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Libri di S. Cuva

Psichiatria enattiva. La mente, il corpo e il mondo

Psichiatria enattiva. La mente, il corpo e il mondo

Sanneke De Haan

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2022

pagine: 302

Una gran parte del problema dell'integrazione in psichiatria (non ancora efficacemente risolto) ha a che fare con la difficoltà di mettere in relazione due dimensioni strettamente collegate nella valutazione dei disturbi psichiatrici, quella fisiologica e quella esperienziale: il corpo e la mente. Di fatto, esiste un dualismo ancora profondamente radicato nel modo di concepire tanto le cause quanto il trattamento dei disturbi, che neanche i modelli integrativi hanno del tutto risolto. Dalla filosofia della psichiatria emerge oggi una prospettiva estremamente innovativa e feconda, che prende spunto dall'orientamento enattivo alla conoscenza proprio delle scienze cognitive, elaborato negli anni novanta del secolo scorso da Varela, Thompson e Rosch. Da tale orientamento la psichiatria enattiva mutua una concezione incarnata della cognizione, che offre una valida alternativa all'antica opposizione mente-corpo: la cognizione (definita in termini di sense-making, 'costruzione di significato') è il risultato dell'intima interconnessione tra processi fisiologici ed esperienziali, laddove la dimensione esperienziale comprende necessariamente anche la relazione con l'ambiente. Non si può cioè comprendere la cognizione separatamente dall'essere corporeo che si trova nel processo della conoscenza, né dall'ambiente verso cui tale conoscenza è diretta. La tesi dell'autrice è che i disturbi psichiatrici possano appunto essere letti come il frutto di alterazioni strutturali della capacità di 'costruire significato' in relazione al proprio mondo. Tali alterazioni possono derivare da una molteplicità di fattori: esperienze traumatiche, sistemi neurotrasmettitoriali disfunzionali, preoccupazioni esistenziali ed economiche, emarginazione sociale o dotazione genetica sfortunata. Il modo in cui tali fattori interagiscono varia non solo da una diagnosi all'altra, ma anche tra individui con la stessa diagnosi. La prospettiva enattiva sulla mente e sulla sua relazione con il corpo e con il mondo può allora fornire una nuova comprensione e una nuova visione globale dei disturbi psichiatrici e delle molteplici causalità coinvolte nel loro trattamento.
27,00

Coltivare la resilienza. Un metodo per trattare i traumi subiti in età precoce

Coltivare la resilienza. Un metodo per trattare i traumi subiti in età precoce

Kathy L. Kain, Stephen J. Terrell

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2020

pagine: 265

Rispondere ai pazienti che abbiano sperimentato, nel corpo e nello spirito, l'impatto di traumi evolutivi e di difficoltà nell'attaccamento è una sfida complessa. Per affrontarla gli autori propongono un quadro di riferimento destinato agli operatori della salute mentale e ad altre figure di cura in cerca di strumenti ancor più adeguati per gestire con consapevolezza le questioni che il trauma in età precoce presenta. Si tratta di un metodo ricco di spunti e profondamente orientato al paziente, che unisce gli sviluppi più importanti della ricerca attuale sulla fisiologia del trauma e sull'attaccamento in una maniera nuova ed efficace, favorendo il potenziale di sviluppo della resilienza anche per chi abbia subito i traumi infantili più difficili da superare. Il metodo somatico qui sviluppato sintetizza modelli, teorie e trattamenti volti a seguire i pazienti alle prese con gli effetti delle loro sfide primarie in tutti gli aspetti del processo di guarigione. Gli autori basano la loro ricerca su diverse discipline, ciascuna delle quali contiene in sé risposte che aiutano a capire l'impatto del trauma evolutivo sui pazienti: dalla teoria dell'attaccamento alla teoria polivagale di Porges e ad altre ricerche neuroscientifiche, per esempio quelle sullo stress traumatico, fino agli interventi somatici pensati per affrontare il trauma evolutivo. Il trauma si esprime in modo diverso a seconda delle persone, ma il suo nucleo caratteristico è uno schiacciante senso di impotenza. Comprendere il trauma evolutivo permette di fornire al paziente gli strumenti utili a capire come quell'impotenza si trasformi nei sintomi che sperimenta, lo aiuta a recuperare il senso di efficacia e di capacità agente che il trauma gli ha sottratto, consentendogli di sviluppare la resilienza e di accedere quindi a una maggiore vitalità. Prefazione di Peter A. Levine.
25,00

