Libri di Andrea Cortesi
Chi fa gol va in porta
Andrea Cortesi
Libro: Libro in brossura
editore: Maglio Editore
anno edizione: 2024
pagine: 165
Un racconto fatto di racconti, storie che si intrecciano davanti agli occhi di un ragazzino, verso la fine degli anni Ottanta. Così i giochi per strada, le sfide in bicicletta e i pomeriggi d’estate diventano la scusa per divagare, raccontare altro, con il mondo degli adulti sempre lì, sullo sfondo. Le complicazioni della vita si semplificano un po’ attraverso la leggerezza di uno sguardo di sbieco, di un tiro al volo. Chi vince non fa necessariamente perdere gli altri. Chi fa gol va in porta. In fondo, se ci pensate, potrebbe anche funzionare.
La poesia didascalica del Cinquecento. Un profilo linguistico
Andrea Cortesi
Libro: Copertina morbida
editore: Accademia dell'Arcadia
anno edizione: 2022
pagine: 310
Tra letteratura e scienza, tra imitazione dei modelli classici e istanze divulgative, la poesia didascalica cinquecentesca rappresenta un campo d'indagine di grande interesse dal punto di vista linguistico. Attraverso lo spoglio di dieci testi rappresentativi, il volume offre un'analisi degli aspetti che caratterizzano linguisticamente questo genere poetico in un secolo decisivo per la sua tradizione in Italia.
La pace fredda. È davvero finita la guerra in Bosnia Erzegovina?
Andrea Cortesi, Luca Leone
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Infinito Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 192
“La pace è fredda perché la guerra è ancora calda. Basta esaminare l’apartheid ancora dominante nel sistema scolastico o il rifiuto di una memoria non dico condivisa ma almeno solidale e rispettosa. Basta osservare il disinteresse delle autorità alla richiesta di giustizia che ancora si leva dalle donne sopravvissute allo stupro. Con la giustizia non si fanno soldi e non si ottiene consenso: col clientelarismo e la corruzione sì”. (Riccardo Noury) Nel novembre del 1995 gli Accordi di Dayton hanno fermato la guerra in Bosnia Erzegovina, ma non hanno costruito una vera pace. Un quarto di secolo dopo la fine del conflitto del 1992-1995 uno scrittore, un cooperante e una film-maker sono andati alla ricerca dei testimoni del conflitto, le stesse persone che, dopo la firma degli accordi di pace, si sono rimboccate le maniche per cercare di ricostruire un Paese che invece è diventato prigioniero di nazionalismi, corruzione, povertà e odi instillati a tavolino, in una società duramente messa alla prova da lutti e abbandono. Jovan Divjak, Pero Sudar, Amor Mašović, Staša Zajović, Bakira Hašečić, Kanita Fočak, Jacob Finci, Dervo Sejdić e tanti altri testimoni raccontano senza nulla tacere la guerra, il ritorno alla pace, le difficoltà, le speranze e le delusioni della Bosnia Erzegovina, ma anche della Serbia, di oggi. Da Sarajevo a Bratunac, via Belgrado, da Višegrad a Srebrenica, le voci dei protagonisti si rincorrono, superando le appartenenze culturali, per raccontare le tragedie individuali e familiari. Un quarto di secolo dopo, la Bosnia Erzegovina ha ancora attaccato alle caviglie il peso incalcolabile del conflitto, che la sta facendo sprofondare sempre più in basso. Sul presente e sul futuro si addensano nere nubi. Eppure, stando a sentire i protagonisti di questo lavoro, c’è ancora qualcosa che instilla una speranza di cambiamento nei bosniaco-erzegovesi. Prefazione di Riccardo Noury. Introduzione di Michele Buono. Postfazione di Giorgio Graziani.