Libri di F. Grillenzoni
Gli universali. Equivoci, derive e strategie dell'universalismo
Étienne Balibar
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2018
pagine: 159
Universale, universalità, universalismo. Tre parole che in Occidente hanno inaugurato la modernità e che oggi, entrate nel linguaggio corrente, suonano più che mai attuali perché appaiono in sintonia con il mondo globalizzato, accreditandosi addirittura come sue ambasciatrici nella sfera dei diritti. In realtà, quel «valere per tutti» invocato a criterio supremo di equità e inclusione poggia su basi malferme, non accidentalmente, ma costitutivamente. Lo sanno bene, i filosofi, quanto «dire l'universale» equivalga a seminare scompiglio, ad attizzare dispute accanite. Uno dei maggiori tra loro, Étienne Balibar, lo ritiene tuttavia un compito a cui il pensiero non può sottrarsi, anzi la stessa ragion d'essere della filosofia, che così manifesta sino in fondo la propria intrinseca politicità. Concepito in opposizione ai particolarismi identitari e comunitari, alle chiusure, ai privilegi e alle disuguaglianze che vi sono connessi, il discorso dell'universale - l'universalismo - vive però delle contraddizioni, delle aporie, degli equivoci e delle ambivalenze che genera in permanenza. A cominciare dall'assolutezza a cui aspirano le sue formulazioni, subito relativizzate dal fatto di essere radicate in una lingua, in una storia, in una cultura, ed esposte al rischio di esercitare intolleranza, discriminazione e violenza nel momento del passaggio all'atto. Se dunque gli universalismi si danno, per ineliminabile paradosso, solo al plurale, l'universale non è una forma pura, un'idea svincolata da ogni determinazione spazio-temporale ed esprimibile in un inesistente metalinguaggio: secondo Balibar, non è neppure un concetto, bensì «il correlato di un'enunciazione che produce o meno, a seconda delle circostanze, un effetto di universalità». Ed è questo sorprendente dispositivo, innanzitutto antropologico, che qui viene decostruito nelle sue molteplici strategie conflittuali.
Il bambino di Varsavia. Storia di una fotografia
Frédéric Rousseau
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: 201
"La fotografia del bambino di Varsavia è vittima della sua grande efficacia. Nell'era multimediale planetaria, un piccolo clic ci fa passare da una vittima all'altra: clic! Mohammed al-Durah cancella il bambino di Varsavia; clic! È il turno del piccolo Eliàn Gonzàlez... La confusione sentimentale e politica è totale. L'immagine del ghetto di Varsavia non è più un documento: ha smesso di essere uno strumento pedagogico; sfocata, travestita, abusata, stravolta, sequestrata, ha perduto la sua capacità di messa in guardia; non informa più, è erosa dagli usi distorti. L'immagine si è modificata, consumata: portatrice all'inizio di una verità fondamentale, è diventata supporto di menzogne al servizio dei peggiori deliri. All'interno di un processo accelerato di globalizzazione degli affetti, delle emozioni, delle sensibilità, si fa sempre più riferimento 'all'opinione pubblica mondiale'. E ormai l'unico dovere di questa opinione pubblica è di commuoversi, di commuoversi spesso, di commuoversi e basta. L'analisi e la comprensione dei processi storici vengono messe da parte a favore della sola dimensione emotiva delle immagini. In sostanza, in una certa misura sono delle storie senza storia - né quella degli individui né quella dei popoli - quelle che oggi offrono agli occhi e alla comprensione queste immagini. L'immagine ha cessato di essere archivio. Non sollecita più il nostro desiderio di conoscere. Dopo essere stata verità, l'immagine si è trasformata in menzogna."
L'urbanizzazione del mondo
Jacques Véron
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2008
pagine: 130
Più della metà della popolazione mondiale vive oggi nelle città. Nel 2030 la quota di popolazione che vivrà nelle città supererà il 60%, il che significa che su una popolazione totale stimata di 8,1 miliardi, gli abitanti delle città saranno circa 5 miliardi. Di questi, 2 miliardi vivranno nelle bidonville e negli slum delle maggiori città, soprattutto in Africa e in Asia. Già da queste poche cifre si può intuire la rilevanza fondamentale delle tematiche relative alle città, intese come centri focali delle interazioni fra popolazione, ambiente e sviluppo. In particolare emerge con forza il problema della sostenibilità dell'urbanizzazione. Interrogandosi in questo libro sulla città e sulle sue possibilità di sviluppo Véron sottopone ad una interessante verifica una serie di relazioni: quelle fra crescita delle città e sviluppo economico e sociale, tra ambiente urbano e modi di vita, tra crisi della città e crisi della società.
