Libri di Cormac McCarthy
Il tagliapietre
Cormac McCarthy
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 144
Sipario. In scena quattro generazioni della famiglia Telfair, scalpellini neri di Louisville, Kentucky. Il protagonista, Ben, ha imparato dal nonno Papaw che «un muro è fatto allo stesso modo in cui è fatto il mondo. Una casa, un tempio». Così, ora che la vocazione del taglio della pietra in famiglia si va esaurendo, Ben dovrà fare come la casa e il tempio, e come quelli resistere e restare. L’ultima opera ancora inedita dell’autore di “Il passeggero” e “La strada”, l’unica nata in forma teatrale, vede la stampa dopo quasi quarant’anni dalla sua stesura, e incastona la tessera finale in un mosaico immaginifico che non cessa di stupirci. Scritto alla fine degli anni Ottanta, poco dopo “Meridiano di sangue”, pubblicato nel 1994, contemporaneamente alla “Trilogia della frontiera”, il dramma in cinque atti “Il tagliapietre” non ha avuto la stessa fortuna dei capolavori suoi coevi e non ha mai visto una rappresentazione scenica se non parziale. Perché? Ben Telfair, protagonista dell’opera nonché suo deus ex machina, chiamato a riflessioni dall’alto peso specifico, è uno scalpellino nero poco più che trentenne che ha abbandonato gli studi in psicologia per dedicarsi alla lavorazione della pietra come suo nonno, l’ultracentenario Papaw. A legare i due uomini non c’è solo l’arte della costruzione muraria – «il mestiere» come Papaw ama definirlo, quasi non ve ne fossero altri. Ciò che Ben ha scelto di abbracciare è un intero sistema di valori, improntato a rettitudine e onestà. Il resto della famiglia ha scelto diversamente: la moglie di Ben, Maven, ambisce alla professione di avvocato; suo padre, Big Ben, alla pietra ha preferito il cemento e le ricchezze che è in grado di produrre, mentre suo nipote, Soldier, ha fatalmente ripudiato un materiale come l’altro. Ben ha radici solide e crede di poter aggiustare tutto. Ma non può. Per quale ragione, dunque, questo quintessenziale paladino mccarthiano non ha mai trovato posto su un palcoscenico? Troppo ricco il linguaggio, è stato detto, dilatato fra il dialetto del Sud e la solenne prosa biblica, troppo metafisico il sottotesto, troppo ardito l’alternarsi dei due Ben sulla scena. Forse, invece, “Il tagliapietre” ha solo scontato un gap temporale. Ora, dopo i dialoghi serrati di Bianco e Nero in “Sunset Limited” e la resilienza testarda del padre in “La strada”; dopo le struggenti peregrinazioni di Bobby Western nel “Passeggero”, è tempo che anche Ben Telfair si unisca alla schiera degli eroi mccarthiani che portano il fuoco e che “Il tagliapietre” vada a occupare il posto che gli compete.
Stella Maris
Cormac McCarthy
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 200
Un romanzo di diamantina intelligenza e strabiliante vis drammatica: l’ultima degna parola di un autore di genio. Quando bussa alla porta della clinica psichiatrica Stella Maris, Alicia Western ha vent’anni e altri due ricoveri alle spalle. Il compito che attende il dottor Cohen, che la prende in cura, è di quelli che possono far vacillare la fiducia di un medico nella propria professione: cercare di strappare i brandelli di un’anima lacerata alle spire di una mente voracissima. Nella danza di parole che i due ingaggiano, a ogni passo del medico corrisponde un nuovo imprendibile exploit della paziente, intriso di beckettiana ironia e puntellato di autorevoli teorie. Seduta dopo seduta, il tempo a disposizione si fa sempre più breve. E nel ticchettio ora sommesso ora impetuoso di quell’orologio che lei sa leggere anche al contrario, Alicia si prepara a dimostrare l’estrema verità che ha appreso su questa esistenza: che «il mondo non ha creato un solo essere vivente che non intenda distruggere». Con “Stella Maris”, seconda metà della dilogia cominciata con “Il passeggero”, Cormac McCarthy chiude il cerchio delle vicende dei fratelli Western – e della sua intera opera.
