Libri di Giovanni Di Muoio
Platinì
Giovanni Di Muoio
Libro
editore: L'Erudita
anno edizione: 2018
«Ho giocato nel Nancy perché era la mia città, nel Saint-Étienne perché era la migliore in Francia e nella Juventus perché è la migliore al mondo». Vent’anni trascorsi con la faccia affondata nell’erba, o nel fango, o sulle righe di gesso dell’area di rigore, con gente pronta a staccarti la testa pur di arrivare un secondo prima di te su una palla, questa è la vita di Michel Platini, le roi, una vita costellata di vittorie sia da giocatore che da dirigente fino alla rovinosa caduta durante la campagna elettorale per la presidenza della Fifa. Un anonimo insegnante d’italiano in un Istituto di Periti Elettrotecnici, dalla televisione della sua casa di periferia romana, segue ogni colpo di tacco del fuoriclasse juventino e la sua vita s’intreccia con quella del campione.
(Di)mostrare le cose a parole
Giovanni Di Muoio
Libro: Libro in brossura
editore: Perrone
anno edizione: 2015
pagine: 106
Nei racconti la possibilità infinita di esplorare il mondo, nelle parole l'ansia mai risolta di comprendere una realtà sempre più complessa, stratificata, liminare. Lo sguardo lucido dello scrittore, il tratto deciso delle sue riflessioni sembrano voler aprire un varco, un passaggio tra mondo dentro e mondo fuori in una dialettica mai risolta che vede protagonista l'infinita solitudine dell'uomo metropolitano. Sullo sfondo gli invadenti non luoghi della contemporaneità, oscure trappole entro cui si struttura la sconfinata angoscia di un esercito silenzioso di milioni di esseri umani.
Con tre dita puoi solo giocare a bowling
Giovanni Di Muoio
Libro: Libro in brossura
editore: Bel-Ami Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 130
Racconti e teatro che spiano dall'alto situazioni semplici e quotidiane. Poche righe sono sufficienti per comprendere i tratti distintivi dello stile di Giovanni Di Muoio e appassionarsi a questa sua forma di poesia e leggerezza nell'uso della parola che rende le sue narrazioni quasi abbozzate, rarefatte, che raccontano più situazioni che storie e archi narrativi veri e propri. Con un tema centrale: quello dell'amore e del rapporto tra le persone; un tema amoroso certe volte più definito, altre volte solo accennato o decantato, alle soglie del grottesco.
Ci pensi ogni tanto alle rane?
Giovanni Di Muoio
Libro: Libro in brossura
editore: Porto Seguro
anno edizione: 2022
pagine: 168
L’opera incessante di ricomporre le vite degli altri, dare dignità letteraria a una maggioranza per lo più silenziosa è il fulcro di questo testo. Un mosaico di storie, stati d’animo, l’incastro perfetto del puzzle quando eri sul punto di arrenderti. Un vasto campionario di umanità con il suo lacerante corredo di contraddizioni, la vita che accade e continue ripartenze. Si finisce per affezionarsi ai protagonisti di queste microstorie. Alla storia di Ahmed che cerca sua figlia Hafsa nel fiume, alle donne ritratte da Andrew Wyeth, a Philiph Roth che scrive su un post-it “la lotta con la scrittura è terminata”, a Ylenia innamorata di un pallone, a Diego, Paolo, Ben, Stoner, Lennox e a certi finali solo all’apparenza sbagliati. Ogni singolo racconto è una prova di esistenza, una foto in cui ci siamo dentro tutti, qualcuno si nasconde, altri si sbracciano per farsi notare. È una corsa contro il proprio tempo. Per rimanere a galla e non farsi risucchiare dalla mediocrità, ci si aggrappa a tutto, anche una canzone dei Baustelle può servire. “…perchè il tempo ci sfugge ma il segno del tempo rimane.”
Mille volte me
Giovanni Di Muoio
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2010
pagine: 134
Le parole, forse, sono tutto. E in questi venti racconti tragicomici le parole si moltiplicano: ci sono le parole inaspettate di certi incontri irripetibili, alla stazione o davanti a un McDonald's; le parole insospettate degli animali o dei bambini, che ci guardano e sanno che ci prendiamo troppo sul serio. Ci sono parole autentiche e un poco malinconiche, come le cabine telefoniche che servivano a nasconderle, o i sussurri di una notte sola sotto un soffitto stellato. Ci sono le parole scritte in altri libri (queste sì, da prendere sul serio, ma sempre con un mezzo sorriso) e quelle lasciate per sé sui post-it, a trasformare un monologo in dialogo: per raccontarsi un'altra volta, per orientarsi in una scrittura urgente, sorridente, irriverente. Per dimostrare a parole che la vita altro non è che un'infinita altalena tra riso e pianto.

