Libri di A. Bertolucci
I fiori del male. Testo francese a fronte
Charles Baudelaire
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2015
pagine: 384
Insieme all'osservazione complice e ardente della vita in ogni sua forma, dalla più pura alla più perversa, ciò che non ha mai smesso di attirare Baudelaire, di ferirlo, di colmarlo di sofferenza e di voluttà, è stato lo spettacolo intimo e crudele della propria angoscia, della propria solitudine, del proprio immenso e immensamente insoddisfatto bisogno d'amore. La noia, lo spleen, non sono atteggiamenti snobistici o estetizzanti, ma simboli esatti e spaventosamente sinceri della condizione esistenziale di un uomo profondamente attaccato alla vita, che tuttavia non ha potuto né voluto sottrarsi alla certezza di essere un escluso, un disadattato, un oggetto di incomprensione e di scherno. Introduzione di Giovanni Macchia, con una nota di Giovanni Raboni.
La mano del poeta. Testo inglese a fronte
David Gascoyne
Libro: Copertina rigida
editore: San Marco dei Giustiniani
anno edizione: 1982
pagine: 120
I fiori del male. Testo francese a fronte
Charles Baudelaire
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2002
pagine: 347
Insieme all'osservazione complice e ardente della vita in ogni sua forma, dalla più pura alla più perversa, ciò che non ha mai smesso di attirare Baudelaire, di ferirlo, di colmarlo di sofferenza e di voluttà, è stato lo spettacolo intimo e crudele della propria angoscia, della propria solitudine, del proprio immenso e immensamente insoddisfatto bisogno d'amore. La noia, lo spleen, non sono atteggiamenti snobistici o estetizzanti, ma simboli esatti e spaventosamente sinceri della condizione esistenziale di un uomo profondamente attaccato alla vita, che tuttavia non ha potuto né voluto sottrarsi alla certezza di essere un escluso, un disadattato, un oggetto di incomprensione e di scherno.
L'Abbazia degli incubi
Thomas Love Peacock
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2001
pagine: XX-125
Il romanzo mette in farsa il romanticismo e il suo gusto per il mistero e gli orrori, "tutto scheletri e tabarro", e tratteggia tipi bizzarri ed eccentrici, evidenti parodie di Shelley, Coleridge, Byron e altri protagonisti del dibattito culturale del tempo. Ricca di scherzi e di paradossi, di umorismo e di sarcasmo, la narrazione procede quasi senza trama, come una sorta di gioco condotto sul limitare tra malizia e saggezza. Introduzione e prefazione di Roberto Barbolini.