Libri di Costanza Bonelli
Farestoria. Società e storia pubblica. Volume Vol. 2
Libro: Libro rilegato
editore: I.S.R.Pt Editore
anno edizione: 2024
pagine: 146
Negli ultimi quarant'anni l'attenzione per la relazione tra scienze e imperi coloniali è divenuta sempre più ampia nell'ambito del dibattito storico. Già a partire dagli anni Ottanta la storiografia aveva iniziato a interrogarsi criticamente sulla validità del modello diffusionista di sviluppo della scienza fuori dal contesto europeo, proposto dagli studi di George Basalla; un modello che guardava al progresso scientifico come trasferimento unilaterale della conoscenza dal centro europeo al resto del mondo. Influenzate dalle prospettive marxiste e dagli studi di Michel Foucault, Edward Said e dei Subaltern Studies, le analisi si sono indirizzate, tra anni Ottanta e Novanta, sulla scienza e medicina come strumenti di consolidamento degli imperi coloniali - mezzi di sfruttamento dei territori di conquista e forze culturali di dominazione, anche se contestate e negoziate. A partire dagli anni Duemila, l'attenzione della storiografia si è progressivamente spostata sui problemi di circolazione, scambio e mobilità della scienza, indagata non più come sistema di sapere occidentale o solo come strumento dell'imperialismo europeo, ma come impresa di fabbricazione globale. All'analisi del dinamismo delle periferie si è sostituita un'attenzione per le reti, le interconnessioni e le pratiche quotidiane di produzione della conoscenza oltre le frontiere nazionali e imperiali. Questo numero di «Farestoria» si pone in continuità con le direzioni aperte da questi studi con l'obiettivo di riflettere in maniera organica sulla costruzione e consolidamento di pratiche scientifiche nel contesto dell'espansione d'oltremare italiana. Il numero promuove una riflessione attorno a due assi di ricerca: da una parte l'esame dei processi di costruzione della conoscenza all'interno di un paesaggio allargato, quello della circolazione e riformulazione di concezioni, pratiche e "oggetti scientifici" tra spazio coloniale e metropoli, come oltre le frontiere dei domini italiani, individuando differenze e fondamenti comuni con i saperi elaborati nel contesto di altri imperi. Dall'altra l'analisi delle pratiche scientifiche intese in senso largo, esaminate nelle loro connessioni con altri campi della società, con un'attenzione per le operazioni materiali e per il corredo tecnico che accompagnano il loro sviluppo. Il numero si concentra sul rapporto tra dimensione pubblica e strutturazione della conoscenza in situazione coloniale, sugli itinerari non lineari della sua formazione, sul corredo tecnico che ne permette la costituzione.
Farestoria. Società e storia pubblica. Volume Vol. 2
Libro: Libro rilegato
editore: I.S.R.Pt Editore
anno edizione: 2021
pagine: 176
L'emergenza sanitaria provocata dalla pandemia di Covid-19 ha determinato mutamenti profondi nella società, portando a ripensare il nostro rapporto con i concetti di salute e malattia, con inevitabili ricadute sulla ricerca storica e sui modi di interfacciarsi con il passato. Stimolati da un'opinione pubblica che cercava nel passato termini di paragone all'attuale pandemia, gli storici hanno mostrato crescenti attenzioni per questioni inerenti alla storia della medicina, fino ad allora sostanzialmente trascurate e rimaste ai margini della riflessione storiografica, specie in Italia. Sulla scia di questo rinnovato interesse, questo numero di «Farestoria» si pone l'ambizioso obiettivo di affrontare, integrando e intrecciando approcci storiografici tra loro diversi, il nesso società-malattia durante l'età contemporanea, focalizzando l'analisi sulla fase che va dal XIX secolo alla metà del XX secolo. Un arco cronologico ampio, ma di capitale importanza per comprendere gli sviluppi successivi e il presente, in cui affezioni note, nuove minacce "globali" (come il colera e la febbre gialla) e malattie emergenti convivono e si sovrappongono ai problemi connessi all'aumentata incidenza sulla mortalità delle affezioni croniche e degenerative, al proliferare di malattie professionali (legate allo sviluppo industriale), all'insorgere di patologie correlate all'inquinamento ambientale. Prestando attenzione alle dinamiche di circolazione del sapere e delle pratiche sanitarie, che tra XIX e XX secolo conoscevano un inedito processo di accelerazione e istituzionalizzazione, il fascicolo si propone di indagare la malattia nelle sue molteplici dimensioni: quella temporale di evento, di insorgere improvviso in un territorio, o di permanenza e quotidianità all'interno di un dato spazio (territoriale od organico); quella sociale e culturale del vissuto del malato di fronte all'esperienza della malattia, intesa come evento individuale o collettivo; quella delle risposte governative, professionali e profane all'insorgere delle affezioni. Il numero presta inoltre attenzione alle modalità con cui la storia della medicina si è costituita come disciplina, ai nessi locali e globali in cui il rapporto malattie-società prende forma tra XIX e XX secolo e alla dimensione pubblica che accompagna e struttura tale relazione. Analizza infine i processi di formazione della memoria privata e pubblica della malattia, dei mutamenti che il ricordo dell'esperienza di sofferenza e di cura conosce nel tempo individuale e collettivo.