Il bambino di Varsavia. Storia di una fotografia
Frédéric Rousseau
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2014
pagine: 207
"La fotografia del bambino di Varsavia è vittima della sua grande efficacia. Nell'era multimediale planetaria, un piccolo clic ci fa passare da una vittima all'altra: clic! Mohammed al-Durah cancella il bambino di Varsavia; clic! È il turno del piccolo Eliàn Gonzàlez... La confusione sentimentale e politica è totale. L'immagine del ghetto di Varsavia non è più un documento: ha smesso di essere uno strumento pedagogico; sfocata, travestita, abusata, stravolta, sequestrata, ha perduto la sua capacità di messa in guardia; non informa più, è erosa dagli usi distorti. L'immagine si è modificata, consumata: portatrice all'inizio di una verità fondamentale, è diventata supporto di menzogne al servizio dei peggiori deliri. All'interno di un processo accelerato di globalizzazione degli affetti, delle emozioni, delle sensibilità, si fa sempre più riferimento 'all'opinione pubblica mondiale'. E ormai l'unico dovere di questa opinione pubblica è di commuoversi, di commuoversi spesso, di commuoversi e basta. L'analisi e la comprensione dei processi storici vengono messe da parte a favore della sola dimensione emotiva delle immagini. In sostanza, in una certa misura sono delle storie senza storia - né quella degli individui né quella dei popoli - quelle che oggi offrono agli occhi e alla comprensione queste immagini. L'immagine ha cessato di essere archivio. Non sollecita più il nostro desiderio di conoscere. Dopo essere stata verità, l'immagine si è trasformata in menzogna."
Contro il primitivismo
Jean-Loup Amselle
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2012
pagine: 114
Il remoto, ciò che vive in uno spazio lontano che si immagina custodito dal tempo, viene promosso a originario, ad arcaico ancora tangibile. Ecco l'abbaglio primitivista. Vi cadono i clienti dei club di vacanze esotici, ma ne sono preda anche le grandi organizzazioni internazionali e i ricercatori che, per mestiere, scovano nei luoghi sperduti del Terzo Mondo terreni vergini da autenticare come tali. Soprattutto a loro, ai suoi colleghi antropologi, non fa sconti Jean-Loup Amselle. Il suo affondo assume i toni dell'autocritica di un'intera disciplina, a partire dal modo con cui costruisce l'oggetto di indagine: le cosiddette "società primitive", feticci etnologici senza storia fissati in un eterno presente, più che realtà vive. L'attuale crisi dell'antropologia dipende, secondo Amselle, proprio dalla difficoltà di oltrepassare il primitivismo implicito in una metafisica delle culture autoctone, che le trasforma in essenze intemporali da preservare in senso museografico e patrimonialista. Andrebbero invece esplorate attraverso un'analisi differenziale dei ritmi di sviluppo, che le veda coinvolte all'interno di sistemi più vasti. Solo così il "selvaggio" - buono o cattivo, primigenio o residuale - uscirebbe finalmente dalla riserva identitaria in cui lo costringono i suoi immaginifici osservatori.
Studenti contro il potere. La storia dell'SDS, il movimento studentesco protagonista del'68 americano
Harvey Pekar, Paul Bhule, Gary Dumm
Libro: Libro in brossura
editore: Alet Edizioni
anno edizione: 2008
pagine: 224
Una documentata, appassionata e al tempo stesso accessibile storia del movimento radicale americano fondato negli anni Sessanta e all'origine di tutta la contestazione giovanile successiva. La lotta contro la guerra, il razzismo, la discriminazione sessuale dominanti allora. Dalla nascita del movimento per la pace e i diritti civili alle manifestazioni di massa contro la guerra in Vietnam. Un pezzo di storia americana riproposto attraverso le testimonianze inedite e le graffianti immagini di chi ha vissuto quei giorni.
Anni Settanta. La musica, le idee, i miti
Howard Sounes
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2007
pagine: 533
Il decennio ha prodotto un numero sorprendente di film, dischi, libri e quadri che sono diventati classici. Sono gli anni in cui hanno cominciato ad affermarsi registi come Woody Allen, Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, e musicisti come David Bowie, Bob Marley e i Clash. Gli architetti hanno rivoluzionato il design, creando strutture di culto come l'Opera House di Sydney e il Centro Pompidou,mentre Gilbert & George hanno aperto la strada all'arte concettuale. E gli anni Settanta sono stati anche il decennio del grande intrattenimento: dalla suspence dello "Squalo", che segna la nascita del successo in cassetta, ai romanzi sofisticati di John Updike, dall'aggraziato fumetto di Snoopy alla comicità dell'assurdo dei Monty Python. Howard Sounes racconta le storie dei personaggi chiave di tutti i settori della cultura - molti dei quali ha intervistato - e rivela dieci anni di straordinaria creatività artistica: "un periodo in cui le regole stavano cambiando, in cui gli uomini e le donne rompevano le relazioni quando si sentivano oppressi, gli uomini potevano esprimere liberamente ruoli più femminili, e viceversa ".
Il mestiere di cittadino nell'antica Roma
Claude Nicolet
Libro
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 1999
pagine: 512
Il mestiere di cittadino nell'antica Roma
Claude Nicolet
Libro
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 1994
pagine: 506
Il pianeta dei naufraghi. Saggio sul doposviluppo
Serge Latouche
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1993
pagine: 230
La proposta per un'alternativa allo sviluppo basata sulla subordinazione dell'economia alla società, del primato dei rapporti tra gli uomini sulla produzione e sul consumo delle cose.