Libri di Giorgio Cattarulla

Un uomo e una donna nel cuore della notte si salutano; lui, a bordo della sua Cinquecento, percorre 400 km in cerca di fortuna. L’attività rilevata in un bar di un piccolo borgo laziale ingrana bene e la moglie lo raggiunge dopo pochi giorni, diventerà la loro nuova vita, dove crescerà il desiderio di un figlio. L’imprevisto e l’imprevedibile però sono sempre dietro l’angolo, la porta del bar si apre e appare la figura di una vecchia conoscenza del paese di origine. In pochi giorni il sogno dei due si piega, la strada fino ad allora percorsa insieme si dirama e i protagonisti rischiano di perdersi e di perdere loro stessi. In questo romanzo Giorgio Cattarulla dirige una trama articolata che si snocciola in un clima di tradizioni popolari, attaccamento alle proprie origini, passione, amore e spiritualità. Le pagine del libro si aprono come persiane e il nostro sguardo si affaccia in una piazza e una via di provincia dove si muovono uomini e donne comuni, epici nella loro umanità, mossi da sentimenti elevati così come da dinamiche interiori più bieche, ma reali.

Il romanzo che avete tra le mani, ad un certo punto del suo percorso, vede un omicidio e sembra virare verso il giallo. Il caso deve essere risolto. Si deve trovare presto l’assassino. Naturalmente, il lettore ha già pronto un personaggio che catalizza i maggiori sospetti. Ma il libro sembra soltanto piegare verso il giallo, appunto. Non è un caso, infatti, che l’autore abbia deciso di far avvenire l’uccisione in un momento lontano dall’inizio della storia. Il mistero della scomparsa di un personaggio non è il mistero centrale che l’autore vuole narrare. Quello che gli interessa, infatti, è raccontare un ambiente, l’ambiente apparentemente piatto e noioso della provincia italiana. Raccontare i mondi mentali di due adolescenti, un ragazzo e una ragazza. Raccontare i misteri familiari, il malessere, la dissonanza. Raccontare l’amore, il primo amore. E soprattutto raccontare le figure inattese e strane che spesso proprio la provincia italiana accoglie e riempie di linfa vitale. La figura del mago straniero, per esempio, è una di queste figure particolari, per metà oscure e per metà luminose. Che insieme al suo gattone misterioso è una delle figure principali della storia.

Nel mondo antico la poesia esisteva perché gli uomini non dimenticassero quello che accade. I versi dovevano racchiudere l’esperienza stessa dell’esistere, con tutto quello che comporta: incontri, perdite, svolte inaspettate, incomprensibili. Il terribile, l’inatteso. Il disumano. Il meraviglioso. Tutto, nei versi, doveva restare vivo e nuovo come la prima volta che ci è accaduto. In questo modo la poesia salvava l’uomo da uno dei pericoli maggiori che lo minacciavano: quello di finire per considerare la vita un insensato, banale, scontato gioco di ombre. Privo di senso alcuno.

Osvaldo un uomo del profondo sud, per amore dell’arma azzurra si trasferisce al nord, dove vive tutta una vita insieme alla famiglia che si è costruito, una bella famiglia il cui unico figlio prosegue la vita militare nella stessa arma e con lo stesso entusiasmo, per l’orgoglio e la soddisfazione dell’ormai anziano genitore. Il tempo scorre sereno, la gioia della famiglia raggiunge vette altissime alla nascita di Cristian il primo nipotino. Proprio quando sembra che tutto vada bene, l’imponderabile. Nel cielo di Osvaldo si addensano nuvole nere e tutto precipita.

Le storie narrate in questo libro sono tutte diverse, ma legate da un comune denominatore: La solitudine. Karen, Perry, Ayron, Peter, Agnes, Jhon, Annie, Oscar. Personaggi apparentemente diversi tra loro, ma accomunati dal sospetto reciproco e dalla paura di rimanere soli. Le storie prendono spunto da fatti realmente accaduti, che la fantasia dell’autore amplifica e plasma a suo modo, per fornire uno spaccato personale e del tutto originale della società moderna. I fatti si svolgono a Brighton nei 5 giorni più caldi dell’agosto 2017. Sono storie che non hanno nulla a che vedere con la cultura tradizionale del popolo anglosassone, nel dipanarsi di un gioco attraverso cui l’autore intende cogliere il significato universale degli avvenimenti. L’avvento delle moderne tecnologie ha spesso appiattito differenze culturali, etiche e morali in tutto il mondo occidentale, e il desiderio, financo la pretesa di essere felici a tutti i costi, ha reso schiave le società più evolute. Nel libro l’autore, attraverso il dramma della solitudine, cerca di dare una risposta a questa condizione umana e culturale che potrebbe riguardare tutti noi.

Tre donne, ognuna con particolarità diverse: la prima traditrice, la seconda tradita, e la terza virtuosa e piena di talento. Un’altra protagonista di questo romanzo è la natura. La storia si svolge in una valle attraversata da un fiume, è un luogo che l’autore conosce bene e frequenta da sempre fin da bambino, e lo descrive con un po’ di fantasia. La prima donna deve attraversare il male per avere un riscatto morale, la seconda scopre il vero amore attraverso la sofferenza e la terza vive una vita felice nonostante l’inizio angoscioso e tormentato. In evidenza il ruolo che le nuove tecnologie hanno assunto nell’influenzare i comportamenti della società moderna (la facilità di conoscenze virtuali attraverso i social). Il tutto nasce da un unico fatto vero, da una locazione reale, da tanta fantasia e dalla convinzione che sia la donna a muovere il mondo. L’uomo le serve solo da completamento.