Fratelli e sorelle. Psicoanalisi delle relazioni laterali

Fratelli e sorelle. Psicoanalisi delle relazioni laterali

Juliet Mitchell

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2019

pagine: 270

Nella storia della psicoanalisi, così come in tutte le scienze sociali, i teorici hanno scelto principalmente l'asse di indagine genitore-bambino e dagli anni cinquanta si sono soffermati in particolare sul rapporto madre-bambino. Da una prospettiva femminista, Juliet Mitchell ripercorre l'accidentata storia delle relazioni laterali, con un'ampia panoramica sul pensiero dei grandi teorici, da Freud a Klein, da Bowlby a Bion fino a Winnicott, e si chiede perché in buona parte della letteratura e della pratica psicoanalitica i rapporti tra fratelli e sorelle siano stati ignorati, o abbiano raramente suscitato l'attenzione che a suo avviso avrebbero meritato. Un quesito che ha a che vedere con l'importanza assegnata alla genitorialità biologica, e con la corrispondente mancanza di riconoscimento sociale della fratria. Troppo a lungo si è minimizzata la minaccia rappresentata dal nuovo arrivato, o dalla presenza di un fratello maggiore che è lì da prima. Le guerre, dopotutto, sono una lotta di potere fra pari, in cui si esercita la violenza 'laterale', la stessa che nella società occidentale non viene adeguatamente riconosciuta. Poiché le relazioni sociali interiorizzate sono i più importanti elementi della psiche e i rapporti tra fratelli plasmano ogni relazione, compresa quella fra genitori e figli, c'è bisogno di un nuovo paradigma per la loro interpretazione. Bisogna abbandonare quello classico (non solo in psicoanalisi) della comprensione verticale, a favore di un approccio che non tralasci l'interazione tra orizzontale e verticale. Un processo che porta inevitabilmente a ripensare l'incesto, la violenza, l'isteria, le nevrosi, le psicosi. L'autrice lo affronta con uno stile multidisciplinare, che spazia dagli aneddoti alla neuropsichiatria, dai casi clinici a esempi tratti dalla mitologia, dai film e dai romanzi; un approccio finalizzato a creare un mosaico capace di ricostruire, tassello dopo tassello, l'oggetto d'indagine, tenendo conto dei cambiamenti sociali intervenuti nella famiglia, che non può più essere analizzata soltanto a partire da teorie elaborate all'origine stessa della psicoanalisi, o tutt'al più nel secondo dopoguerra. Portare i fratelli alla ribalta significa, per esempio, mettere in rilievo la questione del genere e delle sue variabili, e dunque trasformare completamente il quadro che si sta osservando.
22,00

