Libri di M. Sgroi (cur.)
Shepard Fairey. #OBEY. Catalogo della mostra (Napoli, 6 dicembre 2014-1 marzo 2015). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Drago (Roma)
anno edizione: 2014
pagine: 120
"Shepard Fairey #OBEY" è il catalogo dell'omonima mostra dello street artist americano fra i più famosi al mondo, Shepard Fairey aka OBEY THE GIANT. La mostra, realizzata da Massimo Sgroi, in collaborazione con il PAN - Palazzo delle Arti di Napoli, racchiude alcuni dei più importanti lavori di street art realizzati negli ultimi anni da uno degli artisti più noti e influenti della scena artistica contemporanea. Il volume racchiude tutte le 60 opere in mostra, che raccontano l'evoluzione stilistica di Shepard Fairey, da Rose and Soldier (2006) alla serie realizzata per la città di Venezia, Capitol Hill, la monumentale tela, finora mai esposta, a cui si affiancano lavori provenienti da collezioni private. Accompagnato da testi critici e con un'introduzione di Luigi de Magistris, "Shepard Fairey. #OBEY" si posiziona nel mercato italiano come uno dei più esaustivi compendi sull'artista. Introduzione di Luigi de Magistris.
F for fake
Libro: Copertina morbida
editore: Eir
anno edizione: 2013
pagine: 160
Nel mondo contemporaneo si rende urgente la necessità di fare chiarezza su quella che è la visione del Terzo Millennio; l'uso spregiudicato sia dei mezzi di informazione sia dei grandi network e della rete nel veicolare informazioni di parte se non falsificate passa, in particolare, attraverso l'immagine, laddove la rappresentazione visuale è il mezzo percettivo ideale delle grandi masse. In sintesi, manipolare l'immagine significa penetrare profondamente nelle coscienze e nel tessuto sociale dell'intera nazione e del pianeta. La scelta di questo libro è quella di operare una riflessione sulla tematica della falsificazione dell'immagine attraverso testi scritti appositamente. Curata dal critico d'arte contemporanea Massimo Sgroi, questa pubblicazione si avvale della collaborazione di quindici fra i maggiori critici di arte contemporanea, intellettuali ed artisti italiani. Quello che è necessario ricordare è che, prima ancora che referenziale al sistema, l'arte è veicolo sociale ed estetico funzionale ad una visione che non è soltanto individuale ma è, soprattutto, referente verso coloro che con essa hanno a che fare. Recuperare la poetica e la funzione sociale dell'arte e, più in generale, del pensiero non significa distruggere un sistema; ha il senso, piuttosto, di restituirne la valenza originaria: quella che, attraverso le estetiche ed i reali significati della visione, restituisce alla gente la capacità immaginifica e funziona da detonatore di un accadere...