Libri di Davide Dal Pozzo

I due racconti che compongono "Invisibili" di Davide Dal Pozzo, "I fantasmi di Castiglioncella" e "II soldato senza nome", delineano contorni di un mondo invisibile agli occhi, che, ben lungi dal rappresentare una realtà lontana da noi, dai tratti quasi fantastici, è da sempre, saldamente, legata al nostra.

Nonostante la nebbia sia un fenomeno naturale che tutti conosciamo, trovarsi circondati o immersi in essa risveglia ancora in noi paure ancestrali. Oltre ad un inspiegabile senso di impotenza veniamo assaliti da quell'atavico timore dell'ignoto che l'uomo prova da sempre verso ciò che non conosce. Tuttavia, in questo caso, non è la destinazione a spaventarci: essa è conosciuta. Ma è ciò che potremmo incrociare durante il viaggio a turbarci. In genere si tratta di incontri perfettamente naturali, a cui comunque dobbiamo prestare attenzione: come un'altra automobile, un ciclista, un pedone oppure un animale che attraversa la strada. A volte però si racconta che, in caso di bisogno o immediato pericolo, in quel fitto banco di nebbia alcune persone abbiano trovato un aiuto inaspettato o una risposta alle loro domande. Questo volume contiene tre strane storie dove il soprannaturale, impalpabile come la nebbia, si manifesta in essa in un unico filo conduttore che lega la vita, ed un caso la morte, di tre persone. In realtà le storie sono quattro ma una e talmente breve da essere pressoché inesistente: come un piccolo e rarefatto banco di nebbia.

La storia comincia come molte altre: due ragazzi come tanti, troppo giovani per essere uomini ma troppo vecchi per essere adolescenti, a malapena consapevoli di ciò che di oscuro si estende oltre il loro sguardo e quali pericoli si celano nell'ombra, in una notte come quella, andranno incontro al loro destino. Uno di loro non farà più ritorno. Qualcosa di antico era in attesa solo per lui. Mentre l'altro ragazzo, ignaro testimone di una triste vicenda consumatasi secoli prima della sua nascita, il mattino dopo si risveglierà nel suo letto con cicatrici talmente profonde nell'anima che difficilmente si rimargineranno completamente. Ed un profondo senso di impotenza di fronte alla vita che non lo abbandonerà più.