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Libri di Livio Agresti

Il significato della felicità. La ricerca della libertà dello spirito nella psicologia moderna e nella saggezza dell'Oriente

Il significato della felicità. La ricerca della libertà dello spirito nella psicologia moderna e nella saggezza dell'Oriente

Alan W. Watts

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2019

pagine: 200

"I libri che parlano della felicità sono generalmente di due tipi. Ci sono quelli che ci dicono come diventare felici cambiando le nostre condizioni e quelli che ci dicono come diventare felici cambiando noi stessi. Dopo di che, se tali libri non sono pura filosofia, passano, gli uni e gli altri, a dare consigli pratici quanto ai modi e ai mezzi con cui si può raggiungere la felicità, descrivendo una tecnica spirituale, psicologica o materiale per ottenere il risultato desiderato. Questo libro non rientra in nessuna di queste due categorie, poiché il suo autore crede che la felicità, la felicità più profonda, trascenda la sfera di qualunque tecnica esistente sotto il sole. Sebbene affermi che questo libro è strettamente pratico, non vi si nomina una sola cosa che si possa fare per diventare felici". A suo agio sia nel pensiero cristiano ed ebraico, sia nelle dottrine induiste, buddhiste, taoiste e zen, Alan Watts esplora in questo libro il significato della felicità intesa nel senso aristotelico o tomistico del vero fine o destino dell'uomo. Che la si intenda come unione con Dio, armonia con il Tao, liberazione o nirvana, non è frutto dell'azione o di un atto di volontà, quanto di un'esperienza interiore dello spirito. Mentre l'infelicità dell'uomo è radicata nel senso di angoscia che si accompagna alla sensazione di essere un individuo isolato, un io separato dalla 'vita' o 'realtà' totale, la felicità nasce con la percezione che il senso di isolamento è solo un'illusione. Quella che sentiamo come una coscienza separata e individuale di fatto è identica alla Realtà universale e indivisa di cui tutte le cose sono manifestazioni.
17,00

Ninjia. Gli antichi guerrieri ombra giapponesi. La storia segreta del ninjutsu

Ninjia. Gli antichi guerrieri ombra giapponesi. La storia segreta del ninjutsu

Kacem Zoughari

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2016

pagine: 280

Maestri nell'arte di rendersi invisibili, dotati di capacità che dovevano sembrare magiche all'uomo comune, i ninja vestiti di nero hanno sempre affascinato orientali e occidentali. Questo volume, opera di uno studioso di storia delle arti marziali, nonché praticante e istruttore di ninjutsu, ne ricostruisce la storia, la filosofia e le tecniche attraverso cronache e documenti originali spesso inediti, tramandati di generazione in generazione nell'ambito delle famiglie di ninja. Chi erano quindi i ninja? Originari delle province di Iga e Kòga, due aree distanti dai centri di potere, selvagge e quasi disabitate, erano guerrieri e spie capaci di "scomparire" dalla mente e dagli occhi del nemico, di infiltrarsi nelle fortezze per raccogliere informazioni essenziali, di mischiarsi tra le fila degli eserciti avversari creando il caos, di osservare e adattarsi con fulminea rapidità al mutare delle situazioni. Zoughari segue le tracce indistinte lasciate da questi misteriosi guerrieri negli eventi drammatici che hanno segnato la storia del Giappone medievale, dove spesso il loro intervento ha contribuito all'ascesa o al crollo delle famiglie dei potenti signori feudali, e nel periodo Edo, quando, impiegati in corpi di polizia segreta, hanno adattato le loro tecniche mortali di combattimento a una nuova funzione più consona a un periodo di pace, quella di far osservare la legge.
26,00

