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Libri di Angelo Forgione

Napolitiamo. Conosciamo e impariamo a scrivere la bella lingua napoletana

Napolitiamo. Conosciamo e impariamo a scrivere la bella lingua napoletana

Angelo Forgione

Libro: Libro in brossura

editore: Magenes

anno edizione: 2025

pagine: 272

Il napoletano: lingua d’arte di reputazione internazionale, con cui è stata prodotta una vasta tradizione di scrittura colta e sono state espresse forme artistiche di Napoli che nessun’altra città può vantare, dalla musica al teatro, dalla poesia al cinema. Spostata nel recinto di un ‘semplice’ dialetto – e nel libro si spiega perché quello che viene definito dialetto è una lingua, cosa che i linguisti e i parlanti sanno – viene privata del suo prestigio letterario. Il problema della lingua di Napoli oggi non sta nel preservarne l’uso orale, ma nel proteggerne la scrittura, regolata e modellata dai tanti testi colti scritti nei secoli. Ecco perché nasce questo libro, due guide in una, tra storia e didattica. La parte storica racconta, frutto di una rigorosa ricostruzione dell’evoluzione nei secoli dell’idioma partenopeo, anche in relazione alla Questione della lingua, e quindi al percorso linguistico di Napoli. La parte didattica insegna, ed è un completo prontuario per l’apprendimento dell’ortografia napoletana, a beneficio di coloro che vogliano padroneggiare la scrittura della bella lingua d’arte con cui Napoli, da secoli, parla al mondo. Prefazione di Maurizio de Giovanni.
18,00

Dov'è la vittoria. Le due Italie nel pallone. Aspetti sportivi della malaunità politico-economica

Dov'è la vittoria. Le due Italie nel pallone. Aspetti sportivi della malaunità politico-economica

Angelo Forgione

Libro: Copertina morbida

editore: Magenes

anno edizione: 2022

pagine: 384

Perché i club meridionali faticano ad affacciarsi alla Serie A? Perché Juventus, Milan e Inter sono squadre nazionali? Perché il Napoli è considerato una sorta di Nazionale dal suo Popolo? Quando e come nasce la discriminazione territoriale? Tutti quesiti cui dare adeguate risposte, individuabili con una macrovisione dello show-business, fondamentale per comprendere il significato del fenomeno calcistico nella vita della Nazione e nel complesso contesto storico, politico ed economico d'Italia. «Lo "screanzato" Forgione ha fatto benissimo a osare. È un libro che ha diritto di cittadinanza tra quelli che finora raramente sono stati capaci di intrecciare il calcio con la Società che lo contiene e di cui è espressione macroscopica.» (dalla Prefazione di Oliviero Beha)
16,00

Napoli svelata. Belle vicende della storia partenopea dalle origini a oggi

Napoli svelata. Belle vicende della storia partenopea dalle origini a oggi

Angelo Forgione

Libro: Copertina morbida

editore: Magenes

anno edizione: 2022

pagine: 320

Napoli e i suoi dintorni, una terra che da sempre convive con due vulcani distruttivi da cui trae buona parte della sua ricchezza. Città complessa per natura e società, custode di un immenso patrimonio intellettuale e storico. Qui, tra i tanti ingegni, sono fioriti la viticoltura, la vulcanologia e l'archeologia; qui sono state perfezionate eccellenti maestrie, qualcuna in via di estinzione altre, come la sartoria maschile, solidamente apprezzate nel mondo. E poi l'industria, l'artigianato, il cinema, lo sport: Napoli, città porosa come il tufo su cui poggia, svelata attraverso quindici storie, per riscoprire il passato e capire il presente di un popolo e della sua terra. Città da vedere prima di morire, e anche da capire. Se ne saprà qualcosa in più dopo aver letto questo libro.
16,00

Il re di Napoli. La grande storia del pomodoro da Napoli alla conquista del mondo