Suttree
Cormac McCarthy
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 568
Per vivere Suttree pesca pesci gatto nelle acque limacciose del fiume Tennessee. E sul fiume vive, in una baracca galleggiante ai margini della città di Knoxville, fra ratti reali e metaforici. Ci si è trasferito dopo aver abbandonato un'esistenza di privilegi borghesi e pastoie religiose; l'ha fatto per vivere. Ora nel suo nuovo mondo impara ciò che il fiume insegna: che nel tutto in movimento - quel flusso ora grigio, ora bruno, nero, marrone, color peltro, ardesia, inchiostro o carbonio della cloaca maxima - "il colore di questa vita è acqua" e perciò solo "le forme più primitive sopravvivono". Alcune di esse finiscono impigliate nelle sue reti di pescatore e, volente o più spesso nolente, Suttree deve tentare di portarle in secca, magari immergendosi con loro in liquidi a più alta gradazione. Prima fra tutte la forma di uno spassoso troglodita come Harrogate, giovane topo di campagna con una passione contronatura per i cocomeri e una determinazione tanto candida quanto feroce a trasformarsi in ratto di città. A fianco di questo novello Huckleberry Finn e dei suoi guai Suttree impara altri colori dell'infinito scorrere.
Il passeggero
Cormac McCarthy
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 416
La storia di una salvezza impossibile. Un'opera di disperata bellezza e apicale bravura. Nel cuore di una fredda notte del 1980, Bobby Western indossa la sua muta da sommozzatore e si tuffa nelle nere profondità della baia del Mississippi. Laggiù scorge il profilo di un aereo con nove corpi in cabina, gli occhi vuoti e le braccia protese verso un gelido abbraccio. Che fine ha fatto il fantomatico decimo passeggero? Quali oscure macchinazioni cela la sua scomparsa? Dolente viandante del mondo da sempre braccato dalla perdita e dalla colpa, ora Bobby deve tornare a fuggire, inseguendo la libertà e il ricordo di una donna per sempre irraggiungibile.
Stella Maris
Cormac McCarthy
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 200
Ottobre 1972, struttura psichiatrica Stella Maris. Tra le mura di una stanza un uomo e una donna si scambiano parole di matematica e desiderio, di musica e visioni. Lei si chiama Alicia Western ed è lì per cercare di sfuggire ai suoi demoni. Lui è lo psichiatra che l’ha in cura ed è lì per tentare di salvarle la vita. Falliranno entrambi, ma le parole che si scambiano tra quelle mura resteranno dopo di loro. Nella seconda metà della dilogia cominciata con “Il passeggero”, Cormac McCarthy chiude il cerchio delle vicende dei fratelli Western – e della sua intera opera – con un romanzo di diamantina intelligenza e strabiliante vis drammatica: l’ultima degna parola di un autore di genio. Quando bussa alla porta della clinica psichiatrica Stella Maris, con quarantamila dollari in contanti in una busta e poca carne addosso, Alicia Western ha vent’anni e altri due ricoveri alle spalle. Il compito che attende il dottor Cohen, che la prende in cura, è di quelli che possono far vacillare la fiducia di un medico nella propria professione. Con diagnosi plurime di sociopatia deviante, anoressia, probabile autismo, tendenze suicide e schizofrenia paranoide, Alicia è accompagnata fin dalla pubertà da uno stuolo di personaggi allucinatori capeggiati dall’individuo pinnuto e astruso che lei chiama Talidomide Kid. Ma accanto alle sue molte patologie psichiatriche, la giovane Western è anche una matematica di genio con un QI non testabile, nonché una virtuosa del violino troppo assorbita dalla teoria dei topoi per raggiungere nella musica un’eccellenza a lei accettabile. Ardua missione, per un terapeuta, cercare di strappare i brandelli di un’anima lacerata alle spire di una mente tanto vorace: nella danza di parole che i due ingaggiano, a ogni passo del medico corrisponde un nuovo imprendibile exploit della paziente, intriso di beckettiana ironia e puntellato di autorevoli teorie. Grothendieck e Gödel, Maxwell e Feynman. Kant, Schopenhauer e Wittgenstein. Bach. Il sapere moderno distillato in un lasciapassare per il nichilismo. Nel parterre di riferimenti di Alicia un solo nome compare con sospetta parsimonia, ed è quello di suo fratello Bobby, lasciato in coma in Italia dopo un incidente automobilistico, e dato per morto. Di Bobby Alicia non vuole parlare. Ed è proprio in quell’eloquente silenzio che lo psichiatra incunea il suo grimaldello. Perché ora sa che solo di Bobby, solo a Bobby, Alicia vorrebbe parlare. Seduta dopo seduta, il tempo a disposizione si fa sempre più breve. E nel ticchettio ora sommesso ora impetuoso di quell’orologio che lei sa leggere anche al contrario, Alicia si prepara a dimostrare l’estrema verità che ha appreso su questa esistenza: che «il mondo non ha creato un solo essere vivente che non intenda distruggere».