Istruzioni per l'uso del cervello

Istruzioni per l'uso del cervello

John Arden

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2017

pagine: 334

Che una mente sana e un corpo sano siano strettamente collegati, la cultura occidentale lo sostiene da secoli: tuttavia si tratta spesso di una verità acquisita, che per i più rimane lontana da una consapevolezza reale del funzionamento concreto di questa stretta interrelazione. "Istruzioni per l'uso del cervello" colma la lacuna che separa i dati scientifici dalla conoscenza accessibile ai non addetti ai lavori, e in particolare ai pazienti che sono all'interno di una relazione psicoterapeutica. Il testo di Arden si snoda su tre livelli: quello principale, che porta avanti un nuovo modello integrato e fondato sulle neuroscienze; un secondo, che scende su un piano neuroscientifico più tecnico, rivolto ai terapeuti; e un terzo livello appositamente formulato per il paziente, che contiene la 'traduzione' dei dati scientifici in indicazioni pratiche. L'autore spiega su questi piani paralleli cosa succede nel cervello quando il paziente si trova in uno stato di ansia, depressione, oppure fronteggia un disturbo post-traumatico da stress o un disturbo ossessivo-compulsivo: quali circuiti cerebrali sono iper o ipo-attivati, e cosa può fare concretamente il terapeuta per insegnare al paziente ad attivare determinate aree cerebrali o a ripristinare l'equilibrio in condizioni di iper-attivazione. Il paziente può in parte modificare e migliorare il proprio stato intervenendo su alcuni ambiti che hanno una profonda incidenza sul funzionamento cerebrale: le relazioni sociali, l'esercizio fisico, l'apprendimento, l'alimentazione e il sonno. Nella convinzione che l'alleanza terapeutica sia uno degli aspetti basilari per l'efficacia di una terapia, fornire al paziente spiegazioni e suggerimenti pratici e coerenti rafforza l'alleanza. Il sapere del terapeuta esce da un recinto inaccessibile e segreto e va incontro al paziente nella concretezza delle sfide quotidiane.
27,00

Il concetto di identificazione proiettiva. La sua nascita e la sua evoluzione

Il concetto di identificazione proiettiva. La sua nascita e la sua evoluzione

Elizabeth Spillius, Edna O'Shaughnessy

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2014

pagine: 378

Quando il termine 'identificazione proiettiva' fu introdotto nel linguaggio della psicoanalisi, già esisteva un materiale molto ricco, per quanto non sistematizzato, sul concetto di identificazione. Per primo Freud, poi Abraham e Ferenczi, come pure Anna Freud, contribuirono a delineare la nozione di 'identificazione'. Fu però Melanie Klein a dare profondo spessore teorico al concetto, concependo l'identificazione come creatrice di un intero mondo interno sin dalle prime fasi dell'esistenza, attraverso i processi di introiezione e proiezione. La Klein giunse nel 1946 alla definizione dell'identificazione proiettiva', un meccanismo di difesa utilizzato precocemente dall'Io in stati di ansia in cui, in una fantasia onnipotente, scinde e proietta parti di sé nell'oggetto. Il presente volume risale alle origini del concetto esaminando i lavori pubblicati e non pubblicati presenti nell'Archivio Melanie Klein. Viene ricostruita la sua successiva evoluzione nell'opera dei kleiniani inglesi, nonché la storia di come esso sia stato accettato o rifiutato o trasformato da parte di analisti di diverse scuole psicoanalitiche in Inghilterra, Europa e America. Si tratta di un concetto che ha sempre sollevato un particolare interesse tra gli psicoanalisti, sia per il suo ruolo nello sviluppo infantile, normale e anormale, sia per il potere illuminante che l'identificazione proiettiva può assumere rispetto al funzionamento della comunicazione tra paziente e analista...
32,00

