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Libri di D. Gibelli

Miracolo della rosa

Miracolo della rosa

Jean Genet

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2019

pagine: 371

Scritto in carcere nel 1943-44 sui fogli forniti ai detenuti per la confezione di sacchetti di carta e ambientato nel penitenziario di Fontevrault durante l'inverno 1940-41, "Miracolo della rosa" è un'opera di scandalo e malizia. In parte è un resoconto immaginario della vita di prigionia del protagonista «Jean Genet», in parte è una rievocazione realistica della permanenza dello scrittore nella colonia penale di Mettray, dove a sedici anni era stato incarcerato per furto. A Fontevrault Genet ritrova altri reduci di Mettray: il giovane Bulkaen, oggetto di una passione febbrile; Divers, lo «sposo» della giovinezza; ma soprattutto Harcamone, il «fidanzato mistico», bellissimo giovane condannato alla pena capitale per omicidio. Fontevrault, ex abbazia, poi carcere, diventa infine epicentro del desiderio e degli intrecci erotici fra i compagni di detenzione, in un susseguirsi di episodi che costituiscono una sorta di romanzo a puntate in cui i personaggi si ritrovano immersi in un clima di torride e incontenibili pulsioni virili. Su tutti domina proprio Harcamone, che dalla sua cella d'isolamento si manifesta come un'epifania libidinosa e trasmuta agli occhi di Genet le catene che gli serrano i polsi in miracolose ghirlande di rose bianche. "Miracolo della rosa" - qui presentato con prefazione e traduzione rivista di Dario Gibelli - è un'autobiografia visionaria che trasfigura la materia sordida da cui trae origine, fatta di verghe e violenza, e la sublima in poesia. È un'apologia di esistenze marginali sottratte all'ignominia e trasformate in emblemi eroici dalle mistiche alchimie del canto. È una celebrazione della potenza della scrittura, strumento di salvezza e di reinvenzione delle vittime sociali, e una meditazione sulle virtù evasive della fantasticheria - il lusso specifico di chi si trova in un carcere, fisico o simbolico che sia. È l'opera più eccessiva di Jean Genet.
24,00

Querelle de Brest

Querelle de Brest

Jean Genet

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2016

pagine: 297

Una nave attracca al molo di Brest, sulla costa atlantica. A bordo, un equipaggio di marinai nerboruti contrae i muscoli annodando le funi sulla poppa, in una guazza di umori che impregna le fronti e le tempie. In mezzo a loro, Georges Querelle si staglia per grazia e violenza, per la bellezza serafica dei lineamenti e l'andatura imperiosa che lascia scorgere un lato impenetrabile e sinistro. Aitante narciso del mare, angelo della solitudine votato all'autodistruzione, il giovane marinaio è l'oggetto del desiderio di chiunque lo incontri, e contrappone alle avances dei suoi corteggiatori, uomini e donne, un'aura di dominazione che scatena le fantasie più bestiali. A Brest la natura ribelle di Querelle trova pieno appagamento. Il bordello La Feria è il ricettacolo di ogni forma di perversione, e l'arrivo del giovane in città destabilizza immediatamente la vita degli altri personaggi, piegati alla coercizione dei suoi ricatti psicologici. Nono, il proprietario del bordello, il poliziotto Mario, il giovane operaio Gil e l'adultera Lysiane: Querelle si muove da un partner all'altro, senza inibizioni né limitazioni morali. Seduce, se vuole sedurre. Tradisce, per noia o convenienza. Uccide, quando decide che il gioco erotico deve ultimarsi nella sua più idilliaca risoluzione: la morte.
21,00

Notre-Dame-des-Fleurs

Notre-Dame-des-Fleurs

Jean Genet

Libro: Copertina morbida

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2015

pagine: 259

Divine e i suoi molti amanti abitano una Montmartre sgargiante: si ubriacano nei caffè fumosi, adescano clienti nei vicoli equivoci, si amano nelle soffitte disordinate e si torturano. Figure evocate da un narratore chiuso in cella - come Genet stesso, che compose il romanzo in carcere -, Divine, Minion, Gorgui e lo spietato Notre-Dame-des-Fleurs danno anima, corpo, voce a una rappresentazione rituale in cui nessuno può eludere il ruolo che gli è proprio - il Magnaccia, la Checca, l'Assassino, il Soldato, il Negro - e in cui la Parigi degli anni venti, scandalosa e appariscente, diventa palcoscenico di uno spettacolo che sembra la vita, ma è molto di più. Nata da ricordi personali e da personali ossessioni erotiche, frutto di un insopprimibile bisogno evasivo ed eversivo, nella prosa irripetibile di Genet la vicenda di Divine ha l'esemplarità trasognata della vita di un santo, e una forza visionaria tanto dirompente da portare i personaggi a travalicare i confini dell'intreccio e visitare, a guisa di apparizioni angeliche, il narratore incarcerato, confondendo ciò che è reale e ciò che non lo è. Ma non importa, inutile gridare all'inverosimiglianza: l'unico modo per essere veritieri, dice il narratore, è mentire.
17,00

Vento di passioni

Vento di passioni

Jim Harrison

Libro

editore: Dalai Editore

anno edizione: 1997

pagine: 230

13,43

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