Libri di F. Nicolao
Francis Bacon
Michel Leiris
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2023
pagine: 158
«Quel che mi affascina in Bacon - come del resto in Giacometti - è che i suoi quadri gridano presenza, in un modo assoluto. Una tela di Bacon è viva quanto la vita stessa, esiste e si rivolge a noi con una potenza e un fascino senza pari. Il problema autentico per un pittore consiste nel rappresentare la natura colma di una vita autonoma, di una concentrazione vitale che si riverberi sullo spettatore e conferisca all'opera una presenza reale più forte di quella che può avere, ad esempio, un albero o una sedia. Certo, per far questo, deforma. Ma un pittore come Bacon non deforma mai per vezzo, per cercare, ad esempio, il mostruoso. Bacon non è un espressionista e le deformazioni che fa subire alla figura umana non nascono neppure da una finalità politica o religiosa. Bacon non polemizza, non vuol provare nulla. Breton ha scritto: "La bellezza sarà convulsiva o non sarà". Così è per Bacon. Bacon ha capito che perché una figura esista in arte, la natura deve esser violentata. La verità profonda non si rivela che al di là del naturalismo. Cosa può esserci, d'altra parte, di più caotico del mondo in cui viviamo, di più disperante della nostra specie minacciata di estinzione? Ma Bacon non cerca di testimoniare tutto questo. Si limita a guardare il mondo così com'è, e non può non dipingere quella che è la nostra verità profonda: l'angoscia. Nulla in lui è confortevole: si è insediato sull'orlo del terribile, va direttamente al nodo della condizione umana. Mostrando l'uomo nella sua verità, si apre ineluttabilmente al tragico». (Dalla conversazione tra Jean Clay e Michel Leiris)
Giacometti o la rassomiglianza assoluta
Roger Laporte
Libro: Copertina rigida
editore: San Marco dei Giustiniani
anno edizione: 2003
pagine: 64
Trasparenze. Volume 15
Libro: Copertina rigida
editore: San Marco dei Giustiniani
anno edizione: 2002
pagine: 160
Scritti sull'arte
Jean-Marie Pontevia
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 2001
pagine: 250
Jean-Marie Pontevia era uno di quegli autori schivi che sono il vero motore segreto di una cultura. Il suo sguardo sull'estetica era lontano da ogni accademismo e nello stesso tempo egli padroneggiava la materia con una cultura, anzi con un'erudizione sbalorditiva, smentita poi dal suo stesso atteggiamento che era il riflesso della sua grande curiosità e della sua incredibile capacità di associare ogni esperienza estetica ad altre che l'avevano preceduta. "Scritti sull'arte" offre oggi ai lettori italiani un assaggio esemplare di quello che è stato il metodo Pontevia, un metodo difficilmente ripetibile. In un excursus che ripercorre i grandi cardini dell'estetica, dall'interagire della cultura greca con quella rinascimentale, alle illuminanti intuizioni del pensiero contemporaneo, questo libro apre sicuramente una nuova prospettiva sull'arte per tutti gli studiosi a venire.
