Libri di Luigi Gentilini

L'Autore descrive i "momenti" salienti della sua Vita, dalle origini lontane in Africa ai percorsi tra Università, Istituti Oncologici, di Ricerca e Ospedali del Mondo, che l'hanno portato all'intuizione che l'origine del Cancro possa derivare dal "guasto" di un Centro di controllo delle "mitosi": dal CMC al Cancer Control Center. Contributi Umani e Scientifici di Medici, Chirurghi, Specialisti delle Neuroscienze e Volontari, contenuti nel volume, sono la prova che l'Idea non è così peregrina come molti "tifano" che sia. Trentasette articoli e una prefazione sostegono la proposta dell'Autore, offerta all'immenso Mondo della Ricerca che, sebbene foriero di brillanti successi, fatica a vincere il Cancro. Ciò che leggerete non è l'elogio delle sue "meraviglie" sanitarie e umanitarie, ma della difficile scalata alla conoscenza del cancro. Sempre con le maniche rimboccate, attraverso tante esperienze traumatiche e performanti che l'Autore lascia in eredità a chi saprà cogliere il poco o tanto di interessante. Secondo il suo stile.

«Con Levina, quando ci incontrammo, fu subito perfetta sintonia. Iniziammo a parlare dei nostri primi anni di vita. I miei in Africa sull'Oceano Indiano; i suoi a Bukoba e sui Laghi della Rift Valley. Uniti dall'equatore! "Un segnale"! Poi Le parlai del mio lavoro di Medico. Missionario diceva. E Lei del suo, da Religiosa impegnata nella formazione dei giovani e nel sociale. Si entusiasmò della mia idea della nave ospedale/scuola, da far navigare sul lago Vittoria. Ma il suo atout fu la notizia che i Romani fossero arrivati fin lì, sul Grande Lago, risalendo il Nilo, inviati da Traiano. Uno scoop! La Sua scomparsa mi lasciò "solo". Con una infinità di appunti che Lei, non ebbe il tempo di "rivedere". Erano tanti, interessanti e fantastici! Ho cercato di metterli giù in ordine. Riuscendo solo in parte. I'm Alone, son sicuro, non finirà qui.»

Durante la sua adolescenza in Africa, l'autore ha conosciuto per caso le proprietà dell'aloe vera senza comprenderne la reale importanza. A distanza di anni è tornato nel Golfo di Guinea, dove ha incontrato le popolazioni che utilizzano a scopi terapeutici la pianta, e sul Grande Lago Vittoria, con l'aiuto della gente del posto, ha compreso le sue potenzialità. Medico di professione, avendo vissuto le "mutilazioni" delle tecniche chirurgiche e chemioterapiche devastanti dei primi anni Settanta, i progressi della chirurgia mininvasiva e robotica e le chemioterapie mirate, apre il dibattito sull'utilizzo dell'aloe vera come profilassi del cancro.