La depersonalizzazione. Una nuova prospettiva

La depersonalizzazione. Una nuova prospettiva

Mauricio Sierra

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2011

pagine: 244

La sindrome oggi classificata come 'disturbo di depersonalizzazione' fu descritta per la prima volta all'inizio del diciannovesimo secolo, circa cinquanta anni prima che le venisse dato un nome. I primi resoconti dei pazienti registrati nella letteratura medica ruotano attorno a un senso di estraneità da se stessi e distacco dal corpo e dalle emozioni, e di conseguenza dal mondo esterno ("è Come se ogni parte del mio sé fosse separata da me", "è come se ci fosse un muro tra me e il mondo esterno", "è come se stessi vivendo in un sogno continuo"). Classificata oggi tra i disturbi dissociativi, la depersonalizzazione è un fenomeno di grande interesse clinico per le sue peculiari manifestazioni fenomenologiche, psicologiche e psicopatologiche, e ancora per molti versi enigmatico. Si caratterizza principalmente per un'alterazione della consapevolezza dei processi mentali e corporei: un intenso ottundimento emotivo e l'inquietante sensazione di osservare i propri pensieri e le proprie azioni dall'esterno. Fenomeni che vengono di frequente riscontrati in diverse sindromi psichiatriche e dunque non caratterizzano esclusivamente i disturbi dissociativi, presentandosi spesso anche all'interno di altri quadri clinici connessi ai disturbi d'ansia, dell'umore, somatoformi, alimentari, e così via. Prefazione all'edizione italiana di Vincenzo Caretti e Adriano Schimmenti.
19,00

I disturbi del sé. La disregolazione degli affetti

I disturbi del sé. La disregolazione degli affetti

Allan N. Schore

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2010

pagine: 480

Il sé non è una struttura isolata, ma un sistema dinamico che fonda le proprie basi nelle relazioni interpersonali formate nella primissima infanzia tra il bambino e la sua principale figura di accudimento. Insieme al suo volume gemello, "La regolazione degli affetti e la riparazione del sé", questo libro rappresenta la summa dell'ambizioso lavoro interdisciplinare del neuropsichiatra americano sulla neurobiologia dello sviluppo emotivo. Partendo dalla teoria dell'attaccamento di Bowlby, Schore ha formulato una propria 'teoria della regolazione', che da Bowlby prende le mosse ma acquista un nuovo spessore scientifico grazie all'incessante confronto empirico con discipline confinanti: neuroscienze, psichiatria, psicologia, biologia comportamentale, studi sociali, studi sul trauma, psicologia clinica. Nella prima parte, dedicata alle neuroscienze dello sviluppo affettivo, Schore illustra con dovizia di dati l'impatto positivo che hanno le prime comunicazioni affettive sull'organizzazione di un sistema di controllo nell'emisfero destro del cervello in formazione del bambino. Nella seconda parte del volume, incentrata sulla neuropsichiatria dello sviluppo, l'autore esamina l'incidenza negativa che i traumi relazionali della prima infanzia possono avere sul percorso di sviluppo del cervello destro, generando predisposizioni a psicopatologie e disturbi di personalità.
39,00

I modelli della psicoanalisi. Un metodo er descrivere e confrontare gli approcci psicoanalitici

I modelli della psicoanalisi. Un metodo er descrivere e confrontare gli approcci psicoanalitici

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2009

pagine: 296

Questo testo è il primo parto di una ricerca che ha destato grande interesse e dibattito nel mondo psicoanalitico: durata sei anni (2000-2006) e coordinata da David Tuckett, ha raccolto le adesioni di molti tra gli psicoanalisti più innovativi della European Psychoanalytic Federation. Il gruppo di lavoro che ne è derivato si è posto un obiettivo tanto ambizioso quanto primario: comprendere e comparare i diversi modi in cui lavorano gli psicoanalisti per arrivare a stabilire in cosa consista la psicoanalisi. Svoltosi nell'arco di sei anni con seminari in tutto il mondo, tale progetto ha preso in esame più di settanta casi clinici, che sono stati analizzati e discussi da oltre cinquecento psicoanalisti in circa sessanta seminari. Tuckett ha proposto un modello comparativo, chiamato 'la griglia', messo in discussione e rielaborato più volte per prendere una forma il più possibile neutra, che implica un sostanziale cambiamento di prospettiva. Sulla falsariga di tale 'griglia', i casi clinici venivano esposti al gruppo, discussi e analizzati, con l'attenzione rivolta non al paziente, come nei gruppi di supervisione, ma all'analista e al suo operare.
28,00