Le «Trentasette pratiche del Bodhisattva» di Tokmé Zongpo

Le «Trentasette pratiche del Bodhisattva» di Tokmé Zongpo

Ken McLeod

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2015

pagine: 176

Nato nel 1295 nel Tibet centrale, Tokmé Zongpo fu un grande monaco buddhista della tradizione Kadampa. Acclamato appena diciannovenne come un secondo Asanga, a trentadue anni fu nominato abate di un monastero ma, dopo nove anni, rinunciò ad altre cariche monastiche per ritirarsi a praticare in un eremo presso la località di Ngülchu, o 'Fiume d'argento'. I suoi versi sul sentiero del bodhisattva, composti più che altro come un promemoria per se stesso, sono a distanza di tanti secoli tra i testi più amati e venerati della tradizione buddhista tibetana. La traduzione di Ken McLeod si distingue per la semplicità del linguaggio, che vuole riflettere la chiarezza e l'immediatezza del testo tibetano originale. Tokmé Zongpo non si curava del sapere dottrinario, gli interessava solo avvicinarsi il più possibile, nella sua vita vissuta, al grandioso ideale del bodhisattva. McLeod nel suo commento riflette lo stesso approccio esperienziale, e spinge il lettore a domandarsi: "Come posso, io, oggi, seguire queste pratiche?". A tale scopo presenta una serie di scenari di cui tutti possiamo fare esperienza nella nostra vita quotidiana, ad esempio, un furto, la perdita del lavoro, la morte di una persona cara, e ci porta a riflettere su come la compassione, la chiarezza, la presenza mentale e l'equilibrio possano trovare espressione nella nostra esistenza.
15,00

La spada non spada. Una via all'illuminazione zen

La spada non spada. Una via all'illuminazione zen

John Stevens

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2014

pagine: 200

Yamaoka Tesshu (1836-1888), fondatore della scuola di kendo Itto Shoden Muto Ryu, o 'non spada', è stato una figura di primo piano nel periodo turbolento che ha segnato la nascita del Giappone moderno. Spadaccino eccellente, fu uno dei pochi cultori di arti marziali ad aver penetrato l'essenza di tante vie diverse: la via della spada, la via dello zen e la via del pennello. La biografia di Stevens ripercorre le fasi salienti della sua vita e del suo insegnamento: la passione per la spada, sviluppata fin da giovanissimo e coltivata sottoponendosi a un addestramento durissimo per fortificare il corpo e la mente; l'impegno politico al fianco dell'imperatore e poi il ritiro dalla scena pubblica per dedicarsi all'insegnamento della scherma fondando una propria scuola; la pratica dello zen nella tradizione di Tekisui e il conseguimento del risveglio a quarantacinque anni, e infine l'amore per la calligrafia, testimoniato da oltre un milione di opere, con cui usava sovvenzionare il restauro di templi o aiutare i bisognosi. Chiude il volume una selezione di scritti di Tesshu tradotti dagli originali conservati nella biblioteca dello Shumpukan. Brevi e pertinenti, illustrano la sua concezione del dojo: non una palestra in cui si impara a colpire l'avversario sulla testa con un bastone, ma un sacro 'luogo della Via' in cui forgiare lo spirito e promuovere il risveglio.
18,00

La via al cielo. Incontri con eremiti cinesi

La via al cielo. Incontri con eremiti cinesi

Red Pine

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2013

pagine: 240

Diario di viaggio costellato di aneddoti sulla religione, la storia e la cultura cinese, questo libro è la testimonianza di uno straordinario pellegrinaggio sui monti Chungnan, le 'montagne della luna', rifugio da migliaia di anni per gli eremiti cinesi. Nonostante il duro colpo inflitto dalla Rivoluzione Culturale alle tradizioni religiose della Cina, monaci e monache si rifugiano tuttora su questi monti per seguire una via di rinuncia e contemplazione lontano dalla 'polvere rossa delle pianure'. Red Pine, assieme al fotografo Steven Johnson, ne ha seguito le tracce per montagne impervie, riuscendo a intervistare e fotografare gli ultimi rappresentanti di una tradizione che si credeva estinta. Tra paesaggi senza tempo avvolti dalla nebbia, in grotte e capanne dal tetto in paglia, gli eremiti vivono in solitudine coltivando le radici dello spirito, assorti in pratiche taoiste o zen, contentandosi di vecchi abiti e del poco cibo che cresce nell'orto. Dimentichi delle vie del mondo, si allontanano dai monasteri, spesso trasformati dal governo in alberghi per turisti, e si addentrano nei monti più inospitali alla ricerca di una saggezza che, la si chiami Tao o Dharma, può solo nascere nella quiete della solitudine. Red Pine ripercorre i loro passi con rispetto, offrendoci un resoconto della situazione odierna della pratica religiosa in Cina.
21,00

