Libri di S. Pellò
Le gemme della memoria
Sadid al-Din Muhammad 'Awfi
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2019
pagine: 401
Per la prima volta tradotta in italiano, sia pure parzialmente, un'opera fondamentale della letteratura persiana. Composta nel XIII secolo, raccoglie storie agiografiche e profane, narrazioni realistiche, storiche, favolistiche, apologhi morali. I racconti (più di duemila nell'opera completa) sono rielaborati da tradizioni precedenti, scritte e orali, e suddivisi per temi. L'autore, 'Awfi, era un letterato passato per diverse corti: viaggiò attraverso l'Iran, l'Asia centrale e il subcontinente indiano (dove la lingua persiana deteneva un grande prestigio), sempre impegnato a reperire e a leggere le opere più disparate nelle grandi biblioteche centrasiatiche, che sarebbero poi in parte andate distrutte con l'invasione mongola. L'opera di 'Awfi ha dunque permesso di conservare e tramandare («Gemme della memoria») un ricchissimo patrimonio di cultura persiana, araba, turca e indiana, un mondo multietnico geograficamente estesissimo e affascinante. Grazie allo sguardo antropologico di 'Awfi, e al suo gusto del narrare, quel mondo di califfi e profeti, di guerrieri e di imam, di ancelle e di mercanti ci sembra ancora oggi più che mai avvincente.
Ottanta canzoni. Testo persiano a fronte
Hafez
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: XXVII-200
Hafez è, insieme a Omar Khayyâm, il poeta persiano più celebre, più amato e recitato: in Iran è ancor oggi molto popolare, tutti ne sanno recitare lunghi passi a memoria, e si dice che in ogni casa non devono mancare il suo "Canzoniere" e il "Corano". Poeta di un'epoca nella quale il persiano era la lingua franca dell'Asia: Iran, Afghanistan, India musulmana, Mongolia e Cina. Hafez è stato celebrato in Occidente per primo da Goethe, che si ispirò alla sua opera per la composizione del "Divan occidentale-orientale" (1819). Le traduzioni in Occidente da allora si sono moltiplicate. La raccolta completa della sua opera comprende cinquecento poemi (o "ghazal"), dei quali viene qui offerta una scelta. Nel cuore dei suoi versi convive l'amore carnale con quello ideale e mistico, l'amato e Dio si scambiano continuamente le parti. Scrisse: "Non morirà mai chi nel cuore non ha che amore".