Libri di G. Goffredo
Sidecar. In viaggio con Pessoa, l'ultimo eteronimo
Ugo Amati
Libro: Copertina morbida
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2022
pagine: 112
Quando il portiere dell'hotel della Porta lo chiama per dirgli che un signore portoghese lo cerca, il misterioso narratore pensa che fosse Braulio, un vecchio amico portoghese conosciuto a Barcellona. Non era lui. Braulio era il mandante. Il signore con cui parlava al telefono era niente meno che Fernando Pessoa. Chi scrive, si presume, Ugo Amati, si presenta dopo un paio d'ore davanti all'hotel con il suo Sidecar spaziale e invita Pessoa a salire. Il poeta di Lisbona non fa una piega, come se andasse da sé che l'altro si mostrasse a lui in quel modo. È solo l'inizio di un viaggio iniziatico che cambia la vita del narratore. Tutto a causa di un tiro mancino del poeta che aveva un precedente. Ne era stato protagonista e ispiratore Aleister Crawley, un esoterista inglese recatosi a Lisbona in compagnia di una giovane donna per incontrarlo. La Grota do Inferno era stato il luogo prescelto dove ordire uno scherzo di cui parlò tutto il mondo. Ora toccava al narratore trasformarsi di scorribanda in scorribanda, nell'ultimo eteronimo di Pessoa..
Nel mio paese d'argilla. L'esilio e il ritorno a Baghdad di uno scrittore iracheno. L'Iraq a dieci anni dalla guerra
Jabbar Yassin Hussin
Libro: Copertina morbida
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2013
pagine: 137
In questo libro si racconta con impronta personale e dolorosa l'Iraq della dittatura e dell'esilio, della guerra e degli anni successivi fino ai giorni nostri. Ma è anche un grande atto d'amore dell'esule per la sua terra.
Lo sguardo delle cose. I nostri ragazzi fotografano
Libro: Libro in brossura
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2012
pagine: 57
Le cose ci guardano, hanno una vita iniziata molto prima della nostra e molto spesso sopravvivono a noi. Le cose ci parlano, hanno un linguaggio segreto e comunicano con chi osserva in solitudine, con chi si ferma, con chi non corre. C'è dunque qualcosa che anima l'inanimato e l'unisce all'osservatore attento in un dialogo segreto. Da questo dialogo nasce quello sguardo che non è registrazione passiva di linee, forme, colori ma è visione, condivisone, epifania.
La luce dei luoghi
Libro: Libro in brossura
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2012
pagine: 57
Il paesaggio è oggetto complicato e complesso. In esso l'eternità del tempo confluisce tutta assieme, in un attimo solo. Preesistenza. Persistenza. Storia. Memoria. Luce. Tutto si riassume in uno sguardo. Ma per quanto si creda, non siamo noi che guardiamo il paesaggio, ma è lui che guarda noi. Non ce ne accorgiamo ma, da quando nasciamo, man mano lo sguardo del paesaggio si fissa dentro di noi; incide la nostra anima con le sue forme e la sua sensibilità. Imprime dentro di noi la sua personalità materiale e simbolica. Il paesaggio possiamo dire, frutto della mano dei padri, ci è padre. E come noi abitiamo la sua superficie, la sua metafisica abita noi. Sicché, la nostra personalità è scolpita dalla sua presenza. E per tutta la nostra esistenza, ovunque saremo, la nostra soggettività sarà figlia del suo sguardo, come documentano queste fotografie scattate in occasione del progetto Pellegrini di Puglia.
Cielo, il cielo
Özdemir Ince
Libro: Libro in brossura
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2012
pagine: 185
La poesia di Özdemir si colloca in quel luogo in cui ci si sveglia dopo un lungo sonno, si aprono gli occhi e la prima cosa che ci viene in mente è amare, amare forte, amare senza tirarsi indietro, viaggiare e in ogni città e ogni giorno vedere il mondo con gli occhi della prima volta. Prendendone tutta l'essenza. Così si sente il profumare della poesia di Ince, si inizia girovogando con lui di contrade in contrade fra Istanbul, Parigi, Marna, Roma, Sofia, a seguire gli echi di ciò che passa, la musica, i suoni, quasi in un volo, un po' alla Chagall. "Sono sumero, ittito, turco, greco, arabo - dice Özdemir Ince - e tanto di più... Perciò sono ricco... Nello stesso tempo sono mediterraneo. La cultura mediterranea contiene tutti i paesi che questo mare bagna e anche i popoli emigrati da questi paesi". Sicché la stessa storia letteraria di Ince è un costruire ponti fra il Bosforo e l'Europa. Nella poetica di Özdemir Ince la poesia non deve riflettere soltanto la vita del poeta ma anche le sue idee, le nostalgie, le cose che vuole fare e cambiare. Egli dice che la poesia è la miglior politica. Il miglior senso per stare accanto alle persone e alle cose.