Libri di Luigi Caracciolo
La didattica innovativa
Luigi Caracciolo
Libro: Copertina morbida
editore: Gomore
anno edizione: 2018
pagine: 56
Le strategie didattiche
Luigi Caracciolo
Libro: Copertina morbida
editore: Gomore
anno edizione: 2018
pagine: 50
Le radici dell'albero. Ricordi di vita e di lavoro
Luigi Caracciolo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 2015
pagine: 128
L'autore racconta della sua famiglia, dei luoghi natali, dei silenzi, le voci, i sapori, gli odori di un'epoca e di una comunità che non ci sono più ma tornano attuali e brucianti, ancora capaci di commuovere. Il passato si fa presente, riemergono i dolori della guerra, le asprezze e le miserie del dopoguerra, il dramma della mancanza di lavoro e la condanna alla fuga e all'emigrazione; cose, abitudini, persone, compagni di scuola, vicini di casa, amici incontrati negli anni della lotta e dell'impegno per i deboli. Frutti e rami dell'albero che resiste al tempo e coincide con la nostra vita e la nostra memoria.
Quasi un diario
Luigi Caracciolo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 2011
pagine: 138
"Quasi un diario" nasce come il susseguirsi di fatti, esperienze, opinioni suggeriti da una sollecitazione o un bisogno impellenti e solitari. Il sessantesimo anniversario della Cisl ha spinto la mente e la mano a uscire allo scoperto, a mettere insieme giudizi e ricordi, a richiamare la memoria dei compagni di lotta, a esprimere emozioni personali. È da qui che si dipanano le vicende e i ragionamenti; da qui si sprigiona l'orgoglio dell'appartenenza basata sulla pratica coerente dei valori con cui la Cisl fu costruita. Prefazione di Melino Pillitteri.
Uomini e sindacato nel sud
Luigi Caracciolo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 2009
pagine: 102
"Nel 1977 Luigi Macario, memore del piano Cisl per il Mezzogiorno degli anni Cinquanta, decise un investimento in formazione nel sud, la fondazione di un Centro studi dedicato a una nuova leva di sindacalisti delle regioni meridionali. Pierre Camiti si rivolse a Caracciolo che fu subito entusiasta. Così nell'aprile del 1978 arrivai a Crotone per conoscere i "calabresi" e lì, insieme ad altri indimenticabili, iniziò la scoperta di Gigino. È stato il pivot che ha consentito il gioco di squadra, e relazioni con il territorio e con la giovane Università di Cosenza, ma anche con il mondo del lavoro in senso stretto. Di lui mi colpì la radicalità del suo sentimento sociale e la passione popolare, lo definivo scherzosamente un "democristiano di Lotta continua". Con i suoi forestali di San Giovanni e Longobucco, i tessili della costa, un pugno di audaci metalmeccanici, ma anche con gente dei servizi e del sistema pubblico, non faceva sconti alle prepotenze, tenendo però un atteggiamento riflessivo e lontano dalla retorica che troppo spesso accompagna un certo sindacalismo roboante quanto inconcludente. Leggendo queste pagine è evidente quanto Gigino deve alla Cisl, ma anche che la Cisl deve tutto a persone come Gigino". (B. Manghi)