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Libri di Gino Testi

Dall’alchimia al panteismo. Alchimia antica e moderna

Dall’alchimia al panteismo. Alchimia antica e moderna

Gino Testi

Libro: Libro in brossura

editore: Stamperia del Valentino

anno edizione: 2021

pagine: 194

I cultori della tradizione alchemica certamente ricordano il piccolo ma prezioso Dizionario di Alchimia e di Chimica Antiquaria da Gino Testi pubblicato nel 1950 e poi nuovamente, nel 1980, dalle Edizioni Mediterranee. Se il Dizionario è stato un utile supporto pratico per lo studioso (e anche, eventualmente, per l’operatore), il saggio del Testi che proponiamo all’attenzione del lettore, ha un carattere più “filosofico”, con delle interessanti considerazioni sulla natura stessa dell’Alchimia e delle sue operazioni, nonché sul suo rapporto con le moderne concezioni della ricerca scientifica. Al saggio del Testi fa seguito uno scritto di Sigfrido E.F. Höbel sulla storia dell’Alchimia dalle origini al Rinascimento (tratto da Il Dio del Silenzio), che serve a inquadrare storicamente le evoluzioni della dottrina alchemica, fornendo a chi voglia approfondire l’argomento una guida per orientarsi in un mondo affascinante ma anche estremamente complesso.
12,00

Dizionario di alchimia e di chimica antiquaria. Paracelso

Dizionario di alchimia e di chimica antiquaria. Paracelso

Gino Testi

Libro

editore: Edizioni Mediterranee

anno edizione: 1983

pagine: 304

Il dizionario è un emblema del mondo. In senso traslato, si potrebbe dire che esso rappresenta un'operazione allitterante. Il mondo, infatti, viene conosciuto per « termini » e vocaboli, per definizioni e per equazioni d'etimo. La spirale della spiegazione rimanda sempre all'ineffabilità della parola. Nel caso del vocabolario specialistico il mondo si raggruppa sotto una sorta d'insiemi estratti dalla piccola, ma unica, matrice, che in quel momento riguarda la conoscenza. Si prenda il Dizionario di Alchimia e di Chimica Antiquaria di Gino Testi che si ripropone come « fuori collana » della Biblioteca Ermetica: esso è matrice da cui esce una bizzarra congerie di amore-odio nei confronti dell'Arte. Il libro è scritto nel 1942 e stampato per la prima volta nel 1950, in un clima in cui l'Alchimia, e per rendersene conto si vada a rileggere tale « voce » nell'enciclopedia Treccani, è del tutto dominata, a livello, s'intende, ufficiale, da un imperante e abbastanza sciocco utilitarismo positivista. Pure, Testi ne fa un lessico, eliminando lo spessore poetico di Peraety - che già aveva saccheggiato Tollius, Fabre e Maier - ancora sopravvivente. Sotto la maschera « archeologica » dell'effimero riesce a contrabbandare, in climi culturali ardui, il ricordo dell'Arte. Alla riedizione del Dizionario s'aggiunge la riproposta di un volume su Paracelso, sempre di Testi, del tutto introvabile e che il curatore è riuscito a reperire. Lo stesso curatore premette all'edizione una « nota » sul dizionario.
29,50

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