Libri di G. L. Di Mitri
Derdeba
Georges Lapassade
Libro: Copertina morbida
editore: Besa muci
anno edizione: 2022
pagine: 80
Conosciuta già dal XVIII secolo, la derdeba o lila è un rituale di possessione praticato da alcune comunità musulmane di origine nero-africana, gli Gnawa, nel Marocco e in altre nazioni del Maghreb. L'autore - uno fra i massimi conoscitori di questo misterioso e affascinante universo sincretico afro-mediterraneo - descrive analiticamente questo rituale in comparazione con i fenomeni paralleli di possessione diffusi in area africana (bori, zar, vaudoun). Questo breve trattato, pubblicato in Marocco alla fine degli anni '90 e qui nella sua prima traduzione italiana, è una specie di "porta sul mistero" che consente anche un approccio agli altri fenomeni di transe rituale diffusi nel mondo, un vero e proprio testo di "iniziazione" alla danza degli Gnawa e alle divinità che popolano il loro pantheon sincretico.
Tarantismo. Transe possessione musica
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2016
pagine: 159
Un animale simbolico e non zoologicamente identificabile con alcuna specie di aracnide - come ha chiarito nel 1959 l'etnologo Ernesto De Martino sovrintende la misteriosa fascinazione legata al fenomeno culturale e religioso conosciuto come tarantismo. Gli etnomusicologi Domenico Staiti, Brenno Boccadoro, Gilibert Rouget, Luisa Cosi e Giorgio Di Lecce ne esplorano l'universo in questo saggio dedicato al carattere musicologico dei processi di guarigione divenuti celebri. Un testo che indaga il contrappunto fra antichità greca, tradizione colta rinascimentale-barocca, sincretismo catartico-religioso. La terapia musicale adoperata da secoli come rimedio contro il celebre morso del ragno si rivela, attraverso questo studio a cinque voci, un retaggio di grande dignità culturale, artistica e spirituale.
L'origine degli alfabeti e dei numeri
Benedetto Di Falco
Libro: Libro in brossura
editore: Congedo
anno edizione: 2004
pagine: 196
Derdeba
Georges Lapassade
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2009
pagine: 80
Conosciuta già dal XVIII secolo dal Saint-Gervais e da Boissier de Sauvages, la derdeba o lila è un rituale di possessione praticato da alcune comunità musulmane di origine nero-africana, gli Gnawa, nel Marocco e in altre nazioni del Maghreb. Tale rituale è analiticamente descritto dall'autore - uno fra i massimi conoscitori di questo misterioso e affascinante universo sincretico afro-mediterraneo - in comparazione con i fenomeni paralleli di possessione diffusi in area africana (bori, zar, vaudoun). Nella sua essenzialità e nella sintesi complessiva che riesce a fornire del fenomeno, quest'opera è una specie di "porta sul mistero" che consente pure un approccio agli altri fenomeni di transe rituale diffusi nel mondo. Pubblicata in Marocco alla fine degli anni '90, il libro può considerarsi un vero e proprio testo di "iniziazione" alla danza degli Gnawa e alle divinità che popolano il loro pantheon sincretico al confine fra l'agiografia dei santi islamici e le radici animiste dell'antico e mitico "Grande Sudan": la terra originaria dei Bambara e delle altre etnie deportate in schiavitù dagli arabi verso il Nord Africa nel corso dei secoli. La lettura di questo breve trattato è una suggestiva esplorazione delle notti di Essawira percorse da ritmi incessanti dei tamburi e dei crotali, dai profumi degli incensi cerimoniali e dalle presenze inquietanti di geni possessori come Abdelkader Jilali e Lalla Mimouna.
Della tarantola o sia Falangio di Puglia
Francesco Serao
Libro
editore: Besa muci
anno edizione: 2006
pagine: 256
Serao fu celebre per le sue lezioni accademiche "Della tarantola o sia Falangio di Puglia" che nel 1742, in un clima di crescente e diffuso scetticismo verso le reali responsabilità dei ragni nel provocare la sindrome del tarantismo e riprendendo le osservazioni di Tommaso Cornelio, diedero il colpo di grazia alle teorie magnetistiche e iatromeccaniche che avevano imperversato fino a quel momento. In una dotta e appassionata revisione critica della letteratura scientifica a lui precedente, Serao smontò pezzo per pezzo l'edificio del tarantismo costruito sulle fragili fondamenta della credulità e fondò la prima convincente teoria di una malattia generata non da veleni reali bensì dalla melancolia fino a divenire un vero e proprio "istituto della nazione". L'opera di Serao costituisce uno squarcio aperto sulla società intera del Mezzogiorno alla vigilia della Rivoluzione Partenopea del 1799: un affresco sorprendentemente attuale da cui traspaiono, a colori vividi e lancinanti, i lineamenti di un mondo in bilico tra la più raffinata modernità intellettuale e la più spaventosa arretratezza di mentalità, tra inaudita violenza ambientale e profonda umanità collettiva, tra impulsi europei al progresso e vincoli tenaci alla feudalità.