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Martedì tre dicembre 2013: “Conto Mazzini, ecco i nomi dei politici che compaiono nelle pagine dell’inchiesta”. Così titolava “L’informazione di San Marino” quel giorno. Dell’indagine se ne parlava da qualche mese, ma non se ne conoscevano i contorni. Non se ne conoscevano i protagonisti. Così che quell'edizione del giornale fu dirompente e aprì la fase in cui non era più possibile fare finta di nulla su ciò che era stato. Non era più possibile tenere nascosto quello che era giusto che la collettività conoscesse.Dai fatti riportati quel tre dicembre 2013 sono stati analizzati, verificati, discussi dagli inquirenti, l’indagine si è ampliata di parecchio, con nuovi filoni e nuovi indagati. Una evoluzione dell’inchiesta che in certi casi ha visto attenuarsi alcune posizioni, in altri aggravarsi.

Gli articoli che hanno dato conto, sul quotidiano l’Informazione di San Marino, dell’arresto di Gabriele Gatti, corredano la pubblicazione dell’ordinanza del 17 ottobre 2015. Pochi pezzi che aiutano ad introdurre la ricostruzione della magistratura, poi la pubblicazione integrale dell’ordinanza di arresto di Gabriele Gatti, firmata dai Commissari della legge Alberto Buriani e Antonella Volpinari.

La vicenda giudiziaria non è terminata. Ora, il fatto che sulla base di esigenze cautelari si sia proceduto ad un arresto fino a ieri impensabile, è, al di là delle contestazioni o delle ragioni sostanziali e formali di accusa e difesa che hanno occupato la cronaca dei giorni successivi, il motivo che ha colpito tutti i sammarinesi. Qualcuno convinto che qualcosa sia cambiato. Qualcun altro speranzoso che qualcosa possa cambiare. Qualcun altro ancora, per gli stessi motivi, molto preoccupato. Per tutti l’esclamazione è stata comunque la stessa: "hanno arrestato Podeschi!". Poi, dal giorno dopo, tutti si sono fatti la domanda: "chissà chi arresteranno domani?"

L’8 settembre 2014 è stato arrestato, con accuse analoghe a quelle di Claudio Podeschi, Fiorenzo Stolfi. Secondo le ricostruzioni dei magistrati, una associazione a delinquere si era fatta Stato e orientava il funzionamento delle istituzioni, gestiva il voto di scambio, catalizzava e distribuiva mazzette, piazzava uomini di fiducia nei posti di potere e negli uffici fondamentali della macchina amministrativa. Accanto alla vicenda giudiziaria si fa avanti con prepotenza una questione morale che riguarda la politica e la società in una comunità che, forse, ha troppo spesso mentito a se stessa.

Un’imponente mole di denaro riciclato, finito nelle tasche di pochi con le briciole nelle casse di partiti funzionali alla gestione del consenso, all’accaparramento del potere e alla manipolazione della cosa pubblica. La ricostruzione dei magistrati è desolante per un paese, antica terra della libertà, che scopre di non essere mai stato realmente libero.“Eh, ma tanto vedrai che, arrestato Podeschi, si fermano lì. Sicuro”, hanno pontificato i soliti beninformati. Si sbagliavano ancora. L’8 settembre 2014 è stato arrestato, con accuse analoghe a quelle di Podeschi, Fiorenzo Stolfi.