Francis Bacon
Michel Leiris
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 150
«Quel che mi affascina in Bacon - come del resto in Giacometti - è che i suoi quadri gridano presenza, in un modo assoluto. Una tela di Bacon è viva quanto la vita stessa, esiste e si rivolge a noi con una potenza e un fascino senza pari. Il problema autentico per un pittore consiste nel rappresentare la natura colma di una vita autonoma, di una concentrazione vitale che si riverberi sullo spettatore e conferisca all'opera una presenza reale più forte di quella che può avere, ad esempio, un albero o una sedia. Certo, per far questo, deforma. Ma un pittore come Bacon non deforma mai per vezzo, per cercare, ad esempio, il mostruoso. Bacon non è un espressionista e le deformazioni che fa subire alla figura umana non nascono neppure da una finalità politica o religiosa. Bacon non polemizza, non vuol provare nulla. Breton ha scritto: "La bellezza sarà convulsiva o non sarà". Così è per Bacon. Bacon ha capito che perché una figura esista in arte, la natura deve esser violentata. La verità profonda non si rivela che al di là del naturalismo. Cosa può esserci, d'altra parte, di più caotico del mondo in cui viviamo, di più disperante della nostra specie minacciata di estinzione? Ma Bacon non cerca di testimoniare tutto questo. Si limita a guardare il mondo così com'è, e non può non dipingere quella che è la nostra verità profonda: l'angoscia. Nulla in lui è confortevole: si è insediato sull'orlo del terribile, va direttamente al nodo della condizione umana. Mostrando l'uomo nella sua verità, si apre ineluttabilmente al tragico». (Dalla conversazione tra Jean Clay e Michel Leiris)
Francis Bacon
Michel Leiris
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2016
pagine: 144
"Quel che mi affascina in Bacon - come del resto in Giacometti - è che i suoi quadri gridano presenza, in un modo assoluto. Una tela di Bacon è viva quanto la vita stessa, esiste e si rivolge a noi con una potenza e un fascino senza pari. Il problema autentico per un pittore consiste nel rappresentare la natura colma di una vita autonoma, di una concentrazione vitale che si riverberi sullo spettatore e conferisca all'opera una presenza reale più forte di quella che può avere, ad esempio, un albero o una sedia. Certo, per far questo, deforma. Ma un pittore come Bacon non deforma mai per vezzo, per cercare, ad esempio, il mostruoso. Bacon non è un espressionista e le deformazioni che fa subire alla figura umana non nascono neppure da una finalità politica o religiosa. Bacon non polemizza, non vuol provare nulla. [...] Breton ha scritto: "La bellezza sarà convulsiva o non sarà". Così è per Bacon. Bacon ha capito che perché una figura esista in arte, la natura deve esser violentata. La verità profonda non si rivela che al di là del naturalismo. Cosa può esserci, d'altra parte, di più caotico del mondo in cui viviamo, di più disperante della nostra specie minacciata di estinzione? Ma Bacon non cerca di testimoniare tutto questo. Si limita a guardare il mondo così com'è, e non può non dipingere quella che è la nostra verità profonda: l'angoscia." (dalla conversazione tra Jean Clay e Michel Leiris)
Francis Bacon
Michel Leiris
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2013
pagine: 144
"Quel che mi affascina in Bacon - come del resto in Giacometti - è che i suoi quadri gridano presenza, in un modo assoluto. Una tela di Bacon è viva quanto la vita stessa, esiste e si rivolge a noi con una potenza e un fascino senza pari. Il problema autentico per un pittore consiste nel rappresentare la natura colma di una vita autonoma, di una concentrazione vitale che si riverberi sullo spettatore e conferisca all'opera una presenza reale più forte di quella che può avere, ad esempio, un albero o una sedia. Certo, per far questo, deforma. Ma un pittore come Bacon non deforma mai per vezzo, per cercare, ad esempio, il mostruoso. Bacon non è un espressionista e le deformazioni che fa subire alla figura umana non nascono neppure da una finalità politica o religiosa. Bacon non polemizza, non vuol provare nulla. [...] Breton ha scritto: "La bellezza sarà convulsiva o non sarà". Così è per Bacon. Bacon ha capito che perché una figura esista in arte, la natura deve esser violentata. La verità profonda non si rivela che al di là del naturalismo. Cosa può esserci, d'altra parte, di più caotico del mondo in cui viviamo, di più disperante della nostra specie minacciata di estinzione? Ma Bacon non cerca di testimoniare tutto questo. Si limita a guardare il mondo così com'è, e non può non dipingere quella che è la nostra verità profonda: l'angoscia." (dalla conversazione tra Jean Clay e Michel Leiris)
Francis Bacon
Michel Leiris
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2002
pagine: 144
La presente è la prima edizione integrale degli scritti che il romanziere e saggista francese ha dedicato a Francis Bacon (1909-1992), uno dei più grandi e dei più amari pittori del Novecento. Oltre ad alcuni fondamentali saggi che Leiris ha scritto in occasione di grandi mostre di Bacon, il volume comprende anche una serie di lettere di straordinario interesse sul lavoro del grande pittore inglese.