Libri di Gabriella Ibello
Visioni
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2024
pagine: 132
"Il genio creativo di Vanvitelli viene raccontato al grande pubblico dalla mostra Visioni. Non a caso una mostra fotografica: l'inquadratura è protagonista nell'opera vanvitelliana". [Tiziana Maffei, Direttore della Reggia di Caserta] "Visioni racconta l'opera, il genio creativo e l'ingegno illuminato di Luigi Vanvitelli attraverso gli sguardi di Luciano D'Inverno e Luciano Romano. I due diversi progetti fotografici, prodotti nel corso di un anno di intensa ricerca, indagano la complessità della figura del grande architetto italiano e della sua opera, in cui si fondono natura e artificio, competenza tecnica e creatività artistica, definendone l'unicità. I lavori dei due fotografi sono confluiti in questa unica grande mostra. […] Ogni visione nasce, pertanto, da un occhio, stimolato dalla mente, animato dalla sensibilità, dall'immaginazione e dall'esperienza: l'occhio visionario di Luigi Vanvitelli stimola l'occhio del fotografo innescando una reazione a catena di mutevoli sguardi e nuove possibili interpretazioni. Ogni foto è una visione, e contiene una narrazione." [dalla introduzione di Gabriella Ibello] note di vendita Catalogo della mostra Visioni Reggia di Caserta, dal 29 febbraio 2024 realizzata, in occasione delle celebrazioni Vanvitelliane [1773 - 2023], con le campagne fotografiche "Attraversamenti", di Luciano D'Inverno e "Genius et Loci. La drammaturgia dello sguardo", di Luciano Romano, vincitrici del bando "Strategia Fotografia" della Direzione Generale Creatività.
Castel Morrone 70. Il solco tra arte e partecipazione sociale
Gabriella Ibello
Libro: Libro in brossura
editore: Terre Blu
anno edizione: 2022
pagine: 190
Cosa distingue il rito del solco e le altre tradizioni contadine di Castel Morrone dalle tante consuetudini rurali dell'entroterra casertano? Cosa le rende uniche e nuovamente disponibile alla narrazione del contemporaneo? Nella primavera del 1975, il giovane Giovanni Tariello riprendeva i contenuti profondi del rito del solco per trasformarlo in un happening concettuale nei giardini della Flora di Caserta. Così lo scavo tracciato nella terra, attività propiziatoria e devozionale, diventava il “solco rosso” che attraversa il globo terrestre proiettando il significato rituale su scala planetaria. L'anno successivo recuperava nuovamente quel rito e tracciava il solco nel luogo deputato, a Castel Morrone. Successivamente ripeteva l'esperimento con altre pratiche, tutte di origine contadina: la Zeza, I dodici mesi, l'infiorata del Corpus Domini, Il volo, ma anche il lancio dello strummolo, la campana, in gergo 'U tizzù, o le cene contadine, portando fisicamente i contadini e le tradizioni morronesi nelle gallerie d'arte, riscuotendo consensi e riconoscimenti da parte della critica militante e in particolare di Enrico Crispolti, uno dei massimi storici dell'arte italiana. Infine, dando ad un paesino di pochi abitanti una visibilità internazionale, ritrovo di personaggi di spicco dell'arte contemporanea.