Il passeggero
Cormac McCarthy
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 392
Durante una missione di recupero al largo della costa del Mississippi, Bobby Western vede quel che non avrebbe dovuto vedere: un JetStar apparentemente intatto adagiato sul fondale e, in cabina, chiome fluttuanti, bocche aperte e occhi vuoti, nove corpi senza vita. Da dove viene quell’aereo, che fine ha fatto la scatola nera, e che ne è stato della decima persona sulla lista passeggeri? Queste le domande a cui Bobby, perseguitato da due emissari governativi «con un’aria da missionari mormoni», non sa dare risposta. Capisce allora di dover scomparire. Del resto a fuggire ci è abituato, da tanto tempo è inseguito dai sensi di colpa nei confronti del mondo e di lei, Alicia, l’amore del suo cuore, la rovina della sua anima. Alicia Western, sua sorella. Mente matematica sopraffina ed esperta mondiale di violini cremonesi, donna bellissima e perciò più difficile da perdere, «perché la bellezza ha il potere di suscitare un dolore inaccessibile ad altre tragedie», anche Alicia, come Bobby, ha guardato dove non doveva guardare, nel cuore delle tenebre. Visitata sin da bambina dalle «coorti», un’accozzaglia di allucinazioni da vaudeville capeggiate da un piccolo focomelico scurrile chiamato il Kid, e afflitta da un amore che offende, Alicia ha provato a opporre l’ordine del numero al caos della vita ma non ce l’ha fatta perché «certe cose un numero non ce l’hanno». Ora cosa resta a Bobby, se non la fuga? Via da New Orleans, Knoxville e la baia petrolifera della Florida, da bettole, bagnarole e topaie. Un mondo popolato di reietti, ubriaconi e reduci – dall’amorevole trans Debussy al killer di blatte Borman al dandy dissacrante Sheddan – ma brulicante di vita e inventiva. Via da tutto quel rumore, via dalle oscure macchinazioni del potere e dai peccati ereditati come da quelli bramati, verso una nuda bicocca dall’altra parte dell’oceano, verso un posto senza compagnia né legge né letteratura, dove non c’è altra realtà del ricordo e la fisica si fonde nella metafisica. Perché questo siamo noi: «dieci percento biologia e novanta percento mormorio notturno».
Città della pianura
Cormac McCarthy
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 340
Primi anni Cinquanta. John Grady Cole e Billy Parham lavorano in un ranch fra il Texas e il Messico. Insieme allevano cavalli, ascoltano sotto le stelle i racconti dei vecchi cowboy, si divertono al bar o al bordello. E al bordello John Grady incontra una sedicenne così bella da cambiargli la vita. Così contesa da costringerlo a scontrarsi con il protettore-filosofo Eduardo, in un duello allo stesso tempo epico e metafisico. Ultimo capitolo della "trilogia della frontiera", Città della pianura parte dove arrivavano i primi due romanzi, Cavalli selvaggi e Oltre il confine. In un West sempre più al crepuscolo, la natura esplode fuori e dentro i protagonisti, splendida e spietata. E se percepire il respiro delle cose, restituirlo nella forma di una superiore sapienza, è privilegio di pochi, nemmeno quei pochi possono cambiare gli eventi: possono soltanto far sentire la misteriosa forza che tiene insieme gli alberi, gli animali e i destini degli uomini.
