Libri di M. Bonola
Lettere 1925-1975 e altre testimonianze
Hannah Arendt, Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2007
pagine: 315
"Quando la bufera sibila intorno alla baita - scrive Heidegger nel 1925 trascorro una pausa di tranquillità sognando l'immagine di una fanciulla che con l'impermeabile, il cappello calcato fin sopra i grandi occhi quieti, entrò per la prima volta nel mio studio e, timida e riservata, diede una breve risposta a tutte le domande, e solo allora capisco che la vita è storia". Timida e ingenua, emblema della purezza, simile a una dea greca o a una santa: così viene dipinta la studentessa Hannah Arendt dal suo autorevole professore nelle prime lettere di questo epistolario. Esse segnano l'inizio di un intenso legame affettivo, che, pur in forme molto diverse nel tempo, lega per tutta la vita due dei più importanti pensatori del Novecento. Il carteggio, in questa edizione integrale, scandisce in tre tappe la storia di questo legame: dalle lettere della relazione tra il maestro e l'allieva, il vedersi, fino alla pacata amicizia dell'autunno della loro vita, passando per il momento più difficile, il ri-vedersi, la Arendt torna in Germania molti anni dopo aver abbandonato il suo amore senza prospettive e il suo paese preda del nazismo. La ricchezza di queste lettere trascende la dimensione personale: tra le maglie della conversazione quotidiana traspare la profondità della riflessione sul mondo dei due autori. Essa si intreccia con il loro amore fino a dar vita a una sovrapposizione particolarmente suggestiva tra il piano dei sentimenti e quello del pensiero filosofico.
Dalla foresta bavarese. Testo tedesco a fronte
Adalbert Stifter
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2007
pagine: 104
La luce del giorno mostrò la stessa visione. La cima della montagna di neve che si trovava distante pochi passi dalla mia finestra arrivava fin su da me, il cuscinetto di neve nel giardino era lievitato raggiungendo l'altezza delle finestre del primo piano; la porta, in basso alla fine della scala da cui si accede al mio alloggio e che si apriva verso l'esterno, non poteva più essere aperta. E lo sfarfallare della neve continuava ininterrottamente.