La regolazione degli affetti e la riparazione del sé

La regolazione degli affetti e la riparazione del sé

Allan N. Schore

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2008

pagine: 464

Secondo Peter Fonagy l'opera di Schore ha "radicalmente trasformato la nostra comprensione psicoanalitica dei disturbi psicologici". La questione di come e perché le prime relazioni della vita abbiano un'influenza così straordinaria su tutto ciò che avverrà in seguito va molto oltre ogni previsione della psicoanalisi degli inizi e costituisce un problema fondamentale non solo per la disciplina di Freud ma per tutte le scienze umane. Come fanno le esperienze precoci, specialmente le esperienze affettive vissute con chi si prende cura dell'infante nei primi momenti di vita, a organizzare i modelli di crescita strutturale che hanno come esito l'espansione delle capacità funzionali dell'individuo in via di sviluppo? Per Schore, la possibilità dell'infante di sintonizzarsi con la mente di altre persone si rivela fondamentale per la maturazione dei circuiti cerebrali che mediano le sue capacità di autoregolazione: la relazione madre-bambino produce dunque veri e propri cambiamenti cerebrali. Questo studio, che fa parte di una trilogia sul rapporto tra regolazione affettiva e organizzazione del Sé, affronta i temi cruciali dello sviluppo della mente, analizzando e illustrando con approccio interdistiplinare i possibili apporti delle neuroscienze alla psicoanalisi e alla psicoterapia.
38,00

La psicoterapia genitore-bambino

La psicoterapia genitore-bambino

Tessa Baradon

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2007

pagine: 279

Sin dalle origini la psicoanalisi ha riconosciuto che i mondi interni di una generazione si trasmettono a quelle che seguono. Le terapie genitore-bambino a orientamento psicodinamico si fondano sull'assunzione che l'esperienza di sé del bambino prende vita grazie all'interazione con l'Altro significativo, e che, sebbene le prime relazioni siano immerse in una dimensione sottocorticale e presimbolica, la mente e lo sviluppo del bambino sono in gran parte forgiati dalle dinamiche relazionali con le figure di attaccamento primarie. Il "paziente" quindi non è né il genitore né il bambino, ma la loro relazione, e per questo la psicoterapia congiunta si delinea come la modalità elettiva di intervento in presenza di difficoltà interpersonali. Questo libro offre un resoconto chiaro, esauriente e razionale del modello utilizzato nell'ambito del progetto genitore-bambino dell'Anna Freud Centre, fornendo un ricchissimo materiale clinico che permette di ricostruire lo sviluppo del processo terapeutico nell'intervento con le singole famiglie e con i gruppi. Partendo dalle recenti scoperte neuroscientifiche che hanno evidenziato come sin dalla nascita l'essere umano abbia molti strumenti per leggere e comprendere i segnali inviati dal mondo circostante, il modello presentato considera il bambino un soggetto attivo e creativo nel percorso terapeutico e illustra le tecniche che promuovono la sua partecipazione.
23,00

Introduzione alla psicologia evoluzionistica

Introduzione alla psicologia evoluzionistica

Henry Plotkin

Libro: Copertina morbida

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2002

pagine: 262

22,00

Psicoterapia relazionale con i bambini

Psicoterapia relazionale con i bambini

Neil Altman

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2005

pagine: 374

Il mondo della psicoanalisi infantile continua ad essere influenzato dal suo contesto originario, quello della psicologia dell.Io. In questo scenario gruppi di analisti a orientamento relazionale hanno cominciato a integrare le innovazioni della psicoanalisi relazionale dell.adulto anche nella pratica clinica dell.età evolutiva. La sfida è quella di sviluppare una teoria e una tecnica coerenti a partire da tradizioni diverse quali la psicoanalisi, la terapia comportamentale e la teoria sistemica. Sono esaminati in profondità i problemi del rapporto tra bambino e terapeuta, così come quello tra terapeuta e genitore, il ruolo del terapeuta al di fuori del contesto clinico, gli aspetti terapeutici del gioco e il comportamento del bambino.
33,00

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