Libri di Giovanni Niccoli
Il dono di Igerna
Giovanni Niccoli
Libro: Copertina morbida
editore: Atene del Canavese
anno edizione: 2022
pagine: 240
Mentre infuria la guerra tra il piccolo Regno di Sardegna e la Francia napoleonica, nelle retrovie si combatte una guerra diversa. In una alta valle dove, ai confini con la Savoia, si fronteggiano le truppe sarde e quelle francesi in una specie di patto di non belligeranza, avvengono una serie di omicidi che coinvolgono sia militari che civili. La situazione, che si aggrava ogni giorno di più, convince il comando del servizio segreto a inviare in quella sperduta vallata il Cavaliere della Rocca che con alcuni dei suoi uomini dovrà risolvere il mistero. I luoghi in cui si svolge l'azione esistono veramente, così come molti personaggi di cui si è trovato traccia in antichi documenti. Le vicende di alcuni di loro, come il nobile Gioachino Molo conte di Barbania e i suoi uomini e la donna che li accompagnava, corrispondono al vero così come per altri la cui storia realmente vissuta si è inserita pienamente nel racconto.
Le penne del Gufo
Giovanni Niccoli
Libro: Copertina morbida
editore: Atene del Canavese
anno edizione: 2022
pagine: 184
Il manoscritto di un vecchio soldato ripercorre le vicende di Pinin, il giovane Pietro Ferrando, nativo di Rocca di Corio, paesino alle pendici delle montagne canavesane. È la primavera del 1793 e il ragazzo decide di lasciare il sonnolento borgo per raggiungere Torino e lì iniziare a vivere davvero, stimolato dal fervore nazionalista che infiamma la capitale e il cuore dei suoi cittadini. L'incontro con il Cavaliere di Montebasso, Capitano nel Reggimento di Fanteria Piemonte, addetto al servizio segreto di sua Maestà, inizierà a tracciare la parabola di un destino mai nemmeno sognato: felice di onorare il Re, Pinin viene reclutato, addestrato e arruolato nel reggimento agli ordini del Cavaliere, una squadra speciale impegnata nel soffocare propagande e moti giacobini, atti a rovesciare la monarchia. Ha così inizio la caccia al Gufo, un pericolosissimo sovversivo di cui nessuno conosce l'aspetto né chi sia o dove si nasconda, che conta seguaci in tutto il Piemonte e che seminando penne di gufo quale simbolo del suo incalzante incedere verso il Re, minaccia di costui la vita e con essa l'ordine intero del Paese.
Le penne del Gufo
Giovanni Niccoli
Libro: Copertina morbida
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2018
pagine: 182
Il manoscritto di un vecchio soldato ripercorre le vicende di Pinin, il giovane Pietro Ferrando, nativo di Rocca di Corio, paesino alle pendici delle montagne canavesane. È la primavera del 1793 e il ragazzo decide di lasciare il sonnolento borgo per raggiungere Torino e lì iniziare a vivere davvero, stimolato dal fervore nazionalista che infiamma la capitale e il cuore dei suoi cittadini. L'incontro con il Cavaliere di Montebasso, Capitano nel Reggimento di Fanteria Piemonte, addetto al servizio segreto di sua Maestà, inizierà a tracciare la parabola di un destino mai nemmeno sognato: felice di onorare il Re, Pinin viene reclutato, addestrato e arruolato nel reggimento agli ordini del Cavaliere, una squadra speciale impegnata nel soffocare propagande e moti giacobini, atti a rovesciare la monarchia. Ha così inizio la caccia al Gufo, un pericolosissimo sovversivo di cui nessuno conosce l'aspetto né chi sia o dove si nasconda, che conta seguaci in tutto il Piemonte e che seminando penne di gufo quale simbolo del suo incalzante incedere verso il Re, minaccia di costui la vita e con essa l'ordine intero del Paese.
La sopravvivenza degli antichi dei. Saggio sul ruolo della tradizione mitologica nella cultura e nell'arte rinascimentali
Jean Seznec
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2015
pagine: XXIX-464
Oggi sappiamo che le divinità pagane non sono mai morte. Che l'idea di una rinascita quattro-cinquecentesca dell'antico pantheon dopo secoli di eclisse è tanto trionfale quanto priva di fondamento. Se la storiografia artistica ha riannodato i legami tra Medioevo e Rinascimento è merito soprattutto di un giovane studioso che nel 1940, in piena guerra, ha dato alle stampe questo saggio ai tempi assolutamente pionieristico, in cui lo schema oppositivo morte-resurrezione lascia il passo al principio continuista della sopravvivenza. Nel suo «libro di giovinezza», dal ricchissimo corredo illustrativo, Jean Seznec ha profuso infinite ricognizioni di miniature, scritti astrologici, enciclopedie, trattati e monumentali cicli figurativi, documentando come durante il lungo transito medievale gli dei dell'antichità avessero conservato attributi riconoscibili, nonostante l'iconografia barbarizzata e cristianizzata. Fossero sopravvissuti, insomma, alla stregua di «incarnazioni di idee». Con l'arte rinascimentale quelle divinità ripresero il loro lontano aspetto. Sulle pareti e nelle volte dei palazzi, o nelle cupole delle cappelle, i contenuti ancora vivi si ricongiunsero alle forme precedenti: irriducibile alla pura funzione decorativa, un intero «universo di dei planetari, di eroi e di allegorie» reclamò la propria ascendenza. E fino a Seznec serbò il segreto del proprio debito nei confronti del Medioevo. Presentazione di Salvatore Settis.
Filologia e studi classici in Italia tra Ottocento e Novecento. Volume Vol. 2
Antonio La Penna
Libro: Libro in brossura
editore: Della Porta Editori
anno edizione: 2024
pagine: 624
Questo secondo volume, curato anch'esso da Stefano Grazzini e Giovanni Niccoli, raccoglie i principali profili di studiosi tracciati da Antonio La Penna in un lungo arco cronologico che va dagli anni Sessanta del Novecento all'inizio del nostro secolo. I medaglioni critici di La Penna acquistano interesse anche maggiore se si pensa al fecondo e originale itinerario di esperienze intellettuali che permise al prodigioso ragazzo, approdato giovanissimo a Pisa dall'Irpinia, prima la diretta frequentazione di uno studioso eccezionale come Giorgio Pasquali e, poi, il dialogo ideale con protagonisti culturali della levatura di Francesco De Sanctis, Antonio Gramsci ed Erich Auerbach. È merito dei due curatori, allievi del grande Maestro, aver riscoperto e proposto ai lettori di oggi questi saggi che, pur nati in occasioni e periodi diversi, mostrano un disegno unitario e una linea di pensiero coerente.
Filologia e studi classici in Italia tra Ottocento e Novecento. Volume Vol. 1
Antonio La Penna
Libro: Libro in brossura
editore: Della Porta Editori
anno edizione: 2023
pagine: 592
Un contributo alla ricostruzione di momenti e problemi fondamentali della cultura storico-filologica italiana tra Ottocento e Novecento. Questo volume, affiancato e completato da un secondo, riunisce gli articoli e gli interventi che, dagli anni Sessanta fino all'inizio del XXI secolo, Antonio La Penna ha dedicato alla storia della filologia e degli studi classici in Italia tra Ottocento e Novecento. Li hanno raccolti con competente e amorevole cura, corredandoli di una illuminante premessa, due allievi del grande Maestro, Stefano Grazzini e Giovanni Niccoli. Per merito loro i lettori hanno adesso a disposizione un ampio e avvincente materiale, finora variamente sparso e di difficile reperimento, che conferma il rilievo di Antonio La Penna nel panorama culturale italiano. I testi qui raccolti vertono su una molteplicità di temi, che riflette l'ampiezza degli interessi culturali e scientifici di Antonio La Penna. La storia dei rapporti tra la cultura tedesca e quella italiana nel campo degli studi classici durante l'Ottocento e all'inizio del Novecento è uno dei principali argomenti trattati: è indagata l'influenza della scienza filologica tedesca sulla nascita della filologia italiana, ma è altresì esaminata la reazione antigermanica di classicisti come Giuseppe Fraccaroli ed Ettore Romagnoli. Alcuni contributi fanno luce sullo svecchiamento degli studi classici e, in generale, dell'istruzione pubblica in Italia all'indomani dell'Unità e sulla funzione svolta in questo processo dai principali attori sociali (scuola e università, istituzioni culturali, riviste, case editrici). Altro tema d'indagine è il culto della romanità prima e durante il ventennio fascista, al quale sono consacrate pagine magistrali. Gli ultimi due capitoli del libro vertono su questioni di critica letteraria militante, a cui La Penna si è dedicato nel corso degli anni con passione ed energia.

