Libri di Luigi Micucci

La vicenda si svolge a Monza nel 1960. Sandro Merlini è il titolare di un'agenzia di pompe funebri, tramandata dal padre. Mentre si accinge a fare il suo lavoro, lo attende una sorpresa: il morto, Egidio Travaglini, è sparito, la bara è vuota. Al povero becchino non resta che fare la denuncia, tra l'ilarità e le prese in giro degli amici. Da questo momento iniziano le indagini. In una provincia dove in prevalenza si parla in dialetto, si rincorrono scene esilaranti di persone che raccontano di avere visto il defunto… dopo la sua morte. Tra debiti di gioco, fratelli acquisiti, gemelli che si scambiano l'identità si rincorrono situazioni paradossali, grottesche e divertenti. Un giallo, ma soprattutto il ritratto di una provincia ingenua, di persone schiette che compongono un romanzo spassoso, da leggere sempre con il sorriso sulle labbra.

E se un bar non fosse soltanto un locale in cui entrare, consumare in fretta e poi andarsene? E se un bar fosse invece molto di più? Un luogo d'incontro, una comunità. Una famiglia. Gli anni trascorrono e gli amici del Beluga sono sempre lì, con i loro pregi e i loro difetti, le amicizie, i nuovi e vecchi amori. Parlano di politica, di donne, dei tempi che cambiano. Parlano della vita e la vivono insieme, da sempre. Perché il bar Beluga non è solo un bar.

Quali caratteristiche deve avere un giallo che si rispetti? Un omicidio, un colpevole, un movente, un investigatore ed una serie di indizi ben nascosti. Cosa deve saper fare uno scrittore che si rispetti con questi elementi? Congegnarli in modo credibile e, soprattutto, intrecciarli con grande maestria. Chiarito questo, potremmo anche dire che il libro che avete in mano sia un giallo a pieno titolo. Ma cos'è che distingue un buon romanzo giallo da un ottimo romanzo giallo? È quel qualcosa in più, quell'elemento indefinito, forse indefinibile, che trasforma un disegno in un quadro. Siamo alle soglie degli anni Sessanta. La signora Angela Beretta viene ritrovata morta, vestita con abiti da uomo. Interessante, vero? Il fulcro attorno a cui ruota tutto questo garbuglio, però, è più incerto di quanto possa sembrare. Perché la storia c'è, l'intreccio è più che avvincente, ma non è tutto qui. Mentre le indagini del commissario Nembrini e del maresciallo Cattadori procedono verso una complicata soluzione, l'Italia intera sembra muoversi, partendo da quel piccolo centro della Brianza.

Otto storie sullo sfondo di una Brianza del ricordo, tra situazioni spassose e nostalgia, tra personaggi improbabili eppure inequivocabilmente veri. Tra risate e lacrime, otto pennellate sulla tela di uno scenario mai dimenticato.

Spesso ci domandiamo dove sono andati a finire gli "italiani"? Al bar Beluga! Tappa fissa e crocevia di personaggi, storie, ricordi, emozioni che in venti racconti, con improvvise virate e cambi di scena, riescono a farci sentire "a casa", tra l'amicizia, gli affetti, il dolore e la gioia che a volte ci sorprende di fronte a un bel panorama.