Libri di Joseph Epstein
Amicizia
Joseph Epstein
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2008
pagine: 297
Un libro colto e ironico sull'amicizia, che riesce a trattare tutto quel che di importante può dirsi sull'argomento: cos'è l'amicizia, in cosa si distingue da altri rapporti affettivi come l'amore o l'affetto per le persone di famiglia, com'è cambiata l'amicizia nella storia, quale ruolo ha questo sentimento nelle diverse età della vita, dall'adolescenza attraverso l'età matura e fino alla vecchiaia, in cosa l'amicizia tra uomini è diversa da quella tra donne, se è possibile l'amicizia tra persone di sesso diverso, come e perché le amicizie si rompono. Ma anche una riflessione assai ben centrata sui grandi temi etici legati all'amicizia: la responsabilità, i doveri, il principio di reciprocità. Con molti riferimenti filosofici (Aristotele, Cicerone, sant'Agostino, ma anche Kafka, Bellow, Hemingway, Hammett), questo libro, intessuto di aneddoti, ricordi ed esperienze dell'autore, tuttavia non è una confessione o un'autobiografia, ma un racconto che parla dell'oggi, nella consapevolezza forse un po' amara che nemmeno l'amicizia è più quella di una volta.
Invidia
Joseph Epstein
Libro: Copertina rigida
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2006
pagine: 130
Probabilmente ci sono state persone - santi, grandi atleti, stelle del cinema, rampolli di miliardari - che non hanno mai conosciuto l'invidia, ma consentiteci di dubitarne. Errare è umano e invidiare, incontestabilmente, anche. Quanto ai filosofi, si potrebbe dire che Soren Kierkegaard, piccolo, gobbo e sicuro di non vivete a lungo (e, visto che è morto a quarantadue anni, non si sbagliava), avrebbe dovuto avere molto da invidiare. Invece, ha scelto di studiare l'invidia, rilevando, fra le altre cose, che essa sembra essere ancora più grande in una società che ha come scopo dichiarato l'uguaglianza. Nietzsche dal canto suo pensava che "qualche volta abbiamo un amico grazie alla fortunata circostanza di non avergli mai dato ragione di invidiarci". Segreta e fredda ostilità, desiderio impotente, rancore, tutto si coagula nel cuore dell'invidia. L'invidia offusca il pensiero, scrive Epstein, annienta la generosità, avvizzisce il cuore. E giunge alla conclusione che fra i sette vizi capitali solo l'invidia non ha alcun lato piacevole. Con grande ironia, l'autore passa in rassegna gli innumerevoli oggetti dell'invidia, compresi bellezza, talento, ricchezza, potere e giovinezza, e ci fa scoprire l'intenso tocco di malignità che tormenta l'invidioso: perché lui sì e io no?