Libri di G. Zaccagnini
Vivere senza paura. Scritti per Mario Bortolotto
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2007
pagine: X-332
Un libro che è, innanzitutto, un atto temerario promosso da un nucleo ristretto di amici e ammiratori disposti a sottoporre il loro operato al giudizio notoriamente severo di Mario Bortolotto. Nell'impresa sono impegnati non soltanto musicisti e critici musicali, ma anche narratori, studiosi di letteratura e arti figurative; così, accanto al breve messaggio augurale, figurano le pagine di "bella prosa", il brano musicale inedito, il saggio ben meditato. Ne deriva un panorama storico-culturale esteso da Orazio al minimalismo americano, dalla pittura italiana del Cinque e Settecento a Puskin, da Janequin a Dino Campana; con un rilievo particolare alla grande (e anche alla meno grande) musica europea degli ultimi due secoli. Amori palesi, passioni segrete, in qualche caso anche argomenti estranei alla pluricromatica gamma di interessi del dedicatario; non è neppure da escludere che dietro alcuni di questi scritti si nasconda un moto d'orgoglio luciferino: la sfida, l'emulazione, è noto, sono da sempre la molla prima d'ogni atto creativo. A null'altro che al coraggio di osare l'intentato allude, in effetti, l'aurea massima di Adorno (guida ideale di Bortolotto) che dà il titolo al volume.
La generazione romantica
Charles Rosen
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2005
pagine: 791
«Si può dire con certezza che La generazione romantica di Charles Rosen - che segue Lo stile classico - sia il più importante libro di musica non solo del 1995, ma di molti anni a venire.» (Robert Craft)
Su Beethoven. Musica, mito, psicoanalisi, utopia
Maynard Solomon
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 331
Scritti tra il 1972 e il 1984, i saggi raccolti in questo volume intendono offrire un'indagine su alcuni temi salienti, come il rapporto tra la psicologia del compositore e la sua arte, e l'influenza che il suo tempo, l'ambiente e le circostanze ebbero su di lui. Sul versante più propriamente critico, Solomon confuta la classica divisione delle opere in tre periodi creativi, i cosiddetti "tre stili", discute i rapporti con la poesia di Schiller attraverso una disanima della Nona Sinfonia, e ricostruisce l'attrazione del compositore per le religioni orientali e le ideologie protosocialiste e libertarie.