Teoria e pratica della composizione. I grandi compositori come maestri e come allievi

Teoria e pratica della composizione. I grandi compositori come maestri e come allievi

A. Mann

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2013

pagine: 252

All'origine di questo lavoro sta una grande intuizione: Mann ha compreso quale risorsa potesse rivelarsi per la comprensione storica della musica la documentazione su come il linguaggio musicale veniva trasmesso di generazione in generazione nei vari momenti della storia, ossia, come i musicisti imparavano (e a loro volta insegnavano) a comporre. Ciò che Mann ha visto tra i primi è quanto quei modi di trasmissione della pratica abbiano condizionato lo sviluppo del linguaggio stesso. Attraverso l'esame e il commento di una serie di documenti fino allora considerati di scarso significato, Mann ricostruisce il rapporto didattico che grandi compositori (che vanno da Händel e Bach fino a Berlioz o Cajkovskij, passando per Haydn, Mozart, Beethoven, o Schubert) ebbero sia con i loro maestri sia con i loro allievi. Mann può dimostrare in tal modo come solo in una certa fase della storia della musica, circa a partire dal primo ottocento, si sia venuta a creare la nozione di "teoria musicale" così come è intesa oggi, e come questa creazione, radicata sostanzialmente in un nuovo modo di produzione e di consumo della musica, abbia determinato una frattura fra norma e prassi che ha fortemente condizionato lo sviluppo del linguaggio musicale fino alle grandi scosse telluriche del '900. Mann analizza con una cura e una penetrazione instancabili il passaggio dall'insegnamento da uno a uno, da compositore a compositore.
24,00

La realtà dell'essere. La quarta via di Gurdjieff

La realtà dell'essere. La quarta via di Gurdjieff

Jeanne de Salzmann

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2011

pagine: 224

L'insegnamento di Gurdjieff parla all'uomo contemporaneo, a chi nutre un profondo senso di insoddisfazione, si sente isolato e senza direzione. La prima richiesta della Quarta via è 'conosci te stesso' e Gurdjieff ci ricorda che tale principio è molto più antico di Socrate. È una via che non isola gli allievi dalla vita ma, al contrario, li coinvolge in essa, facendo comprendere la necessità di uno sforzo per elevarsi al di sopra della battaglia dell'esistenza e allo stesso tempo prendervi parte. "Gurdjieff ci ha trasmesso una scienza in grado di mostrarci chi siamo e le nostre capacità potenziali, ciò che occorre sviluppare", una conoscenza esoterica che studia la relazione dell'uomo con Dio e con l'universo; il maestro, infatti, "lavorava sulla nostra essenza. Prestava ascolto al nostro bisogno interiore con pazienza e gentilezza instancabili, indicava a ognuno di noi il preciso atto interno che era necessario al momento dato, per liberarsi dai propri automatismi. Dall'altra parte, ci metteva in situazioni orribili, portandoci ai nostri limiti estremi, e lo faceva senza pietà. Potevamo sempre rifiutare e andarcene". Madame de Salzmann lavorò al fianco di Gurdjieff per trent'anni e fu soprattutto lei a diffonderne, in seguito, il messaggio. Dai suoi quaderni di appunti è tratto questo libro, l'unico esistente di questa autrice, che rende conto di quarant'anni dedicati a trasmettere agli altri l'insegnamento del maestro.
21,00

