Libri di Aldo Scibona
Primo Levi. Il cerchio stupido
Aldo Scibona
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Anordest
anno edizione: 2012
pagine: 453
Le caratteristiche che contraddistinguono l'opera "Primo Levi-Il cerchio stupido" sono molteplici: la completezza dell'analisi effettuata, per cui sono state considerate tutte le opere di Primo Levi, compresi i romanzi e i racconti più trascurati dalla critica, con risultati interessanti per la conoscenza dell'autore; una reimpostazione della figura di Levi, considerato di solito solo come l'autore di "Se questo è un uomo", testimone delle atrocità dei campi di sterminio nazisti, e non come il cantore disincantato della vita di "La tregua" o del racconto "La valle di Guerrino", o il cantore del lavoro che esalta la creatività dell'uomo come "La chiave a stella"; la ricchissima vicenda umana dello scrittore che è anche vicenda degli ebrei italiani, colpiti proditoriamente dalle leggi razziali del fascismo e, nello stesso tempo, disprezzati dagli ebrei dell'Est dell'Europa perché considerati troppo integrati nella società del nostro paese, fino a perdere la loro identità; la contestuale riscoperta dell'ebraismo orientale, con la tragicità dei suoi riti e la sua fede incrollabile in Dio; il "filo rosso" che collega tutte le opere di Primo Levi, partendo dal suo agnosticismo, cioè la convinzione che "Ognuno è ebreo di qualche altro", per cui la storia degli uomini si sviluppa come un cerchio stupidamente ripetitivo di situazioni in cui, talvolta, si è dominatori e, talvolta, dominati, e carico di gioie e di sofferenze che ciò comporta.
Canova. La mano di Dio
Aldo Scibona
Libro: Libro in brossura
editore: Editing
anno edizione: 2010
pagine: 269
Canova fu un grandissimo artista. Il più grande rappresentante dell'arte della sua epoca. Ma fu anche altro. Direttore di Accademie e musei, grande uomo di cultura, consulente e non solo per problemi d'arte, di principi, imperatori, papi, collezionisti. Fu un personaggio. Un eroe ammirato e conteso all'interno del gran mondo della sua epoca. Fu insomma un mito. La sua fama ebbe consacrazione definitiva nella drammatica estate del 1815 quando, su incarico di Pio VII, riuscì a recuperare la gran parte dei "capi d'opera" trafugati dalle Campagne Napoleoniche. La biografia sull'artista curata da Aldo Scibona, ripercorre le tappe salienti della vita e della immensa produzione scultorea di Antonio Canova, ne rileva le eccellenze, ne manifesta il consenso universale. Le sue opere sono collocate nei più prestigiosi musei d'Italia, d'Europa e delle Americhe. Oggi la critica è unanimemente favorevole all'arte di Antonio Canova, anzi va sottolineato come a partire dagli anni Cinquanta del Secolo scorso sia iniziata una attenta ricognizione scientifica sul valore dell'arte di questo scultore, che, Veneto, aveva scelto Roma quale sede della sua creatività e aveva raggiunto il Mondo, attraverso la rappresentazione della "bellezza" classica da lui scelta come bandiera per trasmettere un nuovo linguaggio: quello del Neoclassicismo.