Libri di P. Privitera
Assassinio sul K2. Nella maledizione del male
Dusan Jelincic
Libro: Copertina morbida
editore: CDA & VIVALDA
anno edizione: 2012
pagine: 159
Una montagna mitica, l'Eiger, una parete maledetta, la Nord. Due cordate, cinque alpinisti. Tre inglesi e due pachistani tentano la salita... Uno di loro precipita nel vuoto. E non è un incidente. Due mondi che si incontrano drammaticamente sulle Alpi per poi ritrovarsi dopo molti anni sul Karakorum, in terra pachistana: una serie di rocambolesche coincidenze fa sì che la sete di vendetta scateni una resa dei conti proprio alle pendici del K2, montagna altrettanto mitica quanto maledetta. L'appassionante thriller di Jelincic si regge su una trama avvincente fino al colpo di scena finale. Con lo strumento del dialogo interiore, l'autore descrive al meglio la psicologia dei vari personaggi mostrandone le molteplici sfaccettature, in un crescendo che dalla tragedia porta alla catarsi e ristabilisce l'equilibrio violato. Con le sue varie edizioni in sloveno e in italiano Assassinio sul K2 è diventato un classico.
France Preseren. Poeta sloveno (1800-1849)
Boris Paternu
Libro
editore: Goriska Mohorjeva
anno edizione: 1999
pagine: 310
Assassino sul K2
Dusan Jelincic
Libro: Copertina morbida
editore: Antony
anno edizione: 2008
pagine: 196
Le notti stellate del Karakorum
Dusan Jelincic
Libro: Copertina morbida
editore: CDA & VIVALDA
anno edizione: 2006
pagine: 312
Nel 1986 scalare un ottomila è ancora un'impresa straordinaria, riservata ad alpinisti affermati. Come Reinhold Messner, che sta per toccare l'apice della fama con il record dei quattordici giganti himalayani. Già per questo è del tutto inconsueta la storia del giornalista triestino che riesce a scalare un ottomila del Karakorum, affiancando alpinisti sloveni del calibro di Tomo Cesen e Silvo Karo. Ma in più, Jelincic diventa testimone della famosa estate dell'86 sul Baltoro, un'infernale girandola di maltempo e disgrazie in cui perisce tra i tanti Renato Casarotto. Calcata la vetta del Broad Peak, Jelincic e il compagno Stangelj rimangono bloccati dalla tempesta, da cui si salvano per puro miracolo, mentre sul vicino K2 quella stessa tempesta miete cinque vittime. Questo resoconto antieroico, da alpinista qualunque, svela i risvolti dell'esperienza estrema con un'intensità umana ignota agli eroi dell'himalaysmo.