Il re di Napoli. La grande storia del pomodoro da Napoli alla conquista del mondo

Angelo Forgione

Libro: Libro in brossura

editore: Magenes

anno edizione: 2019

pagine: 152

Il pomodoro: dalle origini americane al viaggio in Europa sulle navi dei Conquistadores che lo portarono a Siviglia, e dall'Andalusia alla 'spagnola' Napoli. L'incompresa bacca coinvolta nella complessa rivoluzione agricola che ha cambiato le abitudini alimentari d'Italia. Così esplosero i Maccheroni, il Ragù, la Parmigiana di melanzane, le Lasagne, la mitica Pizza e anche l'Amatriciana, tutto in rosso e alla napoletana, piatti che sono diventati nazionali e simboli della cucina italiana nel mondo. Ma qual è stata la loro vera genesi? E come si sono affermate le ricette che conosciamo e gustiamo oggi? E ancora, il pomodoro nel Regno d'Italia e la nascita dell'industria conserviera, il periodo bellico e l'evoluzione dal dopoguerra al problematico presente caratterizzato dalla crisi del lungo 'pomodoro pelato di Napoli', simbolo di specificità territoriale che cresce solo nel Sud Italia. Ma perché solo qui? "Il Re di Napoli" non è un libro di ricette ma un documentato saggio storico con due protagonisti: il pomodoro, prodotto simbolo della cucina italiana nel mondo, e i napoletani, che hanno insegnato a tutti come cucinarlo e mangiarlo. Un viaggio dalle radici sudamericane della pianta al suo arrivo in Europa, passando per il Messico e poi la Spagna, fino ad approdare al vero artefice della distribuzione del purpureo frutto nel mondo: il Regno di Napoli.
14,00

Napoli capitale morale. Dal Vesuvio a Milano. Storia di un ribaltamento nazionale tra politica, massoneria e Chiesa

Napoli capitale morale. Dal Vesuvio a Milano. Storia di un ribaltamento nazionale tra politica, massoneria e Chiesa

Angelo Forgione

Libro: Libro in brossura

editore: Magenes

anno edizione: 2017

pagine: 310

La definizione "capitale morale" è sinonimo di Milano, la città che, dall'Unità d'Italia in poi, s'è messa alla guida del progresso del Paese e ha saputo guadagnarsi il ruolo di città-faro, pur non essendo la capitale ufficiale. Eppure, alla vigilia della spedizione di Garibaldi e della conquista del Sud da parte di Vittorio Emanuele II di Savoia, Milano era una città subordinata a Vienna, la capitale dell'Impero austriaco che dialogava con Napoli, la capitale del Regno delle Due Sicilie e, di fatto, la "capitale morale" dell'Italia frammentata. Napoli e Milano, la "capitale morale" preunitaria e quella postunitaria, le due città che hanno fatto la storia dell'Opera, i due poli uniti da rilevanti intrecci nel periodo tra il Cinquecento e il Settecento, tra il Rinascimento e l'Illuminismo, allontanate dall'Unità nazionale e completamente separate dall'americanizzazione postbellica, si proiettano nel futuro come diverse realtà della stessa Nazione. Ma davvero si tratta di due mondi inconciliabili?
15,00

Made in Naples. Come Napoli ha civilizzato l'Europa (e come continua a farlo)

Made in Naples. Come Napoli ha civilizzato l'Europa (e come continua a farlo)

