Libri di Claude Olievenstein

Attraverso le storie di Myriam, Henri, Stéphane e gli altri, Claude Olievenstein, primario e fondatore del celebre Centre médical Marmottan di Parigi, propone una riflessione di fondo sul problema della droga e della presa in carico dei tossicodipendenti. Per Olievenstein, i tossicomani non sono né delinquenti da rieducare con il lavoro né malati da guarire con prodotti magici. Sotto accusa sono le insufficienze dei poteri pubblici e la messa in ombra delle terapie psicologiche. Il libro descrive anche il nuovo scenario del consumo della droga e come è cambiato il profilo dei tossicodipendenti negli ultimi trent'anni.

Luoghi, esperienze; quando si è giovani li si attraversa colmi del desiderio di viverli fino in fondo, di cogliere l'attimo. Poi passa il tempo, e quei luoghi e quelle esperienze diventano ricordi, vaghi o precisi, belli o brutti, in ogni caso diversi da come li si era davvero vissuti. E capita di avere la voglia di ritornare in quei luoghi, di ripetere quelle esperienze. Ma non si può, e non soltanto per la consapevolezza che la memoria è un contenitore bizzarro, che si diverte a modificare ciò che immagazzina: non si può perché negli anni si cambia, e a un certo punto il solco fra presente e passato diventa troppo largo per pensare di poterlo scavalcare. Ed è in questo momento che ci si rende conto di essere invecchiati.