Libri di Antonio Guerzoni
Luigi Paganelli. La Resistenza, il cattolicesimo sociale, la CISL Il viaggio della minoranza che ha vinto
Antonio Guerzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Artestampa
anno edizione: 2024
pagine: 888
Se la Resistenza durò e si irrobustì fu perché essa seppe esprimere dei valori etico-politici per cui molti furono disposti coscientemente a rinunciare anche alla vita. Ciascuno fu solo davanti alla propria coscienza, per decidere quale era l'amico e il nemico, quale il governo legittimo e quale l'usurpatore, quale il dovere e quale il tradimento. Ciascuno doveva decidere se rispondere al bando o andare sui monti a fare il ribelle, se collaborare o resistere, se fare la guerra o stare a vedere, se farla con gli uni o con gli altri (Luigi Paganelli). Questo è anche il contributo storicamente enorme che i cattolici hanno dato alla Resistenza. Hanno dato il contributo determinante a costruire le condizioni per una democrazia (Luigi Paganelli). Ho pensato tante volte che sarebbe stato bello per me cessare il mio impegno sindacale nel momento in cui fossi tornato in possesso di una tessera sindacale che riprendesse la serie delle tessere della Confederazione unitaria del 1946-1947-1948 che ancora conservo (Luigi Paganelli). È in atto un'offesa all'uomo, quando questo è disoccupato, cassaintegrato, prepensionato, costretto all'inattività ed all'inerzia, malamente e insufficientemente assistito, emarginato o "ghettizzato", vittima di infortuni sul lavoro, senza casa o con casa inadeguata, in cerca di lavoro senza speranza di trovarlo, in preda a drammatiche solitudini, senza speranza nella vita, senza volontà di trasmetterla, privo di sostegni valoriali e di prospettive ideali. Quest'uomo offeso, che soffre, è Cristo! (Luigi Paganelli). La biografia di Luigi Paganelli, o piuttosto il suo profilo pubblico delineato nell'arco di tutto il Novecento, restituisce al lettore il senso della storia che ne ha contraddistinto la personalità, almeno in due accezioni: la prima, l'immedesimazione profonda con gli eventi del suo tempo, che cercava continuamente di leggere e interpretare prima di passare all'azione; la seconda, la ricerca delle radici non soltanto del proprio impegno pubblico, ma anche della comunità di appartenenza e del cespite culturale nel quale affondava la traiettoria che egli, in una certa misura, si incaricò di portare avanti (dalla presentazione di Paolo Trionfini).
Scontri frontali e contrattazione silenziosa. Cronache del sindacalismo libero a Modena (1943-1955)
Antonio Guerzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 2023
pagine: 293
La riscoperta, nell'Archivio della Cisl di Modena, di documenti sulla contrattazione territoriale del primo dopoguerra consente di ripercorrere la storia di una Libera Cgil prima e di una Cisl poi guidata da una dirigenza nata per la quasi totalità nella Resistenza. Si tratta di un gruppo fortemente caratterizzato a sinistra, d'ispirazione dossettiana e maritai-niana e allo stesso tempo anticomunista al punto di mantenere in vita, a partire dal 1948, una struttura paramilitare segreta pronta ad opporsi a una temuta rivoluzione di tipo sovietico. Il confronto-conflitto con la Cgil culmina in due scontri che assumono una dimensione nazionale. In agricoltura i liberini danno vita alla cooperativa il «Bosco della Saliceta», simbolo della politica di incentivazione della piccola proprietà contadina, in contrapposizione all'occupazione delle terre sostenuta dalla Cgil. Nell'industria la Libera Cgil proclama lo sciopero contro la serrata delle Fonderie Riunite ma non partecipa alla tragica manifestazione del 9 gennaio 1950, per evitare i chiari rischi incombenti. Tuttavia la contrapposizione tra prospettiva democratica e prospettiva marxista-rivoluzionaria non si ferma alla disputa ideologica e sa trovare momenti di reale intesa quando si tratta di migliorare le concrete condizioni di vita di operai e contadini. Esiste una «contrattazione silenziosa», in cui la Libera Cgil e la Cisl realizzano intese unitarie con la Cgil. La rivisitazione della contrattazione fascista consente di individuare le difficoltà incontrate da tutto il sindacato democratico a introdurre elementi di innovazione nella struttura contrattuale. La prima vera grande novità si avrà solo con la proposta della Cisl per la contrattazione aziendale. Presentazione di Rosamaria Papaleo. Prefazione di Gian Primo Cella. Postfazione di Bruno Manghi.