Colloqui con i bambini. La tecnica dello scarabocchio nella pratica clinica

Colloqui con i bambini. La tecnica dello scarabocchio nella pratica clinica

Michael Günter

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2008

pagine: 240

D. W. Winnicott sviluppò tra il 1964 e il 1968 un tipo di intervento applicabile nel primo colloquio con bambini come strumento diagnostico-terapeutico, e lo chiamò squiggle game, ossia il 'gioco dello scarabocchio'. Egli lo presentava al bambino semplicemente così: "Io chiudo gli occhi e faccio uno scarabocchio sul foglio; tu ci disegni sopra e lo fai diventare ciò che vuoi. Poi tu fai un tuo scarabocchio su un altro foglio e io lo faccio diventare ciò che voglio". È essenziale comprendere che questa non è mai stata considerata da Winnicott una 'tecnica', ma solo un modo per entrare in rapporto col piccolo paziente, per creare un colloquio con lui. Per Winnicott la psicoterapia stessa è qualcosa che ha a che fare con due persone che giocano insieme, e il gioco dello scarabocchio serve, appunto, a creare uno spazio in cui possa esprimersi il potenziale ludico della mente infantile. Quando ciò avviene, il bambino si apre interamente e crea col terapeuta una relazione densa, piena e fiduciosa che è molto raro poter raggiungere con altri mezzi in un primo contatto. Dopo un'ampia rassegna del lavoro di ricerca che a partire da Winnicott è stato elaborato sul gioco dello scarabocchio, l'autore presenta in grande dettaglio quattordici casi di intervento con bambini e adolescenti, quasi tutti riportati integralmente, con i disegni annessi e i punti salienti del colloquio che si è instaurato tra terapeuta e paziente a proposito dei disegni stessi.
20,00

I King. Il libro dei mutamenti

I King. Il libro dei mutamenti

Libro: Libro rilegato

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 1995

pagine: 620

Il lettore occidentale, che ha solitamente nozioni superficiali e frammentarie sulla civiltà cinese, si avvicinerà leggendo, o per dir meglio praticando l'I King, a un mondo diverso e suggestivo; un mondo di cui l'I King è l'espressione massima, e da cui discende l'insegnamento più alto: "Fare ciò che è giusto in concordanza con la legge celeste". (Rilegato con custodia e con le monete per la consultazione dell'oracolo).
39,00

La comprensione emotiva

La comprensione emotiva

Donna M. Orange

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2001

pagine: 240

18,59

Meditazione

Meditazione

Jiddu Krishnamurti

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 1997

pagine: 96

Il Dalai Lama, il capo supremo del Buddhismo tibetano, è venerato quale incarnazione del bodhisattva Avalokitesvara. L’autore di questo libro, Sua Santità Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, può essere considerato la massima autorità vivente nel campo del Buddhismo tibetano e, tenuto conto che il Tibet è l’unico luogo in cui la tradizione buddhista si sia conservata viva e relativamente incontaminata, si può dire che è la massima autorità del Buddhismo contemporaneo in generale. Il libro è stato scritto espressamente per il mondo occidentale e per essere letto in Occidente; è diviso in due parti: la prima, “Il Buddhismo del Tibet”, è un trattato breve ma estremamente concentrato ed essenziale sui principi e sulle pratiche meditative fondamentali del Buddhismo tibetano, sul rapporto di questo con l’Hinayana e sul significato e sulle aspirazioni del Mahayana. La seconda parte, “La chiave per la Via di Mezzo”, è un trattato di estrema chiarezza e profondità sulla teoria del vuoto, sulla meditazione e sul raggiungimento dell’illuminazione. È un testo insolito sia per la sinteticità di espressione che per la chiarezza; tratta sia l’aspetto dottrinale che quello pratico meditativo del Buddhismo e, cosa assai importante, è ispirato direttamente dalla viva tradizione orale del Tibet.
8,00

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