Libri di Biagio Proietti
il dio del male
Biagio Proietti
Libro: Libro in brossura
editore: Oltre Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 210
Una telefonata arriva a Franco Verzini, un industriale farmaceutico a rischio di bancarotta: una voce chiaramente contraffatta gli annuncia che il prossimo 28 settembre, giorno del suo compleanno, sarà ucciso. Il giorno dopo, mentre si trova in azienda, in compagnia solo del guardiano della stessa, salta la corrente mentre lui si trova chiuso in ascensore. Ci vorrà del tempo per liberarlo. Un nuovo, angoscioso avvertimento. Non l’unico. Altre telefonate minacciose che lo riguardano raggiungono la moglie e il figlio. A questo punto l’imprenditore avverte la polizia, che manda il commissario Daniela Brondi che, con l’aiuto dell’ispettore Ferri, darà avvio a misure di sicurezza che non basteranno a salvare la vita all’imprenditore, il cui corpo sparirà in fondo al lago...
Daniele D’Anza. Un rivoluzionario della TV
Biagio Proietti, Mario Gerosa
Libro: Libro in brossura
editore: Il Foglio Letterario Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 330
Daniele D'Anza si è cimentato con ogni forma di spettacolo, dal teatro, al cinema alla parodia musicale. Tutte le sfaccettature di un artista fortemente eclettico e innovativo sono considerate in questo libro, dove alle schede critiche dedicate alle singole opere si affiancano anche le testimonianze di prima mano di Biagio Proietti, che come soggettista e sceneggiatore ha scritto con e per Daniele D’Anza molti dei suoi più grandi successi che ancora rimangono nella memoria collettiva.
Io che ho visto i delfini rosa
Biagio Proietti
Libro: Libro in brossura
editore: Oltre Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 351
«Non ricordo d'aver letto un romanzo che prendesse così nitidamente forma davanti a me, mentre leggevo questo “Io che ho visto i delfini rosa” di Biagio Proietti. Sarà perché in questi giorni mi sto occupando di realtà aumentata, ma l'idea è proprio quella: leggi e le immagini ti compaiono davanti, immagini in movimento. Come nella scena, memorabile, della morte di un'étoile della danza. Sembra una scena al rallentatore, girata con maestria con una combinazione di movimenti di macchina. Come si realizza un dolly scrivendo? Pochissimi lo sanno. Biagio Proietti lo crea da maestro, con una leggerezza e una fluidità magistrali. Quella scena è straordinaria, lo ripeto. Vale tutto il libro. In una pagina c'è tantissima storia del cinema e tantissima letteratura, c'è Woolrich, c'è Truffaut, c'è il Biagio Proietti scrittore che cita il Biagio Proietti televisivo. E poi un po' più avanti c'è il racconto in flashback: vera chicca per gli appassionati e materia di studio per docenti universitari, che negli anni potranno dilettarsi a scomporre e ad analizzare quelle descrizioni perfette, flaubertiane nella loro perfezione. E poi rimane da parlare di tutto il libro. E per farlo finiremmo domani mattina, perché le cose da dire sono tante, ma veramente tante. Mi limito a dire che è un romanzo di gente di passaggio, gente triste come i vagoni di un treno che finiscono in un deposito. Ci sono vite spezzate di vecchi e di giovani, di persone che non riescono a far quadrare i conti con la vita, che a volte si diverte troppo e non si fa addomesticare. C'è un racconto che sta in equilibrio sulla corda sottile della finzione, un racconto che ha l'enorme merito di apparire inconsapevole di quel che succede, soccombendo alle storie e alle false verità degli interpreti del romanzo. Un racconto dove lo scrittore stesso si lascia guidare dalla storia, dove l'autore è tanto grande da lasciarsi sopravanzare dagli eventi che prendono consistenza, dai personaggi che rivendicano la loro autonomia e vivono da soli, senza farsi guidare. Con splendide descrizioni di una Roma crepuscolare, spogliata per una volta di tutte le stelle più brillarelle. Per una volta priva di mille e un'étoile. E scene d'azione, di lotta e dei colpi di karate che sono da manuale descritte e che rendono questo romanzo un piccolo capolavoro». (Mario Gerosa):
Il segno del telecomando
Biagio Proietti, Maurizio Gianotti
Libro: Libro in brossura
editore: Rai Libri
anno edizione: 2015
pagine: 234
Nei 1954 inizia l'avventura della Rai, e con essa la realizzazione dei primi sceneggiati: ai tempi erano adattamenti da opere letterarie, oggi è la moderna "fiction". "Il segno del telecomando" affronta l'entusiasmante viaggio da quelle lontane origini fino al 2014, e lo fa non solo ricostruendo la storia delle numerosissime produzioni Rai, ma cercando di andare anche oltre lo schermo, affidandosi alle testimonianze di quelle persone - autori, registi, attori, critici - che hanno reso il settore televisivo un tassello fondante della vita del nostro Paese. La storia della fiction Rai è un ritratto degli italiani degli ultimi sessant'anni e di ciò che più li ha emozionati. Gli amanti del dramma o della commedia romantica, gli appassionati del genere giallo o poliziesco, coloro che ricordano con affetto le cure del dott. Manson nella Cittadella, i casi di Nero Wolfe. Le inchieste del Commissario Maigret, quelli che negli ultimi anni hanno seguito con passione le avventure del Commissario Montalbano, di Don Matteo o di Un posto al sole, troveranno qui il piacere di incontrare i propri beniamini e chi li ha creati, e di scoprire, anche, artisti che hanno contribuito al loro successo e che sovente sono rimasti dietro le quinte. "Il segno del telecomando" è la testimonianza di una televisione che nel corso degli anni ha spesso cambiato faccia ed è riuscita a influire sulla vita degli italiani.