Angelo Forgione

Libro: Libro in brossura

editore: Magenes

anno edizione: 2013

pagine: 320

"Si tratta di una delle più antiche città d'Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia lunga e ricca di eventi. [...] un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell'Europa e al di là dei confini di questa." Con questa motivazione, nel 1995, l'UNESCO ha inserito nella lista dei patrimoni mondiali dell'umanità il centro storico di Napoli, luogo cardine della civiltà europea, l'unica città occidentale che lotta per conservare la sua identità. È il luogo in cui, prima che altrove, sono state poste le fondamenta della cultura d'Occidente: la privacy, la tolleranza e le pari opportunità, la previdenza sociale, la protezione civile e il governo del territorio, l'igiene ambientale e la raccolta differenziata, l'economia civile, le banconote e i conti correnti bancari, l'opera e la musica sacra, la canzone, le fiabe, il caffè, la pasta di grano duro, forchetta, la pizza, la mozzarella di bufala, il presepe e la musica sacra popolare, il lotto e la tombola, l'ascensore, le tangenziali urbane, l'attrattiva turistica, l'antibiosi, le tivù private e... "Made in Naples" è un viaggio nel tempo libero da nostalgie e ricco di lucidità, senza mai perdere il contatto con un difficile presente in cui Napoli è, nonostante tutto, ancora protagonista. Una radiografia storica per scoprire chi ha cercato e chi cerca di cancellare, e perché, l'identità di una città che ha fortemente contribuito a plasmare l'Europa.
15,00

Dov'è la vittoria. Le due Italie nel pallone. Aspetti sportivi della malaunità politico-economica

Dov'è la vittoria. Le due Italie nel pallone. Aspetti sportivi della malaunità politico-economica

Angelo Forgione

Libro: Libro in brossura

editore: Magenes

anno edizione: 2019

pagine: 373

Il Calcio italiano è influenzato in modo fin troppo evidente dalle pulsioni che attraversano la nostra società e riflette perfettamente la condizione economico-sociale del paese. L'Italia continua a non perseguire una vera unità e il suo divario interno, che è un unicum nel panorama dei Paesi economicamente avanzati, incide anche sul movimento calcistico nazionale. La centocinquantennale "questione meridionale" è un aspetto latente, eppure assai decisivo, del pallone tricolore, dominato storicamente da tre squadre del Nord, espressioni del "triangolo industriale", che sfruttano i vantaggi di localizzazione e attingono al serbatoio di passione del centro-sud, le cui grandi società riescono a competere per la vittoria solo a cicli alterni. La squadra più vincente d'Italia è legata a una famiglia piemontese che ha fatto la storia dell'industrializzazione italiana del Novecento. È una delle squadre di Torino, prima capitale del Regno e città dei Savoia, la dinastia che forzò un più corretto percorso di Unità nazionale e "piemontesizzò" la penisola nel secondo Ottocento. Mentre si realizzava l'Unità geografica, in Inghilterra nasceva il "Foot-ball", Lo sport che, come tutti i costumi britannici, sarebbe divenuto uno strumento di affermazione egemonica della "perfida Albione" nel mondo. Il Regno Unito, che esercitò la sua forte influenza nel piano sabaudo di unificazione monarchica della penisola, avrebbe caricato i palloni da calcio a bordo delle proprie navi piene di merci e li avrebbe portati nei porti di mezzo mondo, compresi quelli italiani, importanti nella rotta verso il nuovo canale di Suez, realizzato per accordare le distanze con l'Oriente. Non a caso il football di casa nostra vide la luce a Torino e in quella Genova che ne era il principale sbocco sul mare, per poi approdare a Milano. Il "loro" campionato fu precluso alle squadre del sud per circa trent'anni e l'Albo d'Oro contempla quegli scudetti esclusivamente settentrionali, siglati prima che il ventennio fascista aprisse il confronto al resto del paese, procurando fastidio al movimento di quel settentrione che nel frattempo riceveva massicci favori nell'industrializzazione. Il dopoguerra consacrò il calcio industriale. E oggi cosa accade? Prefazione di Oliviero Beha.
15,00

Dov'è la vittoria. Le due Italie nel pallone. Aspetti sportivi della malaunità politico-economica

Dov'è la vittoria. Le due Italie nel pallone. Aspetti sportivi della malaunità politico-economica