Sunset limited
Cormac McCarthy
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 116
La cucina di una casa popolare, un tavolo, due uomini seduti intorno. Uno dei due è bianco, l'altro è nero. Sul tavolo c'è una Bibbia. I due uomini parlano. Non si conoscevano prima di questa mattina, quando il nero ha strappato il bianco alle rotaie del Sunset Limited sotto cui stava per lanciarsi. Ma quello era solo l'inizio. Ora i due devono andare oltre. E così parlano. Dai due lati del tavolo, da prospettive, lingue e colori antitetici, fra picchi di comicità e abissi di disperazione senza contatto possibile oltre all'ingegno folgorante della penna che li ha partoriti. Un "romanzo in forma drammatica" che raggiunge il nucleo pulsante dell'indagine esistenziale di McCarthy. Non ci sono approdi, prese di posizione, risposte. C'è solo una domanda: che cosa ti divide dal tuo Sunset Limited?
Il buio fuori
Cormac McCarthy
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2015
pagine: 218
Culla e Rinthy, due fratelli che vivono all'inizio di questo secolo nel Sud degli Stati Uniti, sono amanti e hanno un bambino che, appena nato, viene abbandonato da Culla nei boschi. Rinthy parte alla ricerca del piccolo, che nel frattempo è stato raccolto da un calderaio ambulante e affidato a una balia. Nel frattempo anche Culla parte alla ricerca della sorella. Ha così inizio un vagabondaggio parallelo nella poverissima regione dei monti Appalachi dove ogni incontro rappresenta un pericolo, ogni viandante un potenziale assassino. Ma i due fratelli affrontano la strada con una sorte di testardo candore, con un'innocenza disperata che li porta fino in fondo al loro terribile destino.
Trilogia della frontiera: Cavalli selvaggi-Oltre il confine-Città della pianura
Cormac McCarthy
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2015
pagine: 1040
Tre storie di apprendistato e di eterno vagabondare di cavalli e cavalieri, tra deserti di sale, montagne innevate e pianure d'erba alta, attraverso la leggendaria frontiera fra il Texas e il Messico. Con "Cavalli selvaggi" siamo nel Texas del 1949. Lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e alla famiglia, John Grady Cole sella il cavallo e insieme all'amico Rawlins si mette sull'antica pista che conduce alla frontiera e più in là nel Messico, inseguendo un passato nobile, e forse, mai esistito. In "Oltre il confine", quando il destino gli offre l'occasione di passare la frontiera, il giovane Billy Parham compie la sua scelta e dirige il cavallo verso il Messico insieme al fratello Boyd. Billy ha appena catturato una lupa ferita che si stava accanendo sul bestiame della famiglia e ha deciso di non consegnarla al padre, che la ucciderebbe, ma di riportarla sulle montagne messicane per restituirla al suo mondo. "Città della pianura" inizia dove arrivavano i primi due romanzi. All'inizio degli anni Cinquanta John Grady Cole e Billy Parham lavorano in un ranch tra il Texas e il Messico. Insieme allevano cavalli, ascoltano sotto le stelle i racconti dei vecchi cowboys, si divertono al bar o al bordello. E al bordello John Grady incontra una sedicenne così bella da cambiargli la vita. Così contesa da costringerlo a scontrarsi con il suo protettore-filosofo Eduardo, in un duello allo stesso tempo epico e metafisico.
Cavalli selvaggi
Cormac McCarthy
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 308
Texas, 1949. Lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e alla famiglia, John Grady Cole sella il cavallo e insieme all'amico Rawlins si mette sull'antica pista che conduce alla frontiera e più in là al Messico, inseguendo un passato nobile e, forse, mai esistito. Attraverso la vastità di un territorio maestoso e senza tempo, i due cowboy, cui si aggiunge il tragico e selvaggio Blevins, intraprendono un viaggio mitico che li porterà fin nel cuore aspro e desolato dei monti messicani. Qui la vita sembra palpitare allo stesso ritmo dei cavalli bradi e gli occhi di Alejandra possono "in un batter di cuore sconvolgere il mondo". Con una narrazione che all'asciuttezza stilistica di Hemingway unisce la ritmicità incantatoria di Faulkner, McCarthy strappa al cinema il sogno western e lo restituisce, con sorprendente potere evocativo, alla letteratura.