute sono le antiche madri e la loro prole. Non avrebbero potuto raccogliere bacche, radici, erbe necessarie al sostentamento senza appoggiare a terra i piccoli, ormai incapaci di aggrapparsi a loro come invece continuava a succedere tra le scimmie antropomorfe. L'unico contatto con gli esserini inermi e piangenti rimaneva allora quello vocale. Cercavano di acquietarli con vocalizzi, ossia rudimentali sonorità melodiche destinate in seguito a trovare affinamento e sviluppo nel protolinguaggio, ma sopravvissute fino a noi attraverso il maternese, la lingua universale dalle tonalità affettive e dalle modulazioni musicali con cui in tutto il mondo ci si rivolge ai bambini piccoli. Musica e linguaggio affonderebbero così nella notte dei tempi, quando accudire significava restare a portata di voce.