Angelo Forgione

Libro: Copertina morbida

editore: Magenes

anno edizione: 2017

pagine: 346

II Calcio italiano è influenzato in modo fin troppo evidente dalle pulsioni che attraversano la nostra società e riflette perfettamente la condizione economico-sociale del paese. L'Italia continua a non perseguire una vera unità e il suo divario interno, che è un unicum nel panorama dei Paesi economicamente avanzati, incide anche sul movimento calcistico nazionale. La centocinquantennale "questione meridionale" è un aspetto latente, eppure assai decisivo, del pallone tricolore, dominato storicamente da tre squadre del Nord, espressioni del "triangolo industriale", che sfruttano i vantaggi di localizzazione e attingono al serbatoio di passione del centro-sud, le cui grandi società riescono a competere per la vittoria solo a cicli alterni. La squadra più vincente d'Italia è legata a una famiglia piemontese che ha fatto la storia dell'industrializzazione italiana del Novecento. È una delle squadre di Torino, prima capitale del Regno e città dei Savoia, la dinastia che forzò un più corretto percorso di Unità nazionale e "piemontesizzò" la penisola nel secondo Ottocento. Mentre si realizzava l'Unità geografica, in Inghilterra nasceva il "Foot-ball", Lo sport che, come tutti i costumi britannici, sarebbe divenuto uno strumento di affermazione egemonica della "perfida Albione" nel mondo. Il Regno Unito, che esercitò la sua forte influenza nel piano sabaudo di unificazione monarchica della penisola, avrebbe caricato i palloni da calcio a bordo delle proprie navi piene di merci e li avrebbe portati nei porti di mezzo mondo, compresi quelli italiani, importanti nella rotta verso il nuovo canale di Suez, realizzato per accordare le distanze con l'Oriente. Non a caso il football di casa nostra vide la luce a Torino e in quella Genova che ne era il principale sbocco sul mare, per poi approdare a Milano. Il "loro" campionato fu precluso alle squadre del sud per circa trent'anni e l'Albo d'Oro contempla quegli scudetti esclusivamente settentrionali, siglati prima che il ventennio fascista aprisse il confronto al resto del paese, procurando fastidio al movimento di quel settentrione che nel frattempo riceveva massicci favori nell'industrializzazione. Il dopoguerra consacrò il calcio industriale. E oggi cosa accade? Prefazione di Oliviero Beha.
15,00

Dov'è la vittoria. Le due Italie nel pallone. Aspetti sportivi della malaunità politico-economica

Dov'è la vittoria. Le due Italie nel pallone. Aspetti sportivi della malaunità politico-economica

Angelo Forgione

Libro: Copertina morbida

editore: Magenes

anno edizione: 2015

pagine: 346

Il calcio italiano è influenzato in modo fin troppo evidente dalle pulsioni che attraversano la nostra società e riflette perfettamente la condizione economico-sociale del Paese. L'Italia continua a non perseguire una vera unità e il suo divario interno, che è un unicum nel panorama dei Paesi economicamente avanzati, incide anche sul movimento calcistico nazionale. La centocinquantennale "Questione meridionale" è un aspetto latente, eppure assai decisivo, del Pallone tricolore, dominato storicamente da tre squadre del Nord, espressioni del "triangolo industriale", che sfruttano i vantaggi di localizzazione e attingono al serbatoio di passione del Centro-Sud, le cui grandi società riescono a competere per la vittoria solo a cicli alterni. La squadra più vincente d'Italia è legata a una famiglia piemontese che ha fatto la storia dell'industrializzazione italiana del Novecento. È una delle squadre di Torino, prima capitale del Regno e città dei Savoia, la dinastia che forzò un più corretto percorso di Unità nazionale e "piemontesizzò" la Penisola nel secondo Ottocento. Mentre si realizzava l'Unità geografica, in Inghilterra nasceva il "Foot-ball", lo sport che, come tutti i costumi britannici, sarebbe divenuto uno strumento di affermazione egemonica della "Perfida Albione" nel mondo. Prefazione di Oliviero Beha.
15,00

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