Libri di Ciriaco Tiso
Senz'altro
Ciriaco Tiso
Libro: Libro in brossura
editore: Guerra Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 248
Lola, il vortice della bellezza. Il nulla e la sua immaginarietà
Ciriaco Tiso
Libro: Libro in brossura
editore: Guerra Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 408
"Non Tu non Io, disse Lola, non tu non io né demone né dio né pensiero né essere né logos né Verbo né altro - era in principio. In principio era lo Sguardo, pensano alcuni. L'Occhio, lo Sguardo. Ma le cose non stanno proprio così. In principio, ti dico, disse Lola, era il Senzaprincipio, il senza-principio: l'An-ar-ché. Nello spazio occupato dal trattino, nella scrittura, si apriva in tutta la sua infinità, infinità contratta e trattenuta nell'inerzia estrema del suo non essere, la generosa nullità del Nulla le cui proprietà più feconde però erano custodite e racchiuse nelle distese e negli splendori della sua immaginarietà e-statica, ancora sconosciuta forse al Senzaprincipio stesso: conscio della propria luccicante in-Coscienza o coscienza-senza-Inconscio, ma sprofondato in una condizione di dormiveglia il cui sussulto caotico minerale-vegetale-animale-spirituale giaceva e viveva strideva fremeva nel deserto della sua solitudine..."
Cinema e nulla. Se il cinema, ovvero che cosa rimane del cinema
Ciriaco Tiso
Libro: Copertina morbida
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2015
pagine: 202
Questo saggio raccoglie i testi originali, inediti e in parte rielaborati per il libro, scritti dall'autore per il programma radiofonico dal titolo "Storia dei mass-media: il Cinema. Evoluzione del linguaggio cinematografico e sviluppo della narrazione filmica dalle origini ai nostri giorni", e che costituiscono l'aspetto estetico-semiotico del discorso sull'immaginario del cinema qui proposto. Il programma, in dieci puntate, andato in onda sulla Terza Rete della RAI-Radiotelevisione Italiana dal settembre al novembre del 1982 è stato ideato, condotto e diretto dall'autore. Inoltre, la Premessa, la Prefazione, l'Epilogo e la Postfazione, scritti più di recente appositamente per il libro, affrontano più direttamente il problema del cinema e del nulla nei loro reciproci rapporti esteticoestatici immaginari.
Ek-stasis o canti estatici
Ciriaco Tiso
Libro: Copertina morbida
editore: Prospettiva Editrice
anno edizione: 2015
pagine: 128
Estasi d'essere - paura estrema, angoscia. Estasi dell'essere: alchimia, figura di un cantare estatico: di un immaginare panico, erratico - danza di parole disperse nel dominio differente della scrittura, in un cantilenare silenzioso, quasi onirico, dell'essere e dell'esserci presi da ek-statica (per il suo stare qui da) stupefazione, diritto-rovescio che costituisce il nodo abbraccio di perdizione-salvazione dell'uno inaudito e franto: ineludibile nell'alterità e nell'identità altera del suo vagare immobile e convulso. Luccicanza e perdizione certa, oscura salvazione del poetare iniziale estremo. Lama affinata di abbagliante illuminazione, bagliore intollerabile della scrittura che brucia il verbo, infiamma la parola, e fa che il Logos tutt'intero vacilli nella rivendicazione poietica - splendore che abbacina respiro arcano di una immaginarietà anarco-alchemica, estetica/estatica.
Essere e cinema. L'immaginario estatico, o l'immaginazione estatica immaginaria come (eventuante) dis-chiusura estetica ontologica
Ciriaco Tiso
Libro
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2011
pagine: 354
"Essere e cinema" è un saggio di poetica ed estetica filosofica esistenziale e critica nella fondante prospettiva, estatica immaginaria di una ontologia negativa, altra veniente venuta ventura. Il saggio enuncia, intanto, e afferma il potere reale del cinema in quanto pratica dell'immaginario estatico, figlio della immaginazione estatica immaginaria e dell'immaginario estatico. La potenza reale del cinema consiste nella sua capacità di aprire prospettive e orizzonti illimitati e eternamente dis-continui. Il cinema, quello vero, autentico, ha questo grande potere, estatico onirico immaginario: e sa condurre lo sguardo e lo spirito dell'esserci del soggetto oltre le speculari muraglie temporali per penetrare nelle infinite distese, vertiginose, eterne, dove dimora, impensata, trascurata, in un abbandono di sé vigile, l'intelligenza viva del non nato, del non manifestato, del non della manifestazione e dell'origine e della rappresentazione stessa, il non dell'Apparenza, in cui è la scaturigine vera, della volontà e capacità visionaria del cinema e dunque dell'immaginario estatico". (Dalla prefazione dell'autore)

