Libri di François Bouchard
La serpicina. Fra un'animalità dolente e vindice: la novella di Lazzaro, tintore turchino
Francesco Domenico Guerrazzi
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2024
pagine: 132
Anche se concepito nel 1830, mentre Guerrazzi era relegato per motivi politici a Montepulciano, il racconto La serpicina pubblicato per la prima volta nel volume degli Scritti (1847) porta in sé le propaggini di un modello fiabesco cui altri sapranno far tesoro nel secondo Ottocento. Rivisitando un’argutia del gesuita secentista Carlo Casalicchio di cui sovverte i termini, Guerrazzi conferisce all’apologo originale la tessitura orale necessaria per immetterlo in quella specifica modalità della fiaba inaugurata nelle Metamorfosi di Apuleio. Ma alla «vecchierella sciocca e ubriaca» che narra la fabella di Psiche, subentra nel testo di Guerrazzi la figura di Lazzaro il tintore tutto di turchino vestito, con «turchine le mani, ed anche la faccia turchina», che a sua volta si improvvisa narratore alla stregua delle «femmene […] chiú provécete e parlettere» messe in scena nello Cunto de li cunti da Giovan Battista Basile.
Tra paesaggio e territorio. Percezione degli spazi geografici nelle aree slovene e sul litorale adriatico tra Sette e Ottocento
Libro
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2023
Le scritture umoristiche nell'Ottocento italiano
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2022
pagine: 252
Nell’Italia della Restaurazione, le scritture umoristiche sembrano ispirarsi al modello del falso viaggio del Voyage autour de ma chambre di Xavier de Maistre (1795), con una produzione narrativa diversificata di generi e stili che testimonia a più riprese la diffusa ricezione e la riscrittura del Sentimental Journey di Laurence Sterne. Nella produzione letteraria del secondo Ottocento si evidenziano anche altre linee di ricerca, che tralasciano il modello odeporico per cimentarsi con soluzioni narrative più radicali, caratterizzate dalla volontaria elusione dei confini tra i generi letterari. Tali forme di sperimentazione linguistica e stilistica attingono puntualmente ai modelli dell’eccentricità narrativa settecentesca (Diderot, lo Sterne rivisitato del Tristram Shandy) per rilanciare un’idea di scrittura che attraverso l’ironia, la reticenza e l’allusività si confronta con la realtà storica e politica contemporanea. Attraverso una serie di case studies (romanzi, racconti, novelle, dialoghi e récits de voyage veri o fittizi), il volume intende indagare le modalità attraverso le quali le diverse tipologie di scrittura umoristica nascono, si sviluppano e vengono recepite in Italia tra la fine del Settecento e l’età del Risorgimento, con particolare attenzione ai contesti di produzione e di ricezione, alle loro finalità esplicite o implicite e alle possibili coordinate ideologiche.
Ristretta descrizione degli avvenimenti occorsi ai Cisalpini nello trasporto, e permanenza loro a Cattaro. I deportati cisalpini e la scrittura dell’io di François Bouchard
Antonio Maria Porcelli
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2020
pagine: 184
Con l’occupazione austro-russa dell’Italia centrale e settentrionale tra aprile 1799 e giugno 1800, vengono deportati senza processo in Dalmazia e in Ungheria parte dei prigionieri politici raccolti nelle carceri milanesi. Tra questi, trentotto approdano il 2 luglio 1800 a Cattaro, l’odierna Kotor in Montenegro, dove sono rinchiusi nella casamatta chiamata Posto Soranzo. Questa esperienza carceraria durata un anno la racconta l’ingegnere Antonio Maria Porcelli, ex rappresentante al consiglio dei Giuniori e unico a farne la cronaca. Il suo testo porta una testimonianza preziosa su un episodio poco noto della storia italiana.