Libri di Jacopo Rubini
Viterbo 1243. L'aquila e il leone. L'assedio federiciano nella cronaca del Cardinal Capocci. Testo latino a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2021
pagine: 212
L'assedio condotto dall'imperatore Federico II di Hohenstaufen contro il libero Comune di Viterbo nel 1243, è raccontato da una cronaca latina coeva, probabilmente l'unica esistente. L'evento, d'importanza apicale per la storia e l'identità viterbesi, è narrato con dovizia di particolari e qui presentato in una curatissima versione, revisionata, tradotta e accompagnata da un esauriente commento critico e da interventi d'appendice. Jacopo Rubini è affiancato in questo studio da Angelo Sapio e Federico Filié, che affrontano e chiarificano alcuni dei fatti di primaria importanza, richiamati della cronaca, come l'identità della fanciulla intravista sulle mura di Viterbo durante l'assedio o la questione della moneta concessa da Federico II al Comune di Viterbo, prima del suo passaggio alla parte guelfa. Nell'introduzione letteraria, inoltre, è avanzata un'ipotesi di attribuzione della cronaca, fino ad oggi ritenuta anonima, alla mano del cardinale viterbese Raniero Capocci, protagonista del racconto stesso, insieme all'imperatore Federico II. Jacopo Rubini restituisce al pubblico un testo spesso trascurato, di importanza capitale per la ricostruzione degli eventi e della storia di Viterbo, attraverso un'edizione moderna e criticamente ragionata.
Annio da Viterbo e il Decretum Desiderii. Storie e miti del libero comune viterbese
Jacopo Rubini
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2012
pagine: 124
Erudito, umanista, filologo sui generis, creatore di miti e genealogie fittizie, amante dell'antichità, spregiudicato falsario: tutto è stato detto riguardo Annio e le sue opere. Un'ascesa irresistibile nell'ambito della Curia romana, fino alla carica di Magister Sacri Palatii, la conoscenza personale di tutti i più potenti uomini del suo tempo e degli artisti più illuminati. Un uomo capace di creare una genealogia illustre e famosa, operazione che realizzò con abilità anche per importanti personaggi laici ed ecclesiastici. La sua città natale venne beneficata di centinaia di pagine celebrative e per Viterbo Annio creò un lignaggio tanto aulico quanto improbabile, intrecciando riferimenti all'antico Egitto, alla classicità, all'Alto Medioevo di Longobardi e Carolingi; riuscì a far divenire Viterbo un crocevia di divinità, re, principi e papi, alterando le testimonianze documentarie e inventandone altre con assoluta disinvoltura. Il Decreto di Desiderio è in questo senso l'emblema dell'attività anniana.