Libri di Cristina Bertea
Questa terra è la mia terra
Woody Guthrie
Libro: Libro in brossura
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2024
pagine: 432
Un canto, un inno all’America ‘on the road’, dei vagabondi pronti a saltare su un treno in corsa, dei comizi improvvisati agli angoli delle strade, delle tempeste di polvere, delle infinite chiacchiere notturne attorno al fuoco: spesso con la chitarra in mano. La forza lirica di un grande cantautore, un appello vibrante alla ricerca strenua della libertà. Come scrisse John Steinbeck, questo romanzo “sprigiona la forza prepotente della gente che si ribella all’oppressione, ed è un grande libro sullo spirito americano”.
Questa terra è la mia terra
Woody Guthrie
Libro: Libro in brossura
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2011
pagine: 575
L'America dei vagabondi pronti a saltare su un treno in corsa e dei vigilantes armati di manganello, l'America sterminata delle pianure, quella delle metropoli dove sempre accade qualcosa, delle tempeste di polvere e del sogno californiano, quella cruda di John Steinbeck, ereditata da Jack Kerouac. Alien Ginsberg, Bob Dylan e Bruce Springsteen. Nessuno l'ha cantata meglio di Woody Guthrie. Come nelle sue canzoni, anzi, come in una lunga canzone parlata, Guthrie racconta la sua avventura con toni accesi e a tratti visionari, regalando alla scrittura una voce chiara, viva, secondo il grande esempio della tradizione statunitense che ha in Walt Whitman il proprio capostipite.
Questa terra è la mia terra
Woody Guthrie
Libro: Libro in brossura
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 1997
pagine: 378
"Vedevo uomini di tutte le razze sballottati nel vagone merci. Stavano in piedi, o sdraiati, buttati qui e là, uno accanto all'altro, uno sopra l'altro. Sentivo l'odore acre e salato del sudore che inzuppava i miei calzoni e la camicia cachi, e i vestiti da lavoro, le tute, gli abiti sgualciti e sporchi degli altri. Avevo la bocca impastata da una specie di polvere grigiastra, quella stessa che copriva il pavimento, spessa un centimetro. Sembravamo una processione di cadaveri. Eravamo sfiniti dal caldo di settembre... le ruote sferragliavano a sessanta miglia all'ora, e tutto quello che riuscivo a sentire, in quel caos di voci imprecanti e deliranti, era il rombo del motore." Dalle prime righe del libro.