Dov'è Anna?
Biagio Proietti, Diana Crispo
Libro: Libro in brossura
editore: 21 Editore
anno edizione: 2014
pagine: 213
Carlo Ortese vende libri porta a porta. Da anni è sposato con Anna, non hanno figli e vivono a Roma, in un modesto bilocale. Si amano, almeno Carlo crede così: ma un giorno di dicembre Anna scompare. Le indagini della polizia, guidate dal commissario Bramante, vanno avanti da tre mesi senza alcun successo, così Carlo decide di fare da sé e mettersi alla ricerca di Anna. Continuano ad aiutarlo lo stesso commissario Bramante, che non si rassegna all'insuccesso professionale, e Paola Orsello, collega e amica di Anna. Non ci sono le prove che Anna sia morta o sia stata rapita, forse si è allontanata volontariamente? I giorni e le notti di Carlo trascorrono in una ricerca continua, che lo porta a scoperte sconcertanti: cosa c'entra la scomparsa di Anna con l'ambiguo ingegnere Lari? Lui e Anna sono amanti? Ma Lari viene trovato cadavere dentro una macchina. Anna può aver ucciso? Un'esperienza che mostra a Carlo un'altra Roma, misteriosa e segreta, popolata da torbidi e affascinanti personaggi. Una ricerca che è soprattutto interiore: chi è Anna? Dopo numerosi colpi di scena, una flebile traccia conduce Carlo alla scoperta della tragica verità.
Chiunque io sia
Biagio Proietti
Libro: Copertina morbida
editore: Hobby & Work Publishing
anno edizione: 2012
pagine: 200
Io sono la prova
Biagio Proietti
Libro: Libro in brossura
editore: Flaccovio Dario
anno edizione: 2007
pagine: 285
Tornano i protagonisti del precedente romanzo,"Una vita sprecata": il professor Marco Dori lascia Mantova dopo essere stato scagionato dall'accusa di aver ucciso una studentessa, e rientra nella sua città, Roma, ma di nuovo è travolto dal passato. Una rivista scandalistica riporta a galla un altro delitto rimasto irrisolto. La vittima, Rossana Turchetti, una ragazza di vent'anni, aveva una relazione con Marco quando è stata uccisa. Le indagini ripartono e a coordinarle è Daniela Brandi, anche lei trasferita da Mantova nella capitale. Riaprire un caso vecchio di quattro anni è come entrare in un cimitero, dove le sofferenze e i rancori sembrano sfumati, ma in realtà le ferite sono ancora aperte. E terribilmente dolorose.
Una vita sprecata
Biagio Proietti
Libro: Libro in brossura
editore: Flaccovio Dario
anno edizione: 2005
pagine: 222
Marco ha fatto l'amore con Monica. Sembra l'avvio di una storia romantica e invece è l'inizio di un incubo. Perché Monica muore, assassinata. E perché Marco Dori, professore della scuola che lei frequentava, tre anni prima era stato coinvolto nel delitto di un'altra ragazza. Il passato ritorna: è una persecuzione per la vittima di un pregiudizio o la condanna di un colpevole che non ha pagato fino in fondo? E chi è il signor G? Forse esiste solo in uno spettacolo teatrale di Giorgio Gaber e nelle pagine del diario di Monica, O forse no. Per Daniela Brondi, commissario di polizia a Mantova, il signor G è un'ombra a cui dare un volto, per scoprire se Marco Dori ha mentito per tutta la vita.