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Libri di Gabriel Zaid

I troppi libri. Leggere e pubblicare in un'epoca di «abbondanza»

I troppi libri. Leggere e pubblicare in un'epoca di «abbondanza»

Gabriel Zaid

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2011

pagine: 122

Un grande intellettuale messicano ci presenta una riflessione insieme ironica e partecipata sull'universo dei libri e sulle diverse figure che lo costellano: autori, editori, librai, lettori contribuiscono tutti, in questo avvio di XXI secolo, a un mondo sovraffollato di libri dove l'abbondanza rischia di soffocare la qualità e dove le parole scritte rischiano di superare quelle lette. Eppure questo disincantato sguardo sul mondo editoriale, leggero nello stile quanto lucido nell'analisi, si risolve in un paradossale ma convincente elogio di Babele.
12,00

Il segreto della fama

Il segreto della fama

Gabriel Zaid

Libro: Libro in brossura

editore: Jaca Book

anno edizione: 2010

pagine: 147

Gabriel Zaid, poeta e letterato ma anche saggista acuto e originale, è uno degli intellettuali più noti in Messico. Per la sua capacità di prevedere trasformazioni economiche e sociali è stato chiamato "la Cassandra del Messico". E anche un efficace interprete della cultura globale nel mondo contemporaneo, come dimostra mirabilmente questo libro elegante e ironico in cui i meccanismi del mercato culturale vengono messi a nudo. I personaggi della vita pubblica modellano la loro figura sociale per attirare le luci dei riflettori proiettando un'immagine attraente. Gli esperti di public relations vendono segreti per diventare famosi e trovare un posto nello star system. Ciononostante, il segreto ultimo della fama sta nel ridursi a oggetto. Un oggetto di richiamo, identificabile e universalmente conosciuto. Le stelle del cinema creano con il loro corpo i personaggi che interpretano, e a loro volta sono creati come personaggi pubblici dai loro registi e dai loro agenti. Si trasformano in oggetti, sculture viventi. Curiosamente, anche uno scultore famoso può finir trasformato in statua. "La fama è un accumulo di malintesi" che poco a poco cesella il monumento pubblico - come diceva Rilke di Rodin. Le prime opere letterarie (i detti, le canzoni) furono anonime perché l'attenzione si concentrava sul segreto delle parole memorabili. Circolavano di bocca in bocca e l'autore si perdeva di vista.
14,00

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