Libri di Giuseppe Petrantoni
Onomastica aramaico-greca. Un tentativo di ricostruzione della fonologia del nabateo
Giuseppe Petrantoni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2020
pagine: 120
"La varietà di aramaico parlato dai Nabatei, un popolo di commercianti dell’Arabia antica, è attestata solo a livello epigrafico, attraverso numerosi graffiti ed iscrizioni di varia natura, già a partire dal II secolo a.C. Il nabateo, così come le altre varietà aramaiche coeve, non segnava mai le vocali brevi all'interno delle parole, limitandosi ad indicare solo quelle lunghe, eccettuati i casi di lettura ambigua di una parola in cui serviva una "guida" alla lettura tramite le matres lectionis. Durante il periodo ellenistico e romano, il greco, o meglio la koine, si impose come lingua veicolare e di cultura sulle nascenti varietà di aramaico che si svilupparono direttamente dall'aramaico d’Impero; in questa fase storica si hanno attestazioni di iscrizioni bilingui, aramaico-greche, nonché monolingui. Base di partenza della ricerca è lo studio sistematico delle iscrizioni bilingui, vergate in aramaico nabateo e in greco, che contengono nomi nabatei redatti in greco, e delle iscrizioni monolingui greche in cui sono presenti nomi nabatei; (...)'".
Aquile bianconere. Novant'anni di storia del calcio a Patti (1919-2009)
Giuseppe Petrantoni
Libro
editore: Kimerik
anno edizione: 2011
pagine: 288
Attraverso i risultati, le classifiche, gli aneddoti e le immagini, questo libro ricorda i novant'anni di sport che hanno permesso alla città di Patti di essere riconosciuta come uno dei più antichi comuni della Sicilia nel quale si è praticato il gioco del calcio. Aquile bianconere è un libro-almanacco che ripercorre le tappe agonistiche delle principali squadre calcistiche della città di Patti, ricordando così i novant'anni (1919-2009) di attività sportiva locale.
I turcarabi
Giuseppe Petrantoni
Libro
editore: Kimerik
anno edizione: 2009
pagine: 100
Una comune inesattezza vuole che, con i termini arabo e turco, si intenda la stessa popolazione, le stesse tradizioni, la stessa lingua, lo stesso credo. In realtà, come l'autore de "I Turcarabi" sottolinea fortemente, è ingiusto catalogare sotto la stessa etichetta due popoli che, in comune, hanno perlopiù un ideale, quello della religione musulmana, ma che, per la loro storia e il loro carattere, risultano assolutamente differenti.