Libri di Alessandra Consolazione

L'imprevisto è in agguato, come il migliore degli amanti: può chiamarsi caso, destino, oppure avere un nome proprio di persona, maschile, molto singolare. Per esempio Vincenzo, un nome a caso per l'uomo del destino, il principe azzurro attempato che arriva quando ormai nessuna l'aspettava più. In realtà Vincenzo è un fotoreporter di cronaca nera che, battendo sui tasti di una macchina da scrivere manuale e sfogliando le pagine di un calendario, mese dopo mese, riscrive il finale delle storie di dodici cinquantenni vittime delle proprie paure, ansie, rimpianti. Viaggia tra Modena e Bologna a bordo di una finestra sospesa nell'aria, che potrebbe essere la sua Vespa 50, la carrozza numero 12 di un treno fantasma, o semplicemente un'allucinazione, un sogno, una speranza. Invisibile cosmonauta esplora il pianeta donna dalla punta dei piedi alla cima dei capelli e atterra di fronte a dodici finestre timidamente socchiuse, raccontando dodici favole rigorosamente nude. Per offrire una nuova vista sul piacere, una seconda possibilità. Perché non è mai troppo tardi.

Il ritrovamento di uno stemma ritraente un'oca a sette teste con un gigantesco sole svela l'origine della nebbia perenne sul paese di Vilzacara, antico toponimo di San Cesario sul Panaro, in provincia di Modena. Soltanto Edoardo potrà sciogliere il sortilegio entrando in un gioco stregato al seguito di sette gatte. Inizia così un viaggio nelle pieghe del tempo tra le due sponde del fiume Panaro, sfiorando le antiche leggende di Sant'Alberga, Messer Filippo detto "il diavolino", il drago Magalasso, il signorotto di Solimei. È anche un viaggio nella storia, con il testamento segreto di Matilde di Canossa, il pranzo con mille commensali ai tempi del duca Francesco IV, un tributo al Nocino, un cenno al sacco dei Lanzichenecchi, alle lotte armate tra Modena e Bologna, ai monaci benedettini di Nonantola e alla dinastia dei nobili Boschetti. I personaggi si incontrano e si scambiano nelle diverse epoche, nella spirale ellittica del gioco dell'Oca, così com'è la vita